OSPEDALE MADDALONI, MARONE VUOLE LA RIAPERTURA DEL SERT ED IL POTENZIAMENTO DELLA ‘SALUTE MENTALE’

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MADDALONI – Lunedì prossimo nella sala Iorio della Biblioteca Comunale si terrà l’incontro tra il sindaco Andrea De Filippo e il Direttore Generale dell’Asl di Caserta Ferdinando Russo per discutere del rilancio dell’ospedale di Maddaloni. Alla riunione, sollecitata dal movimento politico ‘Riscossa di Maddaloni e organizzata dal sindaco, sono stati invitati l’On. Del Monaco, il consigliere regionale Vincenzo Santangelo e i consiglieri comunali tra cui il Dott. Claudio Marone. Si tratta sicuramente di un ulteriore passo in avanti per definire al meglio quello che sarà il futuro del nosocomio maddalonese anche in considerazione dell’ultimo consiglio comunale durante il quale è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno che ricalca una vecchia nota del consigliere Marone presentata mesi fa. Naturalmente i tempi per un effettivo ritorno dei reparti all’ospedale di Maddaloni, anche a causa del perdurare dello stato di emergenza, si prospettano molto lunghi. Per questo motivo nella riunione di lunedì ‘Riscossa di Maddaloni’ è pronta ad avanzare due proposte semplici e fattibili: la riapertura del Sert, o centro per le dipendenze, e il potenziamento dell’Unità di Salute Mentale. “In attesa di un vero e proprio rilancio dell’ospedale – ha dichiarato il consigliere Marone – proporremo al Direttore Generale due azioni di facile e rapida attuazione. Da un lato la riapertura del Sert o centro per le dipendenze a Maddaloni e dall’altro il potenziamento dell’Unità di Salute Mentale. Per quanto riguarda il Sert parliamo di una struttura, chiusa all’esplodere della pandemia, che assisteva un’utenza di circa 300 persone. Al momento, recependo le indicazioni del Direttore Generale, siamo alla ricerca di una nuova sede, anzi ne abbiamo già individuata una. L’Unità di Salute Mentale, penalizzata negli ultimi anni, è stata sempre un vanto per la nostra comunità anche perché essa rappresentava un punto di riferimento importante per i pazienti maddalonesi e dell’intera Valle di Suessola e le loro famiglie”.