PIEDIMONTE MATESE, COMUNALI: CENTRODESTRA E CENTROSINISTRA SU UN BINARIO MORTO

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PIEDIMONTE MATESE(mi.ma.) –  A poco meno di tre mesi dal rinnovo del consiglio comunale a Piedimonte regna ancora l’incertezza. Pochi, pochissimi i dati solidi su cui appoggiarsi.

Andiamo nel dettaglio. Incerta, ma è questione ovviamente generale, innanzitutto, la data delle elezioni comunali e dell’elezione del nuovo sindaco. Il governo ancora non ha l’ha fissata (forse metà ottobre). Una situazione simile a chi deve sposarsi senza le relative obbligatorie pubblicazioni matrimoniali: niente accesso all’altare per le nozze. Così, se non interviene il provvedimento ministeriale di indizione delle votazioni, molto difficilmente gli aspiranti competitori potranno mettersi sulla carreggiata che li porterà al voto. Altrimenti, senza conto alla rovescia, si continuerà con queste manfrine anarchiche.

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Sonia Palmeri

Riallineamenti, rimescolamenti specie dopo la rinuncia dell’ex assessore regionale Sonia Palmeri accreditata al soglio sindacale. Sono subentrati diversi progetti professionali e contrasti con altri parti. È definitivamente saltato lo schema bipolare centrodestra/centrosinistra già fragile in partenza in verità.  Nell’orgia di comunicati (al primo posto il locale PD ad egemonia olivieriana ma anche del centro destra ancora incompiuto) ne mancano due, sostanziali.

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Fernando Catarcio, segretario PD Piedimonte Matese

Il primo è quello del Pd la  cui sezione, nei giorni scorsi, ha autorizzato il  segretario  Fernando Catarcio ad avviare  un confronto  con i vertici del gruppo imprenditoriale “Seri” di cui è amministrazione delegato  Victor  Civitillo descritto come attivissimo  nel dare uno sbocco di lista civica per  fronteggiare la crisi di sistema della città come evidenziato in  due comunicati nei mesi scorso dopo la crisi amministrativa e l’avvio di una delicatissima indagine  giudiziaria ancora in corso con il coinvolgimento di ex amministratori della giunta  precedente, di tecnici imprenditori ed  ex sindaci di altri  comuni.

È prevalsa nel partito democratico la “linea Oliviero” punto di riferimento del circolo i cui tesserati fanno in gran parte capo al sessano presidente dell’assemblea regionale. Smascherata così la strategia che puntava- formalmente- alla linea di centro sinistra in termini di coalizione: vari tanti incontri finiti nel cassetto con soggetti politici ed associazioni alcune delle quali hanno preso le distanze come è il “Piedimonte Futura” movimento civico informale.

A dissociarsi dalla linea “imprenditoriale” è stato Costantino Leuci, più volte assessore nelle giunte di PD (sta per Piedimonte Democratica la maggioranza al comando dal 2007 al 2016) che, solo pochi giorni, fa ha esplicitato la candidatura sindacale all’interno della sezione prima del voto di mandato al segretario Catarcio. E proprio Leuci, molto impegnato sui social, ha avviato una sorta di campagna “progressista” con lo scopo di raccogliere consensi da parte di cittadini, associazioni e gruppi orfani ormai di un centro sinistra organico. Area di confronto (per nulla facile) la mini-coalizione civica   nata con un comunicato congiunto e composta dal gruppo “Cittadini 5 stelle oltre”, “Europa verde Matese”, “Piedimonte Futura” ed il neonato 81016 oltre a personalità indipendenti impegnati “in un percorso   di confronto per la creazione di un progetto comune” di cui si attendono sviluppi.

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Carlo Sarro

CENTRO/DESTRA – Anche su questo versante ce ne siamo occupati in precedenza. Partita in ritardo, per le remore di FI ed il feeling con la Palmeri, poi spiazzata dal suo ritiro, la coalizione, che punterebbe ad una lista civica sostenuta dai partiti di CD, è in panne. È ancora F.I. (elettoralmente spompata), ovvero l’uomo guida del partito dal 1997, il deputato ed ex sindaco Carlo Sarro, a frenare a fronte di incalzanti e scalpitanti rappresentanti di Fratelli d’Italia che vorrebbero dare un esito pratico e conseguenziale alla coalizione. Anche qui manca il comunicato di aggiornamento dopo quelli rituali diffusi nelle scorse settimane: quello relativo al tentativo in atto di portare armi e bagagli dell’intera alleanza sotto le bandiere della galassia civica a trazione imprenditoriale che già godrebbe dell’appoggio di Oliviero, Caputo assessore regionale all’agricoltura (ItaliaViva renziana), Zannini, presidente della settima commissione regionale permanente e forse della stessa Palmeri e relativi supporters locali.

Siamo ancora lontani dal conto alla rovescia.