EXISTS, MOSTRA D’ARTE DEL CRITICO ENZO BATTARRA ALLA GALLERIA CENTOMETRIQUADRI

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%name EXISTS, MOSTRA DARTE DEL CRITICO ENZO BATTARRA ALLA GALLERIA CENTOMETRIQUADRISANTA MARIA CAPUA VETERE – Si inaugura sabato 30 ottobre alle 18 presso la Galleria Centometriquadri Arte Contemporanea di Santa Maria Capua Vetere (via Santagata, 14) la personale di Massimo Campagna «Exists». La mostra è a cura del critico d’arte Enzo Battarra. Sarà aperta al pubblico fino al 30 novembre, tutti i giorni su appuntamento (dalle 16 alle 19) tranne la domenica.

In esposizione undici opere a parete a cui si aggiunge una installazione. Le opere sono realizzate con transfer fotografico, acrilico, incisioni, foglia di argento su lamiera zincata trattata con acido solforico.

Enzo Battarra scrive: «Si esiste. Nella realtà, nella fantasia, nei sogni, nei ricordi. Si esiste, a volte si resiste. Si è umani, si è presenza corporea, ma si è anche spirito libero. E la realtà a volte può essere così paradossalmente astratta.

Un prototipo umano viene evocato nei lavori di Massimo Campagna. È una figura base, talmente antropomorfa da essere persona, ma è anche il più evoluto degli automi, un replicante capace di conservare ricordi mai vissuti. È nella blue box la dimostrazione di un’esistenza in vita, è lì che si custodiscono memorie ma anche emozioni. Ecco, si esiste finché quella scatola esiste.

Nelle opere di Massimo Campagna i volti post-umani, rigorosamente in grigio, si specchiano, si sovrappongono, si duplicano, ruotano su un asse, si deformano, a volte sussurrano. Sono solitudini alla ricerca di un fratello gemello. E mani grigie e solitarie sono anche quelle che si protendono su costellazioni universali, pronte a collegare l’uomo al cosmo, all’equilibrio dell’infinito, all’energia delle galassie. Sono mani che non devono più commettere altri crimini contro la natura e il mondo. Sono mani che devono fare entrare in contatto quel prototipo umano con l’ambiente che lo accoglie e lo alleva. E sono mani che devono imparare a non ferire più quella terra ereditata dai padri.

In bombole del gas una pronta energia, un soffio vitale. Sul metallico cilindro scivolano le immagini di arti. La dispersione è l’incapacità di trovarsi, di ricomporre i pezzi della propria storia, le parti di un corpo da ricostruire per dar forma a quel cyborg che aleggia nell’intimo di ciascuno. L’arte ha sempre lanciato una sfida alla scienza.

La verità è che si è carne viva, lacerata da accadimenti che hanno tatuato la pelle, ma si è anche viscere, desideri, spiritualità. Si è voglia di essere, di esistere. E proprio per questo si gode della libertà di lasciarsi andare».