OSPEDALE SAN ROCCO, PRIMARI, PRIVILEGI E L’ORIGINE DEL DISAGIO…

0

(f.n.) – La carenza di infermieri e di oss che caratterizza da tempo e connota senza possibilità di errore, il disagio generalizzato, che si vive all’interno del PO San Rocco, tutto sommato sembra non interessare a nessuno…Sicuramente nell’elenco delle priorità dell’Asl di Caserta, non c’è pericolo che la carenza di personale, occupi posizioni di privilegio…Infatti, come da copione l’esiguo numero di infermieri è stato ulteriormente e serenamente falcidiato, per ottemperare alle esigenze centrali relative all’incremento di richiesta di tamponi anticovid…E così capita che con grande naturalezza, al San Rocco si coprano le assenze con gli straordinari, ma la coperta è corta comunque e tirando da un lato, ti si scopre il fondo schiena dall’altro…Inoltre, se un dipendente vive con un positivo, si fa un tampone antigenico e torna al lavoro ma, se sottoponendosi ad un tampone molecolare, malauguratamente dovesse risultare positivo, potrà partecipare al record di trasmissione d’infezione ai colleghi….ma so cos e pazz, o no? E se volessimo prendere un reparto del San Rocco a campione della splendida organizzazione, non potremmo che aprire le porte della Ginecologia e Ostetricia, gestita esclusivamente dal primario che, in virtù delle protezioni di cui gode, agisce in maniera autonoma ed indipendente…Qualcuno azzarda persino che il bravo Merola, quello che credeva, per intenderci che i giorni feriali fossero quelli dedicati alle ferie, gestisca il pubblico esattamente come se fosse la sua clinica privata, entiendes? Fatto è che, comunque sia i turni in quel reparto sembra proprio che non sì riescano a coprire ed nell’arco di una settimana, si siano registrati soltanto due parti…Poiché non arrivano medici neppure dagli altri ospedali, si dice nei corridoi, che si sarebbe addirittura ipotizzato di preparare i turni soltanto con ostetriche ed il medico reperibile da casa…a noi sembra una dimensione da sfascio totale, ma potremmo essere troppo pessimisti, o no? Nel sottofondo intanto, il cosiddetto vice, dottor Passaro, si diletta ad urlare nei corridoi contro tutti…non ci chiediamo a questo punto, cosa stia facendo la nuova Ds, perché siamo ancora speranzosi…Se volessimo dare uno sguardo al passato del San Rocco, alla sua faticosa genesi, dovremmo convenire purtroppo, che, nel corso degli anni non è stato fatto nulla per renderlo attrattivo e nessun primario che abbia calcato le scene interne, è riuscito o non ha voluto né potuto, imprimere un marchio di qualità e soprattutto preoccuparsi di essere qualcosa di più o di diverso da un super raccomandato privo di energia propulsiva personale. Il colpo di grazia all’ipotesi di sano rinnovamento e decollo nel tempo, è stato inflitto sia da Sarno che da Merola che hanno utilizzato, giustificati dal patron anzi messi lì per quello, come una struttura privata…Adesso è perfettamente inutile che ci si rizzi sulla coda inviperiti, perché nessuno potrà negare che il Merola stesso, qualche anno fa si vantava di non avere mai operato una paziente che non fosse la sua…praticamente un concetto esattamente antitetico rispetto al pubblico che ti paga e devi adeguatamente servire…Vogliamo ricordare i giovani professionisti che sono stati messi in fuga dalla protervia che nascondeva la paura dei due, che si sottraessero pazienti ad entrambi? In questo drammatico amarcord, spuntano i nomi delle passate dirigenze che hanno mantenuto il Presidio allo stesso livello di mediocrità…dai vari Buzzoni, Lauriello, Moretta e ultima la riccioluta Fornasier…l’inerzia calcolata a tavolino, ha dato il meglio di sé…La politica sempre e comunque invasiva e presente in maniera addirittura asfissiante, ha trasformato il San Rocco in un distributore di posti di lavoro per mediocrità protetta…I fatti sono talmente e drammaticamente veri che, se vi fosse ancora qualche dubbio sulla veridicità del racconto, basterebbe l’esito dell’ultimo concorso Asl, per l’assunzione a tempo determinato di 6 ginecologi per convalidarlo…Al concorso hanno risposto in 151, alla prova scritta si sono presentati in 15 ed i vincitori hanno posto come condizione, di non essere inviati a Sessa Aurunca. E con questi chiari di luna che la dicono lunga sul clima sanitario aurunco, l’unico pensiero di alcuni primari è sbattere il mocassino firmato per terra a difesa del ruolo della propria favorita, preparare per la fortunata i turni migliori ed offrendosi baldanzoso come modello attempato alla matita di Peynet…cos ‘e pazz! Vuoi vedere che primario e favorita, quando non urlano, non minacciano, non fanno firmare dichiarazioni ad hoc, si danno la mano per non cadere? Hasta la vista companeros…