ROMA – Nel momento più difficile e delicato, con “la spada di Damocle” di Omicron che pende inesorabilmente sulle teste degli infermieri italiani, che continuano ad infettarsi alla velocità della luce, con una media di 1500-1700 nuovi contagiati ogni 24 ore, i sindacati di categoria, finalmente, fanno fronte comune e si incamminano a pari passo lungo il tortuoso e delicato percorso del rinnovo contrattuale della sanità.
Le proposte inviate all’Aran sono le medesime e richiamano in modo inequivocabile e concreto alle tematiche che in questo momento stanno maggiormente a cuore agli infermieri italiani e che riguardano nello specifico la costruzione del nuovo ordinamento.
Sulle questioni più importanti si compatta il fronte degli infermieri. Nella seduta odierna i sindacati di categoria hanno assunto una posizione condivisa.
Sono numerose le proposte presentate all’ARAN, dalle quali estrapoliamo le principali:
– Una più delineata strutturazione dei ruoli, tra questi, quello del personale infermieristico e delle professioni sanitarie finalmente creato e delle aree, con riferimento a quella delle professioni sanitarie.
– L’introduzione di un principio di proporzionalità affinché le aziende, applicando le norme contrattuali, siano tenute, prima di individuare il numero di posizioni e tipologie di profili da ammettere all’ area elevata professionalità dall’interno, ma anche prima di attribuire gli incarichi, i differenziali economici ecc, a garantire un coerente rapporto tra le medesime e la consistenza complessiva dei dipendenti dei profili interessati presenti in organico.