OSPEDALE, SINDACALISTI AL CONSIGLIO DI DISCIPLINA? SUL SERIO O PER FINTA?

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DISCIPLINA OSPEDALE, SINDACALISTI AL CONSIGLIO DI DISCIPLINA? SUL SERIO O PER FINTA?(f.n.) – Radio Ospedale News che qualche giorno fa, aveva diramato la notizia relativa ad una indagine interna, disposta dalla Direzione Generale dell’Aorn, a seguito della faccenda delle fotografie, che ritraevano sindacalisti in borghese nell’area filtro, adiacente alla sala operatoria ed altre foto scattate all’interno dell’Utic, ha annunciato la conclusione delle indagini e la decisione della Direzione, di inviare davanti al consiglio di disciplina, i sindacalisti e l’infermiere o infermiera che, durante il servizio, avrebbe aperto la porta della sala operatoria per parlare con i due sindacalisti. Questo è quanto veleggia attraverso l’Ospedale, assieme ad una simpatica appendice dialettica e colorita: le dichiarazioni al sapore di spocchia, del signore ritratto con il telefonino che, oltre a dilettarsi lanciando epiteti vari all’indirizzo di chi scrive, la qual cosa, detto in confidenza, ci ha tolto letteralmente il sonno e la fantasia, va annunciando che a lui non possono fare nulla…Diamo quindi il benvenuto ad un altro intoccabile…La schiera degli impuniti si infoltisce ed offre un senso compiuto, all’ultima classifica ufficiale, emersa da una indagine di Newsweek che, su 112 Ospedali italiani, piazza il Sant’Anna e San Sebastiano al 110° posto. Complimenti quindi, a tutti i gaglioffi protetti e tutelati da altrettanti gaglioffi, che continuano ad affossare il nostro Ospedale. Ci sia consentito, a questo punto della storia, di sogghignare in maniera prolungata, soltanto al pensiero del procedimento disciplinare che, a quanto pare, dovrebbe essere in arrivo…E’ opportuno precisare che, qualora, per caso, i “giudicanti”, dovessero meditare di preparare il replay, di quella figurella da sei soldi e mezzo, che fece l’intera direzione, quella volta in cui, la referente del Nursing up,  mandata dinanzi al consiglio di disciplina, per avere strapazzato una infermiera, colpevole di avere eccepito che nell’orario di servizio, non si poteva distogliere un infermiere dal proprio lavoro, con una scrollata di spalle si liberò del peso dell’inchiesta, che in men che non si dica, era finita in una bolla di sapone…La strategia adoperata a quei tempi, per salvare capre e cavoli, fu la solita…quella della decorrenza dei termini…Ebbene se queste sono le intenzioni, anche per questa tornata …sarebbe il caso che la direzione si desse una mossa subito, li benedicesse direttamente, facesse loro anche un bell’ encomio solenne, si preparasse a ricevere nell’immediato un lancio di pomodori “fracidi” e così chiude la partita, evitando di coprirsi di ridicolo continuato, nei secoli dei secoli, con strategie d’accatto…Davvero companeros, non è il caso di far ridere i polli ruspanti più di quello che hanno già riso. Sull’opportunità invece, di procedere in maniera seria e dignitosa, per ristabilire le regole troppo a lungo ignorate, vi sono molte ragioni a sostegno, nonostante i referenti del sindacato di maggioranza, si sbattano il petto, facendo le vittime. Vogliamo cominciare dalla porta della sala operatoria aperta e dall’infermiere/a che in orario di servizio, indugia a parlare con due persone in abiti civili, sulla porta, appunto, della sala operatoria aperta?, vogliamo interrogarci sulla volontà del Dg Gubitosa di vigilare, affinché i regolamenti vengano applicati, altrimenti rischia di fare figure non proprio esaltanti?, vogliamo ricordare alla direttrice sanitaria che, lasciare le porte di una sala operatoria aperta, significa “infezioni ospedaliere”?, vogliamo ricordare che l’infermiere/a sulla porta, anziché lavorare stava parlando?, vogliamo suggerire alla direttrice amministrativa che “fare altro” durante l’orario di lavoro, viene comunemente definito: truffa ai danni dello Stato?, vogliamo ricordare al golden boy che l’attività sindacale si esercita fuori orario di servizio, perché siamo ancora in pandemia e l’accesso all’Ospedale non è autorizzato se non per visite mediche e nemmeno i parenti possono entrare nei reparti e lui, il magnifico golden boy, che viaggia con la consigliori personale, vicini vicini, quasi in simbiosi come il panguro bernardo, dovrebbe provvedere, per quanto di sua competenza, affinché i dipendenti fuori orario di servizio, non possano girare per fare proselitismo sindacale o magari i fatti propri, distraendo gli operatori in servizio?, vogliamo fare un passaggio anche con il responsabile della vigilanza che, notando questi personaggi in borghese, non riferisce alla Direzione né li allontana dai reparti? In sintesi stringatissima, companeros e, bando alle chiacchiere abbiamo: distrazione dal lavoro di un/a infermiere/a; presenza di due tizi in abiti civili all’ingresso di un ambiente a contaminazione microbiologica controllata, ovvero sterile. E…per entrare nei particolari, alla ricerca di eventuali gravi motivazioni all’origine della trasgressione, abbiamo la propaganda elettorale porta a porta? Inoltre uno dei tizi parla al telefono, strumento vietato in sala operatoria ma, erano sull’uscio, quindi sui selfie facciamo lo sconto comitiva…o no? Ma caracollando virtualmente di fotografia e fotografia… ci sarebbe lo scatto in Utic che è una terapia intensiva e quindi l’utilizzo del telefonino è vietato…mistero… Il problema adesso, consiste nel grado di serietà e correttezza di chi ha ordinato che i trasgressori comparissero dinanzi al consiglio di disciplina… e dal grado di serietà e correttezza di chi sarà deputato a giudicare…Tutto il resto è noia…Hasta la verdad, siempre!

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