POST-COVID SI CONTINUANO A PREFERIRE LE AREE INTERNE ALLE GRANDI CITTÀ

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smart working POST COVID SI CONTINUANO A PREFERIRE LE AREE INTERNE ALLE GRANDI CITTÀChi lo avrebbe detto? La pandemia da Covid 19 ha cambiato le prospettive di vita di molti di noi e ha anche portato alla riscossa le aree interne del Paese.

Gli italiani hanno imparato ad apprezzare la vita lontana dalle città e dal caos cittadino, preferendo i paesi più piccoli. Complice lo smart working, che è diventata una delle parole più utilizzate degli ultimi anni, le aree più interne hanno ripreso a vivere molto più di prima. Il perché è semplice. Potendo scegliere dove lavorare e senza l’obbligo di recarsi in ufficio, molti italiani hanno preferito una vita più semplice e autentica, ma anche di maggiore qualità. In questo modo anche quei paesi più piccoli e periferici sono tornati a essere dei punti nevralgici.

Naturalmente, per lavorare è necessario che ci siano alcuni requisiti fondamentali come, ad esempio, le connessioni veloci e perché no i coworking e degli spazi condivisi per lavorare anche lontani dall’ufficio.

Per questo motivo il governo ha deciso di incentivare i giovani che decidono di tornare o di tornare, soprattutto al Sud, con dei bandi specifici e con finanziamenti collegati al PNRR e alla Strategia nazionale per le aree interne. Si tratta di aiuti mirati, che possono interessare un pubblico molto vasto e diversi settori.

Chi decide di investire in una nuova attività imprenditoriale grazie a bandi e agevolazioni può avere bisogno di un punto di riferimento autorevole come Contributi PMI, risorsa editoriale ma anche team di esperti in grado di suggerire i migliori strumenti da sfruttare.

Per capire la portata del fenomeno sono utili alcuni dati.  La ricerca ‘Giovani dentro’ portata avanti da una nota associazione come Riabitare l’Italia e pubblicata nel 2021 coinvolgendo 3.300 cittadini tra i 18 e i 39 anni, residenti o provenienti dalle aree interne ha dato dei risultati abbastanza chiari. Il 67% degli under 40 del campione preso in considerazione non ha intenzione di trasferirsi in città. Un dato importante se si pensa che il 65% ha dichiarato di aver trovato lavoro in zona. Ottimi risultati per i piccoli paesi che, quindi, non sono visti più come dei buchi neri ma come dei punti di partenza per nuove attività, grazie anche agli incentivi che il Governo sta mettendo a disposizione di chi decide di tornare o di restare.

motivi per tornare nei paesini? Sono tanti, talvolta diversi. Si parla di attaccamento al territorio e alle proprie radici, ma anche di un legame spesso molto forte con la propria comunità e con la propria famiglia.