ROMA – Una giornata chiave di presentazione, analisi e riflessione, un momento di attento confronto, indispensabile per tracciare un doveroso bilancio sui principali contenuti del nuovo contratto di lavoro del Comparto Sanità Pubblica triennio 2019-2021, firmato lo scorso 15 giugno 2022.
Il Nursing Up, Sindacato degli Infermieri Italiani, annuncia l’organizzazione di una Conferenza Plenaria Internazionale che avrà come tema caldo i contenuti del nuovo CCNL della Sanità appena sottoscritto.
Il Presidente, Antonio De Palma, assistito dalla delegazione che ha partecipato con lui alle trattative nazionali, presenterà alla stampa, alla collettività, agli esponenti del settore, ai dirigenti sindacali , alla classe politica, ed alla comunità infermieristica internazionale che risulterà collegata all’evento, gli aspetti fondamentali dell’importante documento.
Da una parte un doveroso focus sui risultati raggiunti, dai quali inevitabilmente ripartire. Dall’altra la serena e doverosa presa di coscienza dei tanti obiettivi ancora da raggiungere, a partire dalla prossima tornata contrattuale.
E non è un caso che ad essere stato invitato sia anche il Presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, con il quale il confronto, seppur a volte acceso e aspro, è sempre stato caratterizzato, da parte dei vertici del nostro sindacato, da coerenza e correttezza.
Così Antonio De Palma presenta alla stampa l’evento che si terrà presso il Centro Congressi Roma Eventi Fontana di Trevi, Auditorium Loyola, il prossimo 28 giugno, a partire dalle ore 11.15, in piazza della Pilotta 4. L’incontro potrà essere seguito, da remoto, dagli esponenti delle collettività infermieristiche di USA, Francia, Spagna, Germania, Inghilterra, ecc.
«Chi è abituato ogni giorno a guardare negli occhi gli infermieri italiani non può e non deve fermarsi. Chi per anni ha combattuto per la valorizzazione dei professionisti sanitarie, che oggi, di certo, non è ancora realizzata a pieno, e lo ha fatto con le manifestazioni di piazza, con gli scioperi sacrosanti, con le campagne stampa di denuncia, e non ultimo, seduti al tavolo delle delicate trattative contrattuali, non può certo ritenersi appagato di fronte ad un nuovo CCNL che, ed è innegabile, grazie all’impegno di sindacati come il nostro, apre spiragli di luce in quello che appariva come un buio tunnel senza uscita.
Dall’altra parte, però, non si può certo calare nuovamente la testa sotto la sabbia, non si può far finta che tutto funzioni a meraviglia, come con un colpo di bacchetta magica, dopo la firma di un atteso e nuovo contratto, seppur carico di contenuti concreti e costruttivi.
Tanti sono ancora gli aspetti sui quali lavorare, le lacune organizzative e strutturali che ruotano intorno al complesso mondo della sanità italiana e di cui i nostri professionisti, lo si capisca una volta per tutte, sono le fondamenta da cui ripartire per una indispensabile ricostruzione.
Troppi sono i disagi di cui gli infermieri e gli altri professionisti sanitari continuano a essere vittime, troppi sono i fardelli da portare sulle spalle, in un sistema che, lo ripetiamo da tempo, ci ingabbia e ci tiene prigionieri.
Le conseguenze di crepe vecchie come il mondo, acuite dall’incessabile scorrere del tempo, lo dicono i dati di report autorevoli da noi ampiamente condivisi in questi mesi, raccontano il quadro a tinte fosche di piaghe come la mancanza di sicurezza sul luogo di lavoro e la voragine della carenza di personale destinata ad allargarsi ancora di più se non sanata per tempo, di fronte alle nuove richieste e ai nuovi bisogni dei cittadini.
Ma nel contempo non si può negare che i risultati raggiunti, attraverso questo nuovo contratto appaghino, almeno in parte, gli sforzi profusi.
Soprattutto possiamo dire di essere soddisfatti per il lavoro svolto.
In primis perché la grande differenza tra la media delle retribuzioni dei dipendenti del comparto della sanità, rispetto agli aumenti in busta paga che percepiranno le figure degli infermieri e delle altre professioni sanitarie, che in taluni casi potranno raggiungere e superare il doppio rispetto agli aumenti degli altri dipendenti, è dovuta, quasi esclusivamente alla famosa “indennità di specificità infermieristica e/o a quella di tutela del malato”, indennità che Nursing Up ha ottenuto nell’anno 2020, dopo le lotte in piazza portate avanti nelle regioni più grandi, con il coinvolgimento dei Prefetti, lo sciopero e la manifestazione del Circo Massimo del 15 ottobre, eventi partecipati da svariate migliaia di professionisti sanitari provenienti da tutta Italia.
Ricordiamo che, in quelle occasioni Nursing Up invitò pubblicamente tutte le altre Organizzazioni Sindacali rappresentative ad unirsi alle manifestazioni di piazza, a scioperare ed protestare per i diritti degli infermieri e delle altre professioni sanitarie per ottenere l’indennità di specificità infermieristica, ma nessun sindacato rispose all’appello.
Ciò di cui andiamo fieri, non si ferma solo ai risultati raggiunti con il nuovo CCNL , perché l’importante revisione dell’ordinamento professionale avvicina molto alcuni istituti a quelli della dirigenza medica, e soprattutto crea, oggi per la prima volta, le premesse per importanti aggiustamenti, che potranno arrivare già con le prossime trattative per il triennio 2022/2024.
Il nuovo atteso ruolo contrattuale sanitario degli infermieri, la creazione delle aree che superano le vecchie categorie, gli incarichi di base, le novità sui titoli di accesso alle specializzazioni che interessano, indirettamente, anche l’ ambito universitario, la concreta e attesa novità dei differenziali che colloca, come è legittimo, gli infermieri e il personale dell’area delle professioni sanitarie con un differenziale stipendiale in più rispetto alle altre categorie.
E ancora le norme organiche sulla mobilità, la norma sul pagamento del lavoro straordinario ecc, ecc. ci fanno sentire fieri del gran lavoro svolto.
Ed è per questo che abbiamo voluto incontrare la stampa e la collettività professionale del Nursing Up, in una giornata chiave per il presente e per il futuro della professione infermieristica, all’interno della quale Nursing Up presenterà gli aspetti chiave del nuovo contratto della sanità, partendo dai punti fermi per i quali sin dall’inizio ci siamo battuti, senza mancare di fare una prospettiva sulla successiva tornata contrattuale, che poi non è così lontana, in merito alla quale siamo pronti a indossare, se necessario, nuovamente elmetto, scudo e spada, dal momento che occorre dare continuità, in ogni modo, ad un lavoro che, con il nuovo contratto appena sottoscritto, abbiamo solo iniziato», conclude De Palma.