ASL, QUESITI “FACILI FACILI” PER IL NEO DG BLASOTTI…

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(f.n.) – E scorrendo l’elenco delle domandine facili facili, da porre al neo Dg dell’Asl, Amedeo Blasotti, riprendiamo là dove avevamo lasciato, argomentando sulla disparità di trattamento, da parte della direzione dell’Asl, nei confronti dei dipendenti che erano stati raggiunti da un avviso di garanzia. La dimostrazione lampante che, fatto assai increscioso, come abbiamo ribadito ieri, l’Asl agisca su indicazione politica, consiste soprattutto, nelle sanzioni che sono state applicate a quei dipendenti, coinvolti nell’ultima vicenda giudiziaria del febbraio 2021 ed incidentalmente, non allineati al politico imperante nella sanità de noautri, Gennaro Oliviero, per l’esattezza il dottor Federico Iorizzi, Raffaele Ferrantino, Raffaele Muscariello, Antonio Stabile, Pasquale Sannino. Infatti, del medesimo procedimento penale, con riferimento all’ultimo, rispetto al dipendente di cui abbiamo parlato ieri, Antonio D’Angelo, dal quale è partita l’inchiesta a seguito della denuncia da parte dell’Asl, Iorizzi, Ferrantino, Muscariello ed altri, hanno subito periodi di sospensione più lunghi. Altra musica è invece stata orchestrata per Antonio Stabile, Pasquale Sannino e Francesco Della Ventura, ai quali è stato inflitto il licenziamento senza preavviso, nonostante, almeno per i primi due, risulti la riqualificazione della condotta da parte del Tribunale del Riesame e l’annullamento di gran parte dei capi di imputazione provvisori. Fatto è che, ad un anno dal licenziamento, non risultano ancora rinviati a giudizio. La legge va rispettata e chi la infrange deve essere punito, senza tante storie. Ciò che indigna però, è l’atteggiamento che il datore di lavoro in questo caso l’Asl e la duma che la governa, su ispirazione politica, si possa concedere il lusso di decidere del destino dei presunti colpevoli, secondo un criterio di giudizio che non ha nulla da dividere con la giustizia, ma unicamente con il gradimento del politico che influenza l’Azienda. Questa storia decennale e cialtrona, se dovesse continuare, non provocherebbe altro che la crescita esponenziale dello sdegno collettivo, che abbiamo la presunzione e la volontà di voler rappresentare, senza soluzione alcuna di continuità ed a tal proposito,  interessa ed impressiona assai poco se a qualcuno, andranno, come si suol dire, le scarpe strette…Consigliamo loro un bel paio di ciabatte da casa, luogo ameno e riposante in cui ci auguriamo si ritirino perché riteniamo, sia giunta infine, l’ora di sgomberare il campo dalle cofecchie. E andiamo avanti…Riprendiamo dai dipendenti Antonio Stabile e Pasquale Sannino, i quali dovevano essere ad ogni costo colpiti, poiché risultavano vicini all’onorevole Stefano Graziano, già presidente della V commissione Sanità, quindi non gravitanti nell’orbita aurea dell’onorevole Gennaro Oliviero. Per il terzo, invece, Francesco Della Ventura, non potevano comportarsi diversamente, in quanto il suo nome figura in tutte le 1024 pagine dell’ordinanza.  Della Ventura, dicunt, nell’affare “Misericordia/118”, qualcuno sussurra, abbia ricoperto il ruolo nobile di “testa di legno” così come si ritiene lo sia stata anche la Di Lorenzo, non siamo in grado di dire se spontaneamente o forzatamente, viva il silenzio e viva il dubbio, proprio del direttore amministrativo oggi neo Dg Amedeo Blasotti. Ma sappiamo bene, quanto siano maligni i personaggi che circolano attorno alle stanze del potere….Orrore!

Dicunt ancora che ciò che ha prodotto e provocato sospetti in tal senso, sicuramente è dovuto al fatto che, il mese successivo al licenziamento del Della Ventura, nel giugno del 2021, pare che un suo congiunto sia stato assunto a tempo indeterminato in un’azienda privata, dicunt per intercessione di Blasotti. E adesso vogliamo ricordare, a proposito di disparità di trattamento e di persone prive di raccomandazioni, il comportamento inqualificabile, di cui si è resa artefice e responsabile, la brillante gestione intemerata, irreprensibile e trasparente della direzione dell’Asl di Caserta a proposito della vicenda che ha interessato i medici Emilio Pardi e Francesco Riccio? Vogliamo ricordare lo spietato silenzio di piombo, che ha circondato il comportamento ingiusto e fuori da ogni logica, nonché assolutamente privo del minimo riguardo, che la Direzione ha riservato ai due professionisti? Ricordiamo che il giudice del Lavoro, dottoressa Rosa del Prete, ha dichiarato nel dicembre del 2020, illegittima, la delibera 936 del 24 luglio 2020, relativa alla sospensione cautelare dei medici convenzionati Emilio Pardi e Francesco Riccio, che erano stati, a suo tempo, indagati e poi definitivamente assolti, nell’ambito dell’inchiesta relativa alle truffe all’Asl di Caserta. Nonostante i medici fossero stati scagionati, la direzione dell’Asl di Caserta ritenne di dovere avviare un procedimento nei loro confronti, sospendendoli in via cautelare dal servizio. Il giudice del lavoro, dichiarò illegittima quella decisione ed alla fine del 2020, dopo mesi e mesi in cui il grande dg Russo, spalmandosi l’olio santo sui muscoli, si era esibito in un saggio sulle punte, di eccesso di zelo, che ancora oggi, il solo pensiero, fa tremar le vene ed i polsi e che non ci risulta sia stato minimamente ostacolato o messo in discussione, dall’intelligentissimo e probo, nonché sensibile Blasotti… dicevamo…il giudice del Lavoro ordinò il ripristino del rapporto di convenzione dei due professionisti, con la Medicina Generale. Un atto di giustizia che ancora oggi non ha bisogno alcuno di commenti speciali, ma soltanto di commiserazione nei confronti di chi, ancora una volta, resterà impassibile dinanzi alla conta delle sue distrazioni e dei suoi servili signorsì. Hasta la vista companeros de merienda!