OSPEDALE DI MADDALONI ALLO SBANDO, MOBBING E BURNOUT…

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(f.n.) – Si presume che il presidente De Luca si sia preoccupato di avere, almeno una ‘ntecchia di contezza, circa l’andazzo dell’Asl locale, dei pregi (pochi) e dei difetti (tanti) delle gestioni Asl, giunte a scadenza, nel momento in cui ha deciso di nominare, Ferdinando Russo a suo tempo e Amedeo Blasotti recentemente, direttore generale.  Si presume… ma, non è detto che sia stato e che sia così. Infatti, percorrendo a ritroso i vari saggi di inefficienza della gestione Russo, Di Girolamo nonché De Fazio e Blasotti, ci chiediamo se l’indifferenza o l’appoggio silente del Blasotti, che si è sempre preoccupato di non dissentire, confermando il tutto tranne, forse, una sola eccezione, gli sia valso come inestimabile perla nel curriculum, di cui De Luca, non avrebbe potuto mancare di tenere, adeguatamente, conto. L’indifferenza con cui si è, volontariamente, sorvolato sui soprusi, sui casi di mobbing, di cui è vietato parlare, sull’ignoranza grassa di alcuni privilegiati e sulle piccole, costanti vergogne quotidiane, è imputabile all’intera triade in carica, più che agli interessatissimi personaggi che, ruotando come pianeti esterni o pungolando come suggerimenti interni, hanno indirizzato, convenientemente, l’operato della triade. Un esempio calzante della gestione approssimativa dell’Asl de noautri, possiamo agevolmente incontrarlo nel presidio Ospedaliero di Maddaloni-San Felice a Cancello, simile ad una gestione popolar-condominiale-periferica, corredata da indulgenza per eventuali “paccheri in faccia” al collega o minaccia di strascino ai piani bassi, “spettegulessen” a gogo e proficue spiate da quartiere libanese allo sbaraglio, il tutto permeato di una atmosfera inquietante ed oppressiva, che incombe sul personale, facendo penzolare lo spauracchio della commissione disciplinare, che penzola minaccioso su tutto e tutti, come la spada di Damocle. Quando, al dottor Arcangelo Correra, che aveva sostituito alla direzione sanitaria dell’Ospedale di Maddaloni, la dottoressa Antonella Foglia, fu amabilmente consigliato di dimettersi dall’incarico, dal momento che aveva mollato un coreografico ceffone al dottor Di Patria, peraltro persona equilibrata, oltre che valido professionista, alla dottoressa Laura Leoncini che, già da tempo era Ds al Presidio Ospedaliero di Marcianise, fu affidato l’incarico di dirigere a scavalco anche l’Ospedale di Maddaloni. Il clima, da quel momento diventò ancora più greve e la Leoncini che forse riteneva che l’ordine e l’organizzazione di un Ospedale, dipendessero dalla frequenza con cui si minacciano i dipendenti, di mandarli dinanzi al consiglio di disciplina, cercò in tal modo di compensare le sue assenze. Infatti, ella si reca a Maddaloni, quando può e comunque, non prima delle 17, quando in effetti il grosso del lavoro è stato svolto ma…in quali condizioni? La direzione sanitaria di Maddaloni è gestita da una infermiera, in un clima pessimo e San Felice a Cancello invece, è in mano ad una caposala della Ds, che infierisce ed è assai temuta, soprattutto perché, ogni sera riporta un resoconto completo alla Leoncini…ma, abbiamo motivo di affermare che, più di un reportage asettico del lavoro svolto e dei problemi della giornata, si tratta della classica “spiata”, con annessi e connessi, compreso le proprie beghe personali, con tutto ciò che comporta, questa rozza, vile abitudine. Il personale è dunque sotto stress continuo, vivendo una situazione di disagio collettivo, che dovrebbe destare ben più di una semplice preoccupazione a Via Unità d’Italia…luogo ameno in cui si nutre un concetto distorto del potere… La Ds Leoncini che, facendo parte del consiglio disciplinare, utilizza questa posizione, a causa della sua insicurezza gestionale, come clava roteante nell’aria, per tenere buoni tutti, forse non comprende, travolta dalle pulsioni di quella che appare cattiva fede dettata dal timore, che la sua minaccia o avvertimento o come la volete chiamare, sia qualcosa che somiglia vagamente ad un metodo che va dal bullismo “adulto” all’illegittimità della minaccia…Inoltre farebbe addirittura ridere, se non facesse piangere per lo scuorno, il fatto che, mentre la Leoncini minaccia e tiene sotto lo schiaffo, come si dice ad Oxford, uomini e cose,  sembra non rendersi conto che la sua posizione a scavalco, ha preso origine proprio da un atto assai increscioso, commesso dal Ds Correra, che nessuno ha pensato a condannare, neppure di striscio e mandare opportunamente, come sarebbe stato “appena appena” opportuno fare, davanti al consiglio di disciplina, semplicemente perché il Correra, come sappiamo, è vergognosamente protetto dalla politica, prima da Caputo ed oggi da Zannini. Del resto, come potrebbe destare meraviglia, questo ridicolo, ma pericolosissimo e assolutamente illegittimo andazzo, se del consiglio di disciplina fa parte anche l’avvocato Verderosa, sulla cui posizione e curriculum, forse ci sarebbe qualcosa da dire e commentare?, se soltanto si volessero fare le cose come si deve…Inoltre, perché dovremmo meravigliarci delle anomalie di oggi, quando nessuno si è mai sognato di meravigliarsi delle anomalie che si verificavano, quando la Leoncini mandava davanti al consiglio di disciplina, una dipendente che lavorava nel Presidio da lei diretto e allora molto correttamente si faceva sostituire dalla dottoressa Foglia? Ma che persona integerrima!, direbbe il volgo…Certo…peccato che le due dottoresse siano amiche molto strette e come si fa a non sospettare che si mettano d’accordo e poi una sì allontana e l’altra la sostituisce?…Scusate, ma davvero continuate a pensare che qui in platea, abbiamo tutti, ma proprio tutti l’anello al naso? Poi…se vogliamo menzionare anche le cose di pessimo gusto, volgarmente definite “schifezze”, sempre a proposito di consiglio di disciplina, brandito come un’arma….è appena il caso di evidenziare che tre medici sono stati destinatari della censura disciplinare, pur essendosi letteralmente massacrati di lavoro, soprattutto nel periodo peggiore della pandemia: il dottor Fusco, il dottor De Lucia peraltro richiamato in servizio nonostante fosse già in pensione ed il dottor Panico che, pur avendo 70 anni, ha dato il massimo dell’efficienza e alle 7 del mattino era già in servizio. I tre medici sono stati “bocciati” da sua signoria, per mancato raggiungimento degli obiettivi. La domanda sorge spontanea: ma quale sarebbe il motivo per cui ci si dovrebbe sacrificare oltre misura, per essere alla mercé di qualcuno, che non ha la coscienza civile e l’onestà intellettuale di ammettere, di non essere all’altezza di gestire due presidi e ancora più grave, essere oggetto di una gestione fallimentare, da parte di una triade che, a nostro parere è entrata nell’Ospedale di Maddaloni, soltanto quando non poteva farne a meno e cioè quando è venuto De Luca…Per lo stesso motivo avrà varcato persino la soglia dell’Ospedale di Marcianise… Ebbene, soddisfatto e illuminato da questi chiari di luna, il presidente De Luca ha voluto confermare alla guida dell’Asl un interno alla triade…Pensate che fortuna che abbiamo avuto!z Hasta la suerte !

1 commento

  1. Sante parole…conosco sanitari che lavorano per questa ASL che loro definiscono tossica. La politica è la sanità dovrebbero percorrere canali diversi. Invece viene contaminata da questi personaggi ignobili, da denunciare ogni giorno. È normale che l’articolo è stato pubblicato per cautelare i 3 dell’ave Maria …quindi è tutto un magna magna anche questo articolo. Ma ben vengano le guerre interne. Prima o poi creperete tutti. Ma i NAS dove sono? Ah si…anche loro corrotti.

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