SANITÀ NORMANNA IN PANNE E ASL SILENTE, UTENTE INDIGNATA DENUNCIA…

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“L’ennesima vergogna del PS di Aversa”, una utente indignata denuncia incuria e strafottenza…e quale momento migliore per la pubblicazione del giorno in cui inaspettatamente al Tg 5, qualcuno sciorina uno degli scuorni della sanità aversana…convenzionati esterni che cavalcano la tigre fin dai tempi del covid e molto altro di cui non mancheremo di parlare…ma oggi dedichiamoci alla signora Fernanda Messina che ci ha inviato una nota, in cui ci segnalava che non era riuscita a recapitare una lettera al Direttore Sanitario di Aversa, intendendo forse la dottoressa Stefania Fornasier Ds del P.O. Moscati o forse il direttore sanitario dell’Asl Enzo Iodice, dal momento che il capodistretto non è stato ancora ri-nominato, per le note vicende…La signora Messina, che ha inviato la lettera erroneamente ad un altro medico, aggiunge indignata: Ho letto vari articoli e non ho capito perché non si riesce a capire chi cavolo c’è alla direzione di una struttura sanitaria che fa acqua da tutte le parti, se voglio scrivere al Pontefice ci sono vari riferimenti, vuoi scrivere all’ospedale di Aversa sei costretta a fare la Caciare. Non varrà a nulla, forse muoverà un minimo la coscienza ma come dicono quelli bravi anche una piccola goccia nell’oceano io la voglio mettere. Grazie per l’aiuto che potrete darmi”. Vorremmo commentare subito a modo nostro, ma evitiamo, anche se le mille volte che abbiamo disquisito sui “fattarielli” del Presidio normanno, addirittura ci autorizzerebbero a mettere una aggiunta alla lettera “tremenda”, ma assolutamente pertinente della signora Messina. La lettera succitata dal titolo “L’ennesima vergogna del PS di Aversa”, è stata inviata al dottor Enrico Barbato che dovrebbe essere il direttore della UOC di Oncologia del PO Moscati, il quale ha risposto alla signora Messina “Non sono io il Direttore del P.O. S.G.Moscati di Aversa. Mi dispiace che avvenga tutto ciò che Lei ha descritto e da cui prendo le distanze”. Il dottore Barbato, accortosi dell’errore della signora, nell’indirizzare la nota avrebbe ben potuto suggerirle l’indirizzo giusto, a nostro avviso, invece di limitarsi “pilatescamente” a prendere le distanze da siffatte vergogne…Ma guardiamo da vicino l’ennesima denuncia di cui nessuno terrà conto e dalla quale è più salutare prendere le distanze, n’est pas?…accussì nisciun se piglia collera…o no? Ecco di seguito la lettera della signora Fernanda Messina, inviata il 30 agosto u.s.

Buongiorno Direttore,
ho preso questo recapito dal web spero sia esatto.
Scrivo per portarla a conoscenza ma molto probabilmente già lo è da anni,
 del degrado professionale e umano, nel quale versa il SUO Pronto soccorso, la mia non vuole essere la solita segnalazione dei tempi lenti oppure di incazzatura da stress da situazioni di pericolo, bensì di DELUSIONE.
Ieri sera intorno alle 21.47, porto mia madre al Pronto soccorso, per Crampi addominali dolorosissimi che nonostante le prime cure casalinghe non si accingevano a fermarsi peggiorando la situazione con altri sintomi sempre più violenti.
Premetto che sono una persona di settore, lavoro per un’azienda Top player del settore farmaceutico mondiale, faccio questa breve premessa per assicurarla di aver provato a trattare il fastidio a casa per non intasare i presidi ospedalieri già in affanno.
Arrivati al pronto soccorso spiego al Triage quali erano i sintomi e ci mettiamo educatamente in attesa, nel spiegare i sintomi, ricordo all’infermiera del Triage che mia madre era già stata al pronto soccorso per gli stessi fastidi nell’agosto 2021, (in quella occasione per ben 3 volte in un mese siamo stati al pronto soccorso per gravi crampi addominali e ci avevano sempre rimandato a casa per “Stitichezza”, addirittura nell’ultimo accesso al pronto soccorso del 21/08/21 l’infermiera Anna Santagata, con fare infastidito strappò con violenza il foglio di accettazione del triage, lamentando che mia madre aveva mal di pancia da una settimana e che doveva stare a casa per questi ridicoli fastidì, ho ancora il foglio strappato e conservato, mia madre il giorno dopo quella “Sceneggiata Meroliana” fu operata d’urgenza presso un altro ospedale, perché quei crampi addominali trattati con superficialità dalla SIGNORA Santagata erano bensì una Massa tumore che creava OSTRUZIONE del colon discendente, dilatato con rischio imminente di perforazione dell’intestìno, se non siamo qui a parlarne oggi dopo un anno è solo perché brutto da dirsi ma siamo “persone istruite” che hanno saputo dosare la gravità della situazione e recarsi verso un altro presidio ospedaliero, in quell’occasione decidemmo con la famiglia di non sporgere denuncia verso la suddetta e il presidio anche perché tutto è bene quel che finisce bene.)
Ma di questa situazione per un anno mi ha lasciato sempre quel senso di impotenza, ogni giorno cerco di migliorarmi professionalmente  e umanamente e  mi restava sempre impresso che se al posto di mia madre ci fosse stata una persona “poco istruita” sarebbe morta di setticemia senza sapere il perché…lei penserà una fra tanti succede, è la vita ed invece non è così che si creano le condizioni per morire da FESSI per mano di persone che si credono BUONI.
Non voglio dilungarmi ma la stessa ridicola scenetta è avvenuta ieri sera, una SIGNORA, la chiamerò così perché se fosse stata una INFERMIERA in quel momento non se ne stava Svaccata sulla sedia ma bensì in reparto a lavorare, dall’altra parte del vetro la signora ignorò la cosa, c’è uno sportello e si sente benissimo abbiamo assistito a scene da bar, nello specifico:
-di quante volte aveva fatto la doccia e già era sudata
-di quanti “Rattusi” le facevano la corte
-di quante “rotture di palle” avevano  ieri sera
Ed infine di mia madre che per un semplice “mal e panz” stava li
Tutto ciò restando  sempre seduta sulla sedia Sbivaccata di spalle allo sportello chiacchierando con l’infermiera al triage come se fossero sotto l’ombrellone del lido, con fare educato busso alla porta e con toni pacati ed  educati che mi contraddistinguono, la invito ad abbassare il tono di voce perché delle sue vampate di calore non interessa alle persone in attesa, di non trattare ancora una volta con superficialità un caso clinico che pocanzi avevo illustrato e da persona intelligente a distanza di un anno avrebbe potuto farne tesoro lei personalmente, ed invece no si è messa a fare la CACIARE NAPOLETANA, una vergogna indescrivibile ho provato per lei e tutti i membri che prendevano parte alla sua difesa inqualificabile, sono intervenuti 4 Guardie giurate per calmarla, le stesse guardie che erano nascosti invece quando il Tossico usciva dal bagno del pronto soccorso pochi minuti prima, ancora tutto fatto, io non lo so perché le ho scritto questo sfogo, magari non arriverà neanche alla fine e la cestinerà, ma volevo raccontarle la delusione di aver visto nel SUO OSPEDALE, un sistema all’italiana meridionale che  mi ha lasciato ancora una volta l’impotenza di non poter essere da monito neanche ad una clinica veterinaria, perché il mio vet li tratta meglio gli animali e non li deride, invece glielo scrivo perché provo vergogna per il lavoro che svolgeva ieri la sua collaboratrice, se fosse stata una struttura privata la SIGNORA era a TROTTARE e non A SBIVVACCARSI sulla sedia come le VRENZOLE, che le devo dire spero e sogno che negli ospedali ci sia un po’ Lavoro e niente altro, fatto con dedizione magari anche controllato mio caro direttore è vero che il personale manca ma è altrettanto vero che se lei si fa un giro in incognita che quei quattro gatti che ci sono, neanche fanno il 30% del loro lavoro, e sto esagerando con le percentuali, e se fai questo 30% ed hai anche la presunzione di farlo in questo modo allora mi scusi se sarò scurrili siamo Fottuti.
Ogni tanto deleghi qualcuno ad affacciarsi nel vostro orticello e vedrete qualcosa che come si suol dire “la realtà supererà di gran lunga l’immaginazione”
Distinti Saluti
F.Messina