– di Renzo Santabarbara –
Qualche giorno fa in qualità di responsabile del blog Rinascita Pianese, apprendevo dalle pagine di Appia Polis della nomina del Sindaco Lombardi nel coordinamento del Pd casertano per la campagna elettorale e ne davo notizia ai lettori. Immaginavo e scrivevo che la notizia avrebbe potuto generare malcontento nella sezione cittadina dato che il Lombardi è stato un forte simpatizzante della destra sociale e anche perché una volta passato al pd aveva abbandonato il partito in fase molto delicata e non aveva rinnovato il tesseramento quando gli fu proposta la candidatura a Sindaco per evitare che la popolazione potesse criticare la sua provenienza politica. Immaginavamo una presa di posizione o un abbandono del partito e una presa di posizione c’è stata da parte del responsabile di zona Ing. Vincenzo Striano, il quale in modo molto sottile, pacato e pungente dice:
“Caro Renzo,
con tutta la stima che ho nei tuoi confronti, permettimi di lasciarti qualche considerazione in merito a quanto espresso nell’ultimo articolo relativamente agli iscritti del PD Pianese.
Abbandonare un partito per poi entrare a far parte di un altro? E’ esattamente ciò che negli ultimi decenni ha ridotto la politica ai minimi termini.
I partiti nascono sulla base di valori e principi che restano tali, poi ci sono le persone che lo compongono che, più o meno spesso, li portano fuori strada, e non per questo chi ci sta da sempre, grazie a quei valori e quei principi, debba abbandonarlo invece di far correggere il tiro.
Il PD è questo, è un partito nato da valori e principi ed in secondo luogo composto da persone. Purtroppo però, nell’immaginario collettivo l’idea è che i partiti sono legati strettamente a delle persone, quasi sempre una, e quindi, essendo quest’ultime volubili rispetto alla fermezza dei principi e dei valori, è facile, anzi naturale, pensare di poter saltare da una parte all’altra perché non più in linea con l’autocrate di turno.
Fortunatamente non è il caso del PD, quindi non vedo perché, noi iscritti dall’inizio sulla base di uno statuto e non per convenienza, dovremmo abbandonarlo. Sarà, invece, probabilmente utile intavolare un dibattito interno, a tutti i livelli, per far si che il PD non diventi, come altri partiti autocratici e non, fonte di magnetismo per gente interessata a cavalcare l’onda.
E’ impossibile pensare di mettere tante persone insieme, libere di esprimere le proprie opinioni, ed essere e/o sembrare perfetti allo stesso tempo. Puoi invece sembrare perfetto se all’interno manca la libertà di opinione, per fortuna non è il caso del PD “
E’ il caso di dire che le nomine di Carlo Marino stanno facendo molto discutere i territori.