OSPEDALE, ALLA RICERCA DELLA “CREANZA” PERDUTA…

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(f.n.) – L’educazione, un minimo di garbo, una sfumatura di comprensione e soprattutto una briciola di attenzione nei confronti di chiunque …insomma… non dovrebbe essere istintivo considerare con una ‘ntecchia di rispetto il resto del mondo che pullula e brulica, oltre quella che, sovente è la nostra superbia? E se la scortesia e talvolta la volgarità, diventano i tratti distintivi di qualcuno che, più di altri dovrebbe essere solidale a prescindere, perché vive e lavora a contatto con il disagio e la sofferenza in un Ospedale, come la mettiamo?, Con il caso, con “la nervatura spostata”, con l’emicrania improvvisa o con la scostumatezza cronica, nuda e cruda senza possibilità di appello? E non è la prima volta che, sfortunatamente per voi del terzo piano e soggiornate nella palazzina “grigiotopospento” in fondo al parco, che storcete il naso, perennemente disgustati, in modalità “innocente candore e profonda incredulità” che, lungo i corridoi di un Ospedale super controllato “avvacante”, siamo proprio noi ad imbatterci in qualcosa di disdicevole, assai disdicevole e sulla qual cosa vorremmo richiamare la vostra augusta attenzione, sempre se non vi siano concorsi sartoriali in giro ad assorbirvi completamente, n’est pas?…Accade che alle ore 11.50 di qualche giorno fa, nell’atrio dell’Unità di Cardiologia Riabilitativa, arrivano dal Pronto Soccorso, una signora che accompagnava suo marito per una visita…La signora bussa…e poiché nessuno risponde, insiste ovviamente…Infine la porta si apre e nel vano si staglia, poco artisticamente, la figura di un uomo magro, abbigliato di un camice assai stropicciato…secondo i dettati in voga della tendenza all’approssimazione. La signora aveva insistito nel bussare ed il gentiluomo che aveva dimenticato di ordinare alla fantesca di stirargli il camice, non aveva gradito…Nasceva dunque l’inevitabile battibecco, tipico dei momenti in cui un principe di sangue reale, viene disturbato all’ora dell’aperitivo, n’est pas? La signora chiede ad un certo punto ed assai legittimamente, con chi stesse parlando…e l’erede al trono del principato di Roccacannuccia e dintorni, risponde come ognuno di noi si sarebbe aspettato da uno che aggredisce verbalmente, una signora e per di più con il camice appena tirato fuori dalla lavasciuga dopo la centrifuga, privo di cartellino identificativo sulla soglia del reparto di riabilitazione cardiologica, di una Aorn…come?, a fallo di borzoi russo allevato nella steppa…E quindi, caruccio,  risponde che la signora non aveva alcun diritto di chiedergli, con chi stesse parlando…chiaro? Ma la signora insiste, forse perché è nel suo diritto conoscere le generalità di chi la sta aggredendo verbalmente, in un reparto ospedaliero di una certa delicatezza, dove peraltro non ci si reca per prendere un drink?…Noi non comprendiamo a questo punto, come la signora non gli abbia lasciato andare, con una certa grazia, sulla faccia, un guanto di sfida modello Gucci, rigorosamente in ferro battuto…Il cavaliere ha continuato imperterrito, dicendo alla signora che la stessa  non aveva alcun diritto di invadere la sua privacy, pretendendo di conoscere il suo nome e che a lei non doveva interessare se fosse infermiere o medico…Dopo di che il principe Chiomadoro ha chiuso la porta in faccia alla signora e a suo marito…Ebbene sì…quel tipo di cui non osiamo cercare di conoscere il nome per non essere troppo indiscreti, non aveva alcun cartellino ed inoltre il suo camice non rappresentava una divisa che avrebbe dovuto essere obbligatoria, perché sotto al camice portava abiti civili…Ora…si dà il caso che noi fossimo in compagnia di una persona che a sua volta, sottoponendosi regolarmente alla riabilitazione cardiologica, conosceva quel tipo che non era un medico, ma soltanto uno scostumato arrogante…Ciò significa che probabilmente il tipetto, non era nuovo a simili sceneggiate…Ma, a proposito …voi della palazzina “grigiotopospento” in fondo al parco….ma potreste dare una controllata in giro, ogni tanto, vero?, o magari chiedere a persone affidabili, come giri la luna nei vari reparti e se il personale si presenti o meno in maniera civile e se l’educazione sia  stata gettata nella discarica comunale senza possibilità di recupero o o se per caso ne abbiano conservato un paio d’etti da dividere tra i casi disperati. Hasta la vista, companeros!