SANT’ARPINO – Nell’annata della rinascita calcistica della città di Sant’Arpino, qualcosa non torna. Se è vero che il centro sportivo “Ludi Atellani” necessitava di una chiusura per evitare il peggio, è altrettanto vero che si doveva trattare di una fase di transizione.
A denunciare, a mezzo stampa, la condizione di degrado della struttura era stato, in più di un’occasione, il presidente di “Volt Sant’Arpino”, nonché referente della provincia di Caserta del partito, Aniello Di Santillo. Il giovane santarpinese, nel sottolineare come Ludi Atellani fosse divenuto oggetto dell’operato di vandali e delinquenti, auspicò, lo scorso ottobre, un aumento della sorveglianza e l’adesione a progetti europei di matrice sportiva.
A gennaio 2023, tutto è ancora fermo, e la rabbia di Di Santillo è tangibile: “Non è possibile che un società sportiva debba giocare altrove, perché il centro Ludi Atellani è inaccessibile.Prima dei catenacci posti dall’amministrazione comunale, le famiglie, seppur non potessero usufruire del campo, avevano l’opportunità di utilizzare lo spazio antistante alla struttura facendovi jogging, portando a spasso il cane o, semplicemente, trascorrendo delle ore in tranquillità. Adesso ciò non è più possibile. Abbiamo tutti perso l’opportunità di vivere attivamente un polmone verde della nostra città”.
“I tifosi non hanno nascosto il loro malcontento ed attendono risposte concrete – afferma il 24enne -. È necessario donare nuovamente lo stadio ai santarpinesi ed è paradosso pensare che, territori limitrofi al nostro, inaugurino nuove strutture sportive e non siamo in grado di tenerne una sola in uno stato manutentivo accettabile. Tutta la mia solidarietà a questa società che, nonostante questa grande difficoltà, sta portando avanti un progetto ambizioso. Sono dalla parte dei tifosi e spero che i cori dagli spalti – conclude – possono essere cantati nuovamente nella nostra città”.