“ART, NOT WAR”, A PIEDIMONTE MATESE LA MOSTRA DI MITRA KAVIAN

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   –   di Jolanda Capriglione  –                        
334300780 1578625252619734 1860433122414979287 n e1678181177797 ART, NOT WAR, A PIEDIMONTE MATESE LA MOSTRA DI MITRA KAVIANMitra Kavian è una pittrice di grande talento e di formazione cosmopolita, a testimonianza dell’importante ruolo che occupano le donne nella cultura e nella società iraniana. Gli occidentali procedono sovente (non sempre, per fortuna) per schemi e confondono aspetti esteriori con fatti sostanziali: in Iran le donne rappresentano la più alta percentuale dei diplomati e laureati e occupano, quindi, incarichi di grande responsabilità, anche se questo processo, tutto ancora in difficile itinere, non può farci dimenticare che qui, come in Italia e nella gran parte dell’Occidente, gli spazi occupati dalle donne non corrispondono ai loro livelli formativi ed espressivi. In Iran come in Occidente il cammino delle donne è ancora lungo e sempre più faticoso, per non dire ‘pericoloso’. Questa mostra assume, perciò, gran rilievo perché serve innanzi tutto a farci guardare la realtà con occhi spregiudicati al di là del chador che, ci auguriamo, diventi al più presto una libera scelta, un’opzione, perché no?, anche estetica nella dimensione del mistero e del fascino dello s/velamento, ma non più un obbligo. Ci sembra perciò di grande interesse per noi tutti conoscere il percorso di questa brava artista al contempo profondamente legata al suo antico Paese, alla sua grande e lunga storia, ma anche,
ripeto, cosmopolita e pronta a confrontarsi alla pari con le più significative espressioni dell’arte contemporanea. Le ragioni della bellezza, più che mai in questo caso, vanno al di là della politica, anzi: delle contingenze della politica e della propaganda dei mass media occidentali e non che coprono di pregiudizi tendenziosi ciò che invece andrebbe detto a chiare lettere. Le donne in Iran vivono una condizione che a noi appare di non-libertà perché l’Occidente
ha sviluppato un’idea di libertà che è fatta, innanzi tutto, di scelte individuali e di separazione fra pubblico e privato, fra dimensione religiosa e dimensione sociale. Donne come Mitra Kavian che, grazie alle ragioni della Bellezza e dell’Arte, hanno superato i confini e non conoscono barriere ci costringono ad interrogarci sui temi della libertà delle donne in Iran come in Afghanistan come a New York come a Pechino a Roma a Mosca … Confrontarci con Mitra e, speriamo, con altre pittrici ed intellettuali iraniane non può farci che bene, tanto più che queste donne hanno dietro di sé millenni di grande storia e superba civiltà.

*Docente di Storia dell’Arte ed Estetica del Paesaggio della Seconda Università degli Studi di Napoli e Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale “Luigi Vanvitelli”. Presidente Club Unesco Caserta