INTERVISTA AL DOTTORE NAZARIO DI CICCO

3

   –   di Francesca Nardi   –                                 

Dovremmo imparare a vivere con più attenzione ed abituarci a quel salutare disincanto, che paradossalmente, cerchiamo di allontanare, illudendoci giorno dopo giorno che non vi sia una realtà nascosta, molto più terrificante di ciò che è dato vedere e subire, illudendoci che domani qualcosa cambierà e soprattutto illudendoci che la giustizia sia in agguato dietro all’angolo, pronta ad intervenire per dividere il bene dal male…Il disincanto faticosamente raggiunto, è l’unica chiave di lettura che ci consentirà di conoscere, all’occorrenza, a quale livello di sottile mistificazione, possa giungere il genere umano. Oggi il dottore Di Cicco “leggerà”, affinché nulla sia dimenticato e nessun particolare sia inconsapevolmente sacrificato, i suoi ultimi vent’anni, sincopando date, eventi, contraddizioni e stranezze altrui, con un ritmo incalzante ma asettico, quasi gli eventi fossero appartenuti ad un’altra esistenza, ad una dimensione parallela

3 Commenti

  1. Ringrazio l’anonimo Michele Pascarella che, senza avere la faccia, ha avuto la pazienza di ascoltare e scrivere.
    Nazario Di Cicco

  2. IN RISPOSTA A PASCARELLA MICHELE: Gentile dottor Pascarella, da vent’anni seguo le vicende del dottor Di Cicco, forse troppo discretamente, dal momento che soltanto oggi, lei si risente e si stupisce, con atteggiamento chiaramente scandalizzato, che io sia stata conseguenziale, rispetto ai vent’anni precedenti. Le ricordo che si trattava di una intervista e non di un dibattito, al quale non avrei avuto alcuna esitazione ad invitare quell’ipotetico dirigente Asl che, non solo non avrebbe partecipato, ma come lei ben sa, non si sarebbe neppure sognato di rispondere all’invito…I fatti, che lei ipotizza mi siano sconosciuti, mi sono invece noti, ma questo non significa che io sia una fan del dottore Di Cicco, non avendo mai avuto alcuna predisposizione ad essere fan o patita di qualcuno, che non fossero stati i Beatles o in mancanza, Riccardo Cocciante…né mi innamoro delle vicende né mi commuovo oltre il necessario. L’unica cosa che mi affascina in assoluto, come un sogno proibito, gentile dottor Pascarella è la libertà, quella libertà che mi viene ostinatamente negata, ogni qualvolta che qualcuno mi ha condannato perché ne avevo scoperto un pezzo ed il resto del mondo impastato di ipocrisia inventava all’uopo, una nuova guerra santa alla quale iscriversi pur di gettare il mio lavoro in un angolo opportunamente coperto di discredito. Aver offerto la possibilità al dottore Di Cicco di dire le sue ragioni e raccontare la sua storia, come riteneva di fare, non può essere giudicata come “una maniera di fare giornalismo”, dottor Pascarella, e mi stupisco della sua domanda, ma non è altro che il dovere preciso di chiunque, giornalista e non, avesse ascoltato e seguito, le vicende di un uomo per vent’anni, avesse osservato la macerazione della sua vita e la sofferenza della sua famiglia ed alla fine rispondesse ad una richiesta precisa, nell’unica maniera possibile, quella che lei, con tanto malcelato disprezzo, non ha approvato. Secondo lei io non sarei stata super partes?, lei mi stupisce ancora una volta, dal momento che non mi sembra di essere intervenuta minimamente nel corso della lettura del dottor Di Cicco, con polemiche o dichiarazioni che potessero avallare un simile giudizio. Tutte le volte che parlo di Sanità sono super partes signor Pascarella e tutte le volte qualcuno o mi querela o mi condanna paradossalmente, per non esserlo stata a sufficienza, dalla vostra parte ovviamente. La sua lettera non mi offende nella misura in cui sono abituata alle manifestazioni di stizza contenuta e abilmente gestita come un monito doveroso nei confronti di chi, come me, proprio non ce la fa a seguire le regole del sistema. Grazie

  3. Gentile dr.ssa Nardi,
    mi chiedo e mi corregga se sbaglio:
    è giornalismo corretto e super partes lasciare il microfono ad un soggetto per esporre fatti privati (peraltro travisati e modificati a proprio uso consumo), senza il minimo contraddittorio ed espletamento del diritto di difesa con la controparte ASL CE.
    Mi chiedo ancora: qual’è il suo ruolo in questa vicenda?
    E’ una fan del Dr. Di Cicco senza conoscere i fatti?
    E’ un giudice che pregiudizialmente ha già emesso una sentenza di condanna nei confronti dell’ASL di Caserta?
    Spero che abbia almeno giornalisticamente delle risposte plausibili a tutto ciò.
    Non ho mai visto nella mia vita una accusa tanto grave e tanto forte nei confronti di persone in violazione di ogni garanzia di innocenza e di contraddittorio, che mai mi sarei aspettato che Lei avallasse.
    Solo nei governi dittatoriali avviene tutto ciò!!!
    Le auguro Buona serata e spero di averLe almeno suscitato qualche legittimo dubbio.

Comments are closed.