Ospedale, la discarica dietro l’uscio…complimenti!

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(f.n.) – Nell’immaginario collettivo o almeno in quella parte dello stesso, in cui il significato intrinseco di Ospedale, riconduce inequivocabilmente a schemi fissi ed inalterabili di ordine, efficienza, asetticità, il tutto coronato da un flacone di disinfettante posto in alto, lontano dai bambini…non potranno mai attecchire giustificazioni di comodo per la sciatteria che si adagia, come una cortina di polvere, su tutta l’Aorn e si ammucchia, fisicamente ingombrante, in alcune aree interne, inspiegabilmente trasformate in discarica chiusa a chiave…Nessuna giustificazione più o meno pietosa, più o meno pertinente, riesce a mutare il giudizio intransigente di chi ha sempre creduto e, ahinoi, continua a credere e a pretendere, che l’Ospedale debba tornare ad essere, a tutti i costi, quello che abbiamo sempre sperato che fosse: ineccepibile dentro e fuori, eccellente in ogni sua espressione umana e scientifica e naturalmente “comme il faut”, al di là di ogni porta chiusa. Ma si tratta…delle solite illusioni destinate a spiaccicarsi contro il muro di una realtà bavosa e maleodorante, rattoppata alla meglio, con la storia scritta dei concorsi inquinati, con la favoletta a puntate dei resoconti bugiardi, con le raccomandazioni incartapecorite che stanno decorando le colonne portanti di quello che è stato il nostro Ospedale…le solite illusioni che cercano spazio sulle pareti, occupate dalle vendette da quattro soldi, dagli interessi coltivati a colpi di machete e dalle acrobazie sindacali, intorno alle quali tutti disquisiscono, ma chi dovrebbe parlare e dividere i “buoni dai cattivi” tace regolarmente, dividendo i suoi favori tra l’uno e l’altra, come il classico furbetto, che pensa di dirigere l’orchestra, stazionando a metà strada e pronto a correre in avanti o a tornare sui suoi passi, appena il vento dell’opinione di comodo, comincia a cambiare. Eh già…sarà facile cambiare ma sarà meno facile sgombrare… laddove fosse necessario sloggiare alla svelta, a meno che, la lunga e provata abitudine alle cofecchie, non abbia spalmato una buona dose di bronzo liquido a pronta presa, sulla faccia degli interessati e lo schifo che si intravede dalla serratura di qualche vecchio reparto, non desti in essi la minima vergogna e quindi nessuna necessità di provvedere allo sgombero…Al secondo piano del padiglione F, in compagnia della Dermatologia, dell’Urologia e della Gastroenterologia, se la memoria non cede all’improvviso, vi sarebbero i locali della vecchia Sala Parto, da tempo vuoti ed inutilizzati…Per associazione di idee, affiorano all’improvviso tutte le lamentele che decollano ed aleggiano per mancanza di locali per ambulatori o altro…e sempre per associazione di idee, la domanda sorge spontanea…ma oltre questa porta chiusa vi saranno strumenti delicati, apparecchiature importanti e costose che non possono essere allocate altrove?…Insomma, per vietarne l’utilizzo, significa che il caro Dg Gubitosa ha impartito ordini precisi… Quelle stanze devono restare chiuse, perché sono indispensabili per il deposito in sicurezza di “chissaché”, oppure la mente eclettica della Ds starà progettando qualcosa di veramente innovativo e futurista, pertanto le stanze devono essere pronte e libere…Peccato che le ragioni per quanto varie e misteriose possano essere, sono sette, otto anni che veleggiano ma non atterrano…Poiché la fortuna aiuta gli audaci, come si suol dire, accade che con un colpo di fortuna si riesca a penetrare in quel sacrario misterioso, il cui ingresso è interdetto ai più…Aperta la porta, varcato l’ingresso … embè…ma quale misterioso progetto innovativo e quali strumenti delicati ed apparecchiature sensibili?…oltre la serratura, di sensibile c’era soltanto il pericolo di reazione allergica da munnezza plurima… Tutta la sorpresa andata in frantumi, potrà essere svelata ed ammirata grazie ai filmati che, nonostante l’ordine di scuderia: “cacciate fuori appiapolis!” siamo riusciti a girare. Il paradosso consiste nel fatto che, attaccato alla porta che immette in una toilette dismessa, invasa da sudiciume e vecchi calcinacci, c’è un cartello: lavori in corso…ah bene…allora è tutto spiegato…in corso da sette, otto anni si presume, o no? E datela una sistemata a quella munnezza ed utilizzateli questi locali!, lasciate perdere per un po’ i concorsi e datevi alla sistemazione dei luoghi e dei giardini!… Se arriva l’ordine di sfratto…questa caduta di stile e di igiene, sarà una pecca di troppo sul vostro curriculum. Hasta la vista!

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