OSPEDALE, IL MEMORIALE DELLA DOMENICA 253

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(f.n.) – La notizia che rimbalza da qualche giorno nei “territori” ospedalieri e che, pur non avendo avuto conferma ufficiale, sembrerebbe decisamente autentica, rivendica un Memoriale interamente (o quasi), dedicato. Mario Massimo Mensorio, il “bambino d’oro” dell’Ospedale Sant’Anna e San Sebastiano se ne va…e questa volta potrebbe andarsene davvero…senza ripensamenti postumi, che lo facciano ritornare romanticamente al luogo, che ha consacrato la sua carriera, richiamato dai lamenti strazianti della santa Tetta di turno. Il direttore dell’Opsos sarebbe destinato alla direzione sanitaria del PO San Paolo, Asl Na1 Centro…come si suol dire: praticamente sotto casa…Già, gli anni passano, o guaglion s’adda repusà…e come dargli torto?, inoltre, dopo tanti sforzi, il gruppetto di fuoco, ben coadiuvato da triadi doc, ma soprattutto dall’intellighentia irpina, finalmente c’è riuscito ad affossare o quasi il nostro Ospedale, quindi?, che ci sta a fare chez nous, uno come il giovane Mensorio? Ormai quello che doveva fare, (scusate…”fare” è un verbo difficile), volevamo dire “avere”, l’ha avuto, tanto vale tornare al tetto natio, n’est pas? Peccato! Se ci soffermiamo sulla storia di Mario Mensorio, non possiamo che dire: peccato! Ce la va sans dire che, se in alcuni determinati momenti, abbiamo infierito, criticato, accusato, lo abbiamo fatto nella piena consapevolezza che il giovane Mensorio, non fosse il classico raccomandato di ferro, figlio e nipote di, che a malapena riesce ad articolare il suo nome e quando lo articola lo sbaglia…altrimenti non sarebbe valsa la pena di perdere tango tempo. Dietro la critica c’era la speranza, quella speranza che oggi va in frantumi, lasciando il posto ad una delusione umiliante per chi, come Mensorio oggi  la genera. Chi approda nel mondo difficile e complicato della Sanità, simile in tutto e per tutto ad un serpentario, con un’armatura inossidabile, come quella che Mario Mensorio ha esibito virtualmente, fin dagli esordi, peraltro tutelati e protetti dalla buonanima del Dg Giggino Annunziata, se non si tratta, come dicevamo prima in inglese, di un vanesio, comprende immediatamente di avere un preciso dovere, verso se stesso prima e verso gli altri poi, verso quelli che a pari merito suo, avrebbero dovuto subire, per non soccombere e se ce l’avessero fatta, salire e scendere scale, strusciare zerbini,  per sperare di conquistare almeno un decimo, delle opportunità che a lui erano state regalate, in virtù del cognome che portava. Chi come lui, sapeva che non avrebbe avuto alcun bisogno di sudare, doveva prevedere che tra tanti lacchè, che avrebbero sparso saliva in eccesso per ungere e oliare,  ci sarebbe stato qualcuno, che avrebbe atteso speranzoso, dando addirittura per scontato, che dall’armatura di protezione, trasudasse infine, una parvenza di orgoglio e dignità che avrebbero costretto nel tempo, il privilegiato, a dimostrare che l’opportunità regalatagli, non sarebbe stata sprecata. Caro Mario Massimo Mensorio, alias golden boy, immagini soltanto, cosa avrebbe potuto fare nella sua posizione…e quante volte lei stesso invece,  ha mostrato di non essere in grado o di non volere affatto, scendere in campo, approfittando della sua posizione appunto, per raddrizzare una barca che, molte volte è stata sul punto di andare alla deriva…Peccato, che lei non abbia compreso, che aveva addirittura il dovere ed anche il privilegio, di tradurre la sua posizione fortunata in possibilità insperata, per il nostro Ospedale e comprendere nel profondo, che aveva una mission da compiere, per riscattare se stesso e  la sua dignità, dal marchio del raccomandato per eccellenza…Peccato che lei non abbia compreso, che sarebbero stati in molti ad applaudire, se lei avesse fatto leva sulla sua “immunità” ereditaria, per mettersi contro scelte scellerate e decisioni infami…e come lei ben sa, nell’ultimo ventennio, ce ne sono state a iosa, sia delle une che delle altre…Ma lei ha seguito la scia del potere…assistendo, il più delle volte sonnacchioso, alle evoluzioni del cerchio magico, di cui lei ha fatto parte di diritto, senza peraltro, aver lasciato alcun segno indelebile, se non quello del tran tran assai banale, di un potere di riflesso. Orientando le vele con indolenza sibaritica, ha bordeggiato lungo coste tranquille e ben difese dai soliti avamposti. Nessuna compromissione, che non sia stato il blando tentativo di mostrare di assumere una posizione, inevitabilmente orientata  a vivere in perfetta tranquillità…Ed oggi, che non ha più nulla da fare ed è stanco, probabilmente, per aver alacremente contribuito al niente, se non alla stabilizzazione deteriore del nulla imperiale, abbandona un barcone di profughi di loro stessi, che ha contribuito a mandare sulle secche. Se lei fosse un altro e non il figlio dell’onorevole Mensorio, penseremmo all’ennesimo disegno perverso della Direzione che, secondo le solite pressioni politiche degli amici di tendenza, prevede di mettere qualcuno al suo posto e quindi cerca di fiaccare la sua resistenza, per indurla ad andar via…ma lei non fa parte della schiera di chi può essere eliminato dalla gara, quindi lei è responsabile in pieno di ciò che fa. Che peccato! Immaginiamo allora che voltandosi indietro e guardando le macerie virtuali, tali anche grazie a lei e al suo passivo acconsentire de facto, magari tirerà un sospiro di sollievo e paradossalmente, neppure l’ombra di un rimorso verso quello che avrebbe potuto essere e non è stato, la sfiorerà…Forse le sarà utile, per rammentare invece, quello che in negativo lei ha marchiato…ricordare un esempio per tutti… e chiederle se sia stata una mossa intelligente e costruttiva, creare le condizioni affinché lady Cio facesse tutto ciò che le frullava per il cervello, facendo finta di non sapere nulla e muovendosi dietro le quinte secondo i suggerimenti della signora Cusano? Ci pensi su…E adesso che il nostro Ospedale è stato confinato nella rosa “sfanfanata” dei peggiori, lei prende lo zainetto e se ne va…Certo… rimboccarsi le maniche è un atto  adatto ai braccianti agricoli e non ai signorotti eleganti, che sorseggiano il drink scuotendo le nappine del mocassino di Gucci ma che, a breve, saranno costretti ad andare all’estero anche per un’unghia incarnita… Auguri e speriamo che non debba mai rimboccarsi “obbligatoriamente” le maniche nel senso giusto, perché sarebbe un giorno assai triste quello in cui, dovesse rendersi conto che, non essersi rimboccato le maniche al momento giusto ed aver deciso di fregarsene per poi tagliare la corda proprio nel momento più difficile per il nostro Ospedale, senza aver mai tentato di cambiare le cose, significa qualcosa di peggio dall’ essere stato un raccomandato improduttivo, significa soprattutto qualcosa di assai diverso, da ciò che avevamo presupposto, quando le abbiamo dedicato la prima critica. Che peccato! Hasta el Domingo, companero!

4 Commenti

  1. Ragazzi e ragazze, colleghi e colleghe, signore e signori, amici degli amici tutti, in AORN Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta c’è un solo Direttore Generale: Michele Carozza.
    Quindi quando parlate di Michele Carozza, sappiate che parlate del Direttore Generale.
    Voi vi domandate chi è allora Gaetano Gubitosa?
    Gaetano Gubitosa esegue gli ordini di Michele Carozza.

  2. Carozza, che paga i dipendenti una miseria … 600 euro al mese e inizi dalla mattina alle 7 e finisci la sera alle 19.
    A lui nessun controllo? Può lavorare in ospedale e avere le ambulanze private? Siete la vergogna della società!

  3. Buongiorno. Vorrei che lei facesse una domanda all’intelligente che ha deciso di fare arrivare il mangiare nelle vaschette di alluminio. Come si fa a riscaldarlo nel microonde se uno decide di mangiare un po’ più tardi? Pensate solo a risparmiare? Lo sapete che l’alluminio sporco viene buttato nell’indifferenziato insieme alle bottiglie di plastica dall’operatore che viene a ritirare il vassoio? Butta tutto in un unico sacco plastica,mangiare avanzato e alluminio. Bella differenziata che si fa in questo ospedale.

  4. Carissima dottoressa è una battaglia persa quella contro l’ospedale. Hanno sempre fatto, fanno e faranno carne da macello con l’ospedale. Troppi interessi economici e troppo menefreghismo da parte del sindaco e politici del territorio. I casertani poi subiscono senza fiatare. C’è un comitato per il macrico ma nessuno ha creato un comitato per una sanità migliore. Andando via mensorio probabilmente comanderà di più carozza. Tra poco gli daranno altri incarichi e forse anche una stanza più grande. Chi vivrà vedrà

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