MALASANITA’ IN CAMPANIA: PROSEGUE LA BATTAGLIA LEGALE DELL’AVVOCATO VIZZINO

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   –   di  Christian Mancini   –                                                                      

La crescente preoccupazione per l’aumento significativo della spesa pubblica nel settore sanitario, particolarmente evidente nelle Amministrazioni del Mezzogiorno d’Italia, solleva interrogativi sulla gestione della salute pubblica. La recente tragedia di una paziente, trascurata e poi tragicamente deceduta, ha catalizzato l’attenzione su pratiche mediche negligenti e un sistema che sembra priorizzare carriere e stabilità economica a discapito della salute dei cittadini.

La vicenda di una donna, giunta al pronto soccorso di un ospedale napoletano con sintomi gravi (CLICCA QUI PER LEGGERE LA NOTIZIA), è emblema di un sistema che ha tardato nelle procedure diagnostiche, causando un peggioramento del suo stato di salute. Dopo un ritardo di circa dodici ore nel fornire i risultati degli esami, la paziente è stata trasferita in un’altra struttura, dove è stata diagnosticata con sepsi. Tuttavia, l’omissione della terapia antibiotica ha portato alla sua tragica morte.

PROSEGUE LA BATTAGLIA DELLO STUDIO LEGALE VIZZINO

Lo Studio Legale Vizzino, rappresentando gli eredi della paziente, ha presentato un ricorso per malpractice sanitaria, evidenziando ritardi e negligenze. Nonostante il Consulente Tecnico d’Ufficio abbia confermato la malpractice, la responsabilità dei nosocomi è stata ridotta del 33%, citando un presunto ritardo di accesso della paziente.

Il tentativo di risolvere la controversia attraverso la mediazione è stato vano, portando gli istanti a procedere legalmente. Ciò si traduce in un ulteriore aggravio della spesa pubblica, evidenziando la necessità di riforme che favoriscano procedure alternative di risoluzione delle dispute. Il Team dello Studio Vizzino ha segnalato il caso alla Procura Regionale della Corte dei Conti, sottolineando la potenziale perdita di denaro pubblico dovuta a procedure legali prolungate. Questa vicenda non è un caso isolato, evidenziando la resistenza delle Amministrazioni sanitarie nel risarcire danni causati da pratiche negligenti. Un aspetto preoccupante è la tendenza di alcuni cittadini a rinunciare ai propri diritti, facilitando la proliferazione di professionisti legali che, con pubblicità ingannevoli, illudono le vittime di malasanità. La mancanza di conformità al Codice Deontologico da parte di alcuni professionisti è un ulteriore motivo di allarme, sottolineando la necessità di un’attenta regolamentazione della pubblicità legale. In conclusione, la tragedia della paziente napoletana solleva questioni cruciali sulla salute pubblica e la responsabilità del sistema sanitario. È imperativo apportare riforme per garantire la tempestiva risoluzione delle controversie, proteggendo i cittadini da pratiche mediche negligenti e assicurando che i professionisti legali agiscano in conformità ai principi etici.