Ospedale, il Memoriale della Domenica 280

0

(f.n.) – Cala il sipario sul 2023, sulle macerie delle speranze dell’anno prima e sui cocci dell’anno prima ancora, a ritroso fino ai tempi in cui, anche le speranze più ardite, sembrava avessero un senso compiuto. Oggi, agli echi della guerra che a macchia di leopardo, sta massacrando il cosiddetto mondo civile, si contrappone una pace apparente, nelle cui viscere attecchiscono i semi irreversibili della discordia…Valori, lealtà e solidarietà, stanno sprofondando inesorabilmente e non avendo quindi, per quanto riguarda, ad esempio, la “dimensione sanità”, significato alcuno il solito vecchio e ritrito auspicio di cambiamento, dal momento che, i personaggi che ne dovrebbero essere portatori ed artefici, resteranno ancora per un tempo indefinito,  accoccolati sui loro comodi strapuntini, nella palazzina “grigiotopospento” in fondo al parco… tanto vale… non perdere tempo, coprendosi peraltro di ridicolo, giocando con formule di rito “tanto pe ffa vedé”, e procedere quindi spediti, nella ripassata del “cahier de doleance”,  passando ai pezzi forti conservati per il Capodanno, o no? Affinché a nessuno punga vaghezza, di fare lo spiritoso “avvacante”, mostrando di  meravigliarsi di questo nostro disincanto, è appena il caso di ricordare che, parlando di sanità, ci riferiamo a persone malate, talvolta irreparabilmente, alle quali incuria e corruzione,  non  esattamente foriere di qualità assistenziale ed interventistica, arrecano danni sulle brevi e sulle lunghe distanze…Pertanto, ricamare sulle parole, soltanto perché siamo alla fine dell’anno e tra poco indosseremo i lustrini per un altro veglione, riteniamo sia soltanto la quintessenza dell’ipocrisia, che non toglie un milligrammo di sofferenza a chi fa i conti con il tempo e la disperazione.  Continuiamo quindi, con la stessa amarezza impotente di sempre… Nel nostro Ospedale, nelle cui Unità Operative se il mondo non va alla rovescia non ci si diverte, accade che là, dove la nota dolente, è rappresentata dai coordinatori o dall’assenza degli stessi per resistenza al pericolo, vedi Ortopedia, magari vi siano degli infermieri eccellenti che, proprio perché tali, passano inosservati e nelle Unità Operative in cui caso raro, quasi unico, i coordinatori sono eccellenti, leggi Urologia, vi siano infermieri che lasciano alquanto a desiderare, talvolta addirittura recidivi nelle loro prodezze, che, con il loro operato,  rischiano di mandare a gambe all’aria, tutto il recupero faticoso che, in virtù di alcuni ed anche del nuovo primario della UOC, si sta verificando…Non più tardi di qualche mese fa, avevamo segnalato proprio alcuni attempati infermieri della Urologia, che avevano la pessima abitudine di inveire contro i malati, che  secondo il loro blasonato parere, suonavano il campanello troppo spesso e addirittura, i vecchi lord litigavano con i pazienti… ma come se non bastasse, quel saggio di bon ton,  la storiella aveva anche un prosieguo di puro e semplice interesse, in quanto, al momento delle dimissioni dei pazienti, un certo infermiere si preoccupava a fornire l’uscente del proprio biglietto da visita per eventuali prestazioni “extra moenia”…Ebbene… la grigia faccenda dopo la denuncia, almeno apparentemente, si era smorzata ma, secondo Radio Ospedale News,  alcuni problemi si sono ripresentati oggi, addirittura con maggiore strafottenza. Neanche a farlo apposta, si tratterebbe sempre di un infermiere della vecchia guardia, come si suol dire “carta conosciuta”,  sia dal primario, dal coordinatore che dai colleghi, il quale  continuerebbe nella pessima abitudine di apostrofare volgarmente e ad alta voce, i pazienti che osino disturbarlo suonando il campanello e in più di una occasione, proprio a causa delle sue maniere assai poco ortodosse, si sarebbe scontrato con i colleghi che, inutilmente ogni tanto si adoperano, per invitarlo ad usare modi e metodi più urbani. Ma non finisce qui, dal momento che c’è secondo problema , rappresentato, ahinoi, addirittura, audite audite, dall’atteggiamento di un medico urologo. Anche quest’ultimo, un autentico principe di sangue reale, non sarebbe uno di quelli che passano inosservati….Infatti anche questo signore, è “carta conosciuta” e per i suoi atteggiamenti discriminatori nei confronti del personale di sesso femminile, porta la triste nomea di “sessista”. Il duca di Acquisgrana, prestato all’Urologia ospedaliera casertana, amerebbe rivolgersi alle infermiere del reparto con frasi del tipo” tu non si bbon a nient” oppure raggiungendo livelli di raffinatezza astrale del tipo: “meglio che te stai a casa”, oppure: ” ma chi t’a mannat cca?”…il tutto in un rigoroso affabulante dialetto, sul genere del Vico Scassacocchi…Il gentiluomo in camice,  qualche giorno fa, sarebbe stato talmente greve, nei confronti di una infermiera che, secondo quanto si racconta con molto rammarico e disapprovazione, la poverina sarebbe scoppiata a piangere davanti a tutti. Ce la va sans dire che, di questo passo, l’immagine tornata a risplendere della  UOC di Urologia, non ci metterà molto a precipitare sotto i livelli di guardia…Tra l’altro, pare che il coordinatore sia assente in questo periodo, pertanto gli infermieri d’epoca si danno alla pazza gioia e se prima erano additati come rozzi e maleducati, adesso sono pronti per partecipare al Guinness dei primati….Ovviamente non possiamo sperare che la riccioluta sanitaria dall’occhio languido, si scozzichi dal terzo piano della palazzina “grigiotopospento” in fondo al parco,  nemmeno con il pensiero ed intervenga…per non parlare del tirocinante Matano ,che porta sulle spalle il peso paterno che, non solo non è riuscito mai a diluire, assorbendone almeno una parte, ma proprio non riesce a barcamenarsi nella traduzione dei principi basilari…Giovane, incerto e pure presuntuoso…cos e’ pazz! Il medico urologo sessista, intanto, povera creatura, per essere tanto arrabbiato con le donne, avrà sicuramente qualche problema…ma comunque sia non gli si può consentire oltre, di essere tanto maleducato. Riteniamo che fino ad ora, sia stato fortunato, dal momento che, invece di incontrare sulla sua strada una infermiera sensibile, come quella poverina che è scoppiata a piangere, avrebbe potuto incontrare qualche infermiera con la passione per le arti marziali, alla quale sicuramente non avrebbe osato rivolgersi se non gentilmente…già… perché sono proprio gli arroganti come il caro urologo sessista, che intuito il vigore altrui, diventano pecore, ma qualora avesse insistito con la sua dubbia raffinatezza, avrebbe potuto rimediare un colpo micidiale nelle parti basse, che avrebbe fatto di lui quello che si dice in gergo “n’ata sora  r’a nosta” (un’altra sorella nostra)…quindi sarebbe il caso che faccia attenzione per il futuro, ma sarebbe ancora meglio e sicuramente più salutare per lui, che il Dg si desse una mossa,  lasciasse stare il Pnrr e guardasse da vicino ciò che accade nell’ Ospedale che gli fornisce, nonostante tutto, un lauto stipendio…E adesso Buon 2024…Hasta ed Domingo!