Caserta, 2024 col botto

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Il 2024, al Comune di Caserta (intendo, più precisamente, nelle stanze dell’amministrazione Marino e in particolare in quelle del sindaco e di un paio di suoi assessori) comincia con il botto, mentre il Capodanno di Caserta e dei suoi abitanti è stato sconsolato e sconsolante, come ho avuto modo di denunciare giorni fa, per l’assenza di eventi pubblici promossi per l’occasione.
Apprendo una bellissima notizia da un post Facebook sulla pagina istituzionale dell’Ente. Si badi bene: sulla pagina istituzionale del Comune, cioè quella gestita da un ufficio in cui operano dipendenti e/o operatori pagati con il denaro pubblico, quello che esce dalle tasche di tutti noi. Quella dalla quale dovrebbero arrivare ai cittadini notizie di carattere pubblico, peraltro redatte con criteri ispirati ad una informazione deontologicamente corretta, sobria, non ridondante. In una sola parola? Istituzionale, appunto!
Ebbene, un post scritto il 4 gennaio promuove, con una enfasi che ci saremmo aspettati fosse dedicata a miglior causa, anche più terrena e aderente alle esigenze e alle urgenze quotidiane dei casertani, una serie di concerti che un notissimo cantante terrà a Caserta tra 9 mesi.
La rapida lettura del post (come segnala già più di un commento, mi auguro resistente alla tentazione di cancellarli) produce però più di una domanda.
Le faccio all’amministrazione Marino, condividendole pubblicamente, augurandomi che esse diventino oggetto di altrettante rapide ed esaustive risposte. Ipotizzo, purtroppo, che dovrò occuparmene più ampiamente e in maniera diversa, perché la vicenda è davvero scottante e scandalosa e riveste profili che travalicano anche la mia più stretta funzione di rappresentante di una lista nel Consiglio comunale eletto dai casertani.
E’ legittimo che la pagina istituzionale del Comune di Caserta su Facebook promuova i concerti organizzati da un’impresa privata, dettagliandone sigle e modalità di acquisto dei biglietti in prevendita?
E’ legittimo che la stessa pagina promuova questi concerti e la prevendita ancor prima che gli organizzatori abbiano ottenuto tutte le necessarie autorizzazioni per svolgerli?
E’ legittimo che, nell’enfasi, si sia tralasciato il non trascurabile particolare che l’area ove i concerti dovrebbero svolgersi non è di proprietà del Comune?
Cosa è diventato, nelle stanze del sindaco e di un paio di suoi assessori, il significato letterale (ma anche etico e questo punto pienamente “politico”, in aderenza ad un proposito che deve essere rivolto alla generalità dell’intera comunità e quindi innanzitutto governato dalla gratuità) della parola “patrocinio”?
Davvero si traduce, per il sindaco e per un paio di suoi assessori, in un “cappello” da mettere su un’iniziativa commerciale (sia pure avvolta dall’immagine che forse credono totalizzante e assolutoria della Reggia di Caserta e del suo fascino) per poi pubblicizzarla sulla pagina social del Comune pagata con il denaro pubblico, 9 mesi prima, per “spingere” la prevendita dei biglietti?
….senza nulla togliere all’imprenditore ed al cantante!
Avvocato Pasquale Napoletano Consigliere Comunale FdI