#AMENTEFREDDA: CASERTA FINISCE LA BENZINA E CASSINO LA SUPERA, OCCASIONE MANCATA. ADDIO HADZIC E PACI KO, CON GLI HERONS MONTECATINI E’ EMERGENZA LUNGHI

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hadzic 4 2 300x200 #AMENTEFREDDA: CASERTA FINISCE LA BENZINA E CASSINO LA SUPERA, OCCASIONE MANCATA. ADDIO HADZIC E PACI KO, CON GLI HERONS MONTECATINI E EMERGENZA LUNGHI–   di Alessandro Aita   –                                     

CASERTA – La Paperdi Caserta non riesce a dare continuità al successo contro Salerno. Il fattore PalaBuonarroti non basta per collezionare la seconda W consecutiva, la terza in stagione, con la Virtus Cassino che riesce a prendersi il decimo successo della stagione con il punteggio di 73-82. Uno scarto troppo ampio per quanto visto durante i quaranta minuti, soprattutto dopo un primo tempo davvero gagliardo.

I VENTI MINUTI CHE VORREI – I venti minuti iniziali sono continuati sull’onda lunga della vittoria del PalaLongo. Una squadra che vuole sporcarsi le mani in difesa, attenta sulle linee di passaggio e con un preciso piano partita, andando a lavorare costantemente sui raddoppi ai portatori di palla cercando di non far uscire la sfera dalle loro mani. Con Davide Mastroianni protagonista assoluto nell’entrare costantemente nello spazio personale di Flavio Gay, apparso parecchio innervosito. Dall’altra parte si è avuto il giusto flow, con la costante creazione di triangoli offensivi che hanno portato spesso a tiri aperti: il 37-28 del 20′ è sembrato anche ingeneroso. All’intervallo però Cassino è rientrata carica, riuscendo a rispondere a tono all’aggressività bianconera chiudendo tutti gli spazi difensivi: la Juve, dopo aver stretto i denti nel terzo parziale, ha fatto così fatica a creare delle buone conclusioni nell’ultimo parziale. La difesa bianconera è poi scesa di tono: prima merito di Del Testa che ha aperto la scatola, poi sale in cattedra Gay, che prima arma le mani dei letali Moreaux e Dincic (doppia doppai da 23+10 per l’ex Roseto) per poi mettersi in proprio, segnando canestri decisivi nel finale. Emblematico il parziale: 36-54 per la Virtus nei secondi venti minuti. Un bravo a coach Auletta, ventinove anni da compiere e già navigato: può fare strada.

OCCASIONE PERSA? – Un peccato per la Juve che si era spesa benissimo per oltre trenta minuti per poi finire le energie. Innegabile che la squadra vista in campo soprattutto nel primo tempo ha molte possibilità di poter risalire la china ed evitare quantomeno l’ultimo posto superando una derelitta Salerno, che non è praticamente scesa in campo contro la prima della classe Herons Montecatini, perdendo con un pesante 82-54. I blaugrana sembrano aver perso la bussola, tra problemi interni che non sembrano essere stati risolti con la promozione di Nicola Amato dopo l’esonero di German Sciutto e tanti acciacchi fisici che ne hanno minato la preparazione. Riavvicinarsi ad una sola lunghezza di margine avrebbe messo un po’ di sale sulla coda ad Acunzo e compagni.

EMERGENZA LUNGHI – E sarà proprio la Fabo Herons la prossima avversaria della Juve al ribattezzato PalaBuonarroti. La prima della classe ha iniziato il suo 2024 con quattro vittorie in fila e soprattutto regalandosi il ritorno di Matej Radunic, protagonista della promozione in B nel 2021/22 e che aveva iniziato la stagione con il Grupo Alega Cantabria, in Leb Oro spagnola (la seconda divisione) dove ben figurava con sette punti e quattro rimbalzi in 20′. Un possibile rebus per la difesa casertana: un lungo di 212 centimetri capace di tirare da tre punti con buonissime percentuali, presentatosi con 23,5 punti e 5 rimbalzi nelle prime due partite giocate. Un’aggiunta pesante rispetto al match d’andata, che fu parecchio combattuto e chiuso con un perentorio 88-80 con 21 punti di Adrian Chiera. Ma la squadra di Dell’Imperio si presenterà all’appuntamento in piena emergenza lunghi: ieri Paolo Paci ha lasciato il campo dopo pochi minuti a causa di una botta al ginocchio sinistro e potrebbe non essere rischiato in vista del prosieguo della stagione, mentre è arrivata pochi minuti fa la conferma dell’addio di Damir Hadzic in direzione Paffoni Fulgor Omegna. Il bosniaco chiude la sua esperienza all’ombra della Reggia con 9,8 punti e 6,2 rimbalzi ad allacciata di scarpe; le statistiche non tengono fede alla fama da tiratore con cui è arrivato, chiudendo con un 28% dall’arco dei 6,75 (16/57 complessivo) ma le sue percentuali erano in netto miglioramento. Nelle quattro partite del nuovo anno Damir aveva tenuto una media di 15 punti a serata e soprattutto il 45% da tre punti: 10/22 complessivo con il picco del 6/10 contro Salerno. Domenica si rischia la vera emergenza nel pitturato.