RITORNO AL DIAZ

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   –   di Francesca Nardi   –                                                                      

diaz RITORNO AL DIAZVia delle Ville è sempre la stessa…se non fosse per quella dozzina di buche in più, che prima o poi accorceranno le distanze tra l’ostinazione del passante ed il PS…ed anche lo scorcio laggiù in fondo, oltre Via Ferrara, è sempre lo stesso, il Liceo Scientifico Diaz…E mentre percorro la stessa strada di un tempo, quando per la madre di uno studente ribelle e rivoluzionario, Via delle Ville rappresentava l’anticamera di un’altra sentenza, l’ennesima, che, nel pensiero candido di uno dei  presidi che si erano succeduti in quel periodo di contestazione estrema, avrebbe dovuto mettere un punto fermo, nelle esplosioni libertarie del movimento studentesco, per finire miseramente, in un altro, inutile e talvolta patetico, tentativo di risolvere il problema, coinvolgendo i genitori… vengo improvvisamente travolta dal vento impetuoso della memoria, che corre verso il passato…Urla, corse, schiamazzi, fischi, cartelli…non riesco a ricordare la varietà degli argomenti che sono apparsi nell’arco di cinque anni, su quei cartelli che facevano quasi parte del corredo quotidiano del Liceo Scientifico Diaz…Già…sembrava mancasse sempre qualcosa al Diaz, e gli studenti…erano giovani martiri che, soltanto in virtù del loro spirito patriottico, avrebbero combattuto e naturalmente vinto…Il pensiero autenticamente ribelle, alimentava se stesso in virtù di uno strano concetto di libertà, drammaticamente inquinato dal terrore dei genitori, bombardati dai messaggi della “psicologia pronta per l’uso”, di non essere all’altezza del proprio ruolo. Lo studente era infine, solo un fanciullo lasciato a giocare liberamente con la propria idea di libertà, il tutto appesantito da una serie di conturbanti messaggi politici, che altri geni del momento, non avevano scrupolo alcuno a lasciar cadere con criminale e mirata nonchalance, sui gruppi studenteschi…e la Destra e la Sinistra decollarono, dividendosi a mezz’aria il bottino dei seguaci, nella maniera più incosciente e sconsiderata possibile. L’atmosfera elettrica ed il disordine delle Idee, si avvertiva immediatamente quando entravi nell’Istituto… custodi e sorveglianti e quella signora che si intravedeva dietro ai vetri del book office, avevano sempre lo stesso sguardo di chi è pronto a fuggire o si prepara alla resistenza…Sciami di ragazzi e ragazze vocianti, lungo le scale e nell’ingresso, fumavano tranquillamente e chiacchieravano…C’era sempre aria di mobilitazione imminente e preparazione all’occupazione notturna…e non vi era nulla che facesse pensare a ciò che comunemente s’intendeva per un Liceo, in quell’andazzo e nel disordine generale tipico di una “comune” senza controllo alcuno…E ciò che mi addolora addirittura, mentre esco dalla morsa dei ricordi ed arrivo nel piazzale antistante al Diaz, è il pensiero che anche a quei tempi, vi erano docenti indimenticabili, eccellenti per intelligenza, cultura e preparazione…costretti talvolta da un malinteso dovere di adesione ai tempi, ad una inevitabile impotenza…Eccellenti docenti ed eccellenti studenti, nonostante tutto.

luigi suppa RITORNO AL DIAZ
Il D.S. Luigi Suppa

E forse assorta nelle immagini del passato, ho la netta sensazione di avere sbagliato Istituto…manco da troppi anni dal Diaz e il romanticismo mi ha fatto un brutto scherzo…l’impiegato in divisa che mi saluta all’ingresso è sorridente e cordiale…e guardandomi rapidamente intorno noto una serie di locandine e annunci alle pareti…incontri sulla legalità, la presenza di illustri relatori sul femminicidio…Nell’ingresso ovviamente non ci sono studenti che fumano…ed uno strano silenzio, interrotto soltanto dal bisbiglio di chi arriva o se ne va mi restituisce la consapevolezza del momento… ebbene sì sono al Diaz  ed a questo punto intendo saperne di più!…Ed una incredibile e coreografica valanga soft, quasi a puntate ravvicinate, mi avvolge in questa magica atmosfera che racconta di teatro, di musica, di cinema, di incontri entusiasmanti con Toni Servillo, di spettacoli sulla pace…realizzati dagli studenti, esortati da sapienti guide ed i versi di Dante, Virgilio e Lucrezio che danzano in virtù dell’estro dei giovani…Insomma… scopro un immenso e magnifico tour didattico, attraverso le diverse discipline, intervallato da sperimentazioni dal vivo e che nella sua forma sapientemente scenica, rappresenta la mossa vincente di un genio illuminato coadiuvato da altri geni…Inoltrarsi nei laboratori sarebbe a questo punto, estremamente esaltante ma questo poderoso Liceo Scientifico, unico nel suo genere ampiamente riscoperto e rivalutato, merita ben altro spazio…Ho deciso di fare un passo indietro e raccontare attraverso le immagini e le , il lavoro davvero speciale, minuzioso ed energico di colui che oggi dirige il Liceo Scientifico Diaz, il professore ingegnere Luigi Suppa e dei suoi valenti collaboratori. Arrivederci dal Liceo Scientifico Diaz aggiungendo il grido della battaglia d’amore di molti … “Diaz orgogliosamente Diaz!”