LA CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DELLE DISABILITA’ E CONVENZIONI ONU DEI DIRITTI DELLE PERSONE DISABILI

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Termini come infermi, inabili, invalidi, minorati, incapaci e handicappati si sono susseguiti nei primi del novecento per definire le persone disabili, solo coi primi anni 80 si giunge ad una nuova definizione della terminologia introdotte dalle classificazioni internazionali delle disabilità sotto la spinta dell’Organizzazione Mondiale della Sanità

L’obiettivo di tali classificazioni è strumentale ossia fornire criteri standardizzati su scala internazionale ai fini conoscitivi ma anche come base per la progettazione, l’ organizzazione delle politiche sociali sulle questioni sanitarie e della disabilità con il coinvolgimento di associazioni nazionali e internazionali. È nel 1970 la prima formulazione compiuta di classificazione delle disabilità realizzata dall’ organizzazione mondiale della sanità all’interno delle classificazioni internazionali delle disabilità; tale classificazione si colloca all’interno di un lungo percorso e realizzato su scala internazionale per individuare le principali categorie, le frequenze di impatto di cause morbose che producono malattie o morte. I primi tentativi hanno lo scopo di realizzare una catalogazione dello stato sanitario del pianeta ed è governata da un modello medico incentrato sul concetto di malattia. Successivamente la classificazione incentra la ricerca sulla dimensione ambientale e si arriva ad una prima classificazione focalizzata sull’individuo non più come un essere patologico e non c’è più la causa della patologia ma il contesto ambientale come criterio dello stato di salute: questo è un concetto innovativo poiché si concentra sull’individuo e la patologia è analizzata nel suo impatto sull’esistenza globale dell’individuo non solo sotto l’aspetto sanitario. La formulazione della classificazione internazionale delle menomazioni, delle disabilità e delle handicap che è alla base in Italia della legge 104 del 1992 ha tuttavia portato a puntare sull’individuo come essere sociale e ha sancito la distinzione fra termini e concetti fino ad allora impiegati spesso in modo intercambiabile. Questa classificazione si fonda su tre concetti: la menomazione intesa come mancanza di anomalia nelle strutture anatomiche fisiologiche e psicologiche; la disabilità intesa come limitazione e/o mancanza di capacità rispetto al normale essere umano di compiere azioni; inteso come svantaggio, difficoltà incontrare dall’individuo nell’ambiente di circostanza a causa della menomazione. Così inteso ha come presupposto un modello ideale e normale di funzionalità: la disabilità costituisce più o meno un’ ampia deviazione dal comportamento dell’attività normalmente attesi. Nel 2001 l’organizzazione mondiale della sanità modifica con una nuova classificazione internazionale del funzionamento della disabilità e della salute (ICF), tale classificazione riguarda le caratteristiche della salute di tutte le persone e non sono quelle con disabilità in relazione al contesto delle specifiche condizioni di vita e alla loro interazione con i fattori ambientali: sulla dimensione sociale relazionale che l’ICF rappresentano una novità nel suo fornire linguaggi e criteri comuni sullo stato di salute degli individui. Pur restando uno strumento di classificazione di tipo sanitario, il rinvio degli ICF sulla dimensione multidimensionale e sociale dell’individuo assume un ruolo importante nell’individuazione della disabilità non solo nel mondo medico ma anche all’interno di associazioni legate alla disabilità e sostanzialmente cambia anche l’espressione e il termine disabilità come la parola handicap vengono sostituiti dal termine “persona portatrice di disabilità”. La convenzione dell’ONU sui diritti delle persone con disabilità costituisce l’ultimo elemento in ordine cronologico e la sintesi di alcune dinamiche relative al mondo della disabilità sviluppatesi nella seconda metà del novecento. Disabili ma anche anziani e bambini sono stati negli ultimi anni al centro di altre convenzioni documenti dell’ONU e della carta diritti dell’Unione Europea, la stessa convinzione affronta la questione della disabilità, adottando dal 1982 il programma di azione mondiale per i disabili incentrato su tre livelli di intervento: prevenzione riabilitazione e pari opportunità. Viene dichiarata il 3 dicembre la giornata internazionale delle persone disabili e nel 1992 è siglato un nuovo documento che definisce regole, principi per la partecipazione sociale, per le pari opportunità anche per le persone disabili.

Il 13 dicembre del 2006 la Convenzione ha visto come protagonista per la sua elaborazione, le più importanti associazioni internazionali di persone con disabilità e i loro familiari che hanno sostenuto un dibattito vivace, articolato, che sancisce per certi versi la partecipazione attiva e diretta delle persone con disabilità e delle loro associazioni. Il testo entrato in vigore il 3 maggio del 2008, ha la sua ragion d’essere per rimuovere ostacoli dovuti a pregiudizi, le barriere sociali che si costruiscono attorno alle persone con disabilità, che sono discriminate, che non vivono in condizioni di pari opportunità come gli altri cittadini . Non si tratta nella convenzione di concentrarsi sulla disabilità della persona mala persona è considerata come portatrice di diritti, pertanto tutti gli Stati devono garantire, si devono impegnare a far valere tutti i diritti umani, la libertà fondamentale per tutte le persone con disabilità senza alcun tipo di discriminazione. Il 3 marzo del 2009 il parlamento italiano ha ratificato all’unanimità la convenzione che dunque è diventata legge dello Stato istituendo anche un progetto di osservatore sulla disabilità presieduto dal ministro del lavoro è composto da 40 Membri.

12 Commenti

  1. Articolo chiaro e comprensibile a tutti, come sempre. Dove mi voglio soffermarmi è
    Sull’aspetto disarmante che riguarda le istituzioni e l’indifferenza della gente comune.
    Perché ognuno di noi genitori vive con una scimitarra conficcata nel cuore,e quest’ ultimo sanguina in continuazione,per quanto il nostro approccio sia positivo. E,dato che ciò evidentemente non basta, dobbiamo combattere con le istituzioni per fare avere ai nostri figli ciò che è un loro diritto acquisito.
    Per ciò che concerne la gente comune…
    …che dire… semplicemente che la maggior parte di loro sono attratti dalla sublimazione dell’ effimero.
    Complimenti come sempre Maria Rosaria 🌹

  2. Nonostante siano passati anni e anni anche per la classificazione della disabilità nonché per i termini esatti, si assiste ancora nelle scuole a tante impreparazione da parte di docenti che confondono anche le diagnosi e non sanno stilare un pei.
    Carissima Dott.ssa si assiste nelle scuole ad uno scempio e grazie a lei per la formazione che fa

  3. Nonostante tutte queste leggi, purtroppo, accade spesso, ancora oggi che siamo nel 2024, che i diritti delle persone con disabilità vengano calpestati.

  4. Grandi passi sono stati fatti,ma altri e tanti bisogna ancora farne.Purtroppo l’ignoranza dilaga.Solo coloro che vivono dentro queste realtà possono capire e maggiormente lottare contro tutte le discriminazioni.I nostri ragazzi non dovrebbero mai soffrire.Grazie dottoressa.

  5. Altro articolo molto interessante, che ci mette a conoscenza di un nuovo argomento su ciò che riguarda la disabilità.
    Grazie come sempre e buon weekend.

  6. C è tanto tanto da fare e bisogna ritrovare quel senso di umanità che abbiamo smarrito o Assopito, distratti e ammaliato dal potere del “vuoto” non sappiamo più armonizzare ne la santità ne la dottrina è difficile anche fare rete eppure la grande attualità ci dovrebbe mettere di fronte ad un grande messaggio la ricerca della verità conduce necessariamente a Cristo che è la vera sapienza e salvezza per l’Umanità. Antonio, Borghi della Lettura Telese Terme BN

  7. Grazie Dott.ssa per questo nuovo articolo che è uno spunto soprattutto per chi come me vive la disabilità ma ancora tanto da imparare perché come lei giustamente fanno notare, ci sono tante cose da fare e da dire ancora

  8. Che dire…
    Che a volte i diritti non vengono rispettati…
    Perché le persone sono poco attente …

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