CASERTA, PRESENTAZIONE DELLA CARTA ETICA DELLO SPORT FEMMINILE IL 22 MARZO

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%name CASERTA, PRESENTAZIONE DELLA CARTA ETICA DELLO SPORT FEMMINILE IL 22 MARZOCASERTA – La “Carta etica dello Sport femminile” è un documento finalizzato ad abbattere le discriminazioni di genere e raggiungere una parità piena ed effettiva anche e soprattutto in ambito sportivo fra uomini e donne. La Carta, voluta dal Soroptimist international con Assist, Associazione Nazionale Atlete APS, sarà presentata venerdì 22 marzo alle 17,30, nella sala conferenze dell’Unione industriali, nel corso di un incontro organizzato dal club di Caserta del Soroptimist con la collaborazione della sezione provinciale del Coni e con il club Panathlon “Terra di Lavoro”.

I lavori, introdotti dalla presidente Soroptimist international club di Caserta, Lidia Luberto, cominceranno con i saluti del sindaco di Caserta, Carlo Marino, del delegato provinciale Coni, Michele De Simone, e del presidente sezione turismo di Confindustria Caserta, Giovanni Bo. Quindi, dopo l’intervento della presidente nazionale del Soroptimist international, Adriana Macchi, i sindaci di Caserta, Marino, di Casagiove, Giuseppe Vozza, e di San Nicola la Strada, Vito Marotta, firmeranno la carta etica. Al termine, presentate dal presidente Panathlon Caserta, Giuliano Petrungaro, sono previste le testimonianze di Ewa Borowa, spadista, Barbara Zagarella, allenatrice Asd “La Verdiana”, e Alessandra Vitale, sitting volley.

La Carta etica rientra nel progetto nazionale “Donna e sport”, promosso a livello nazionale dal Soroptimist international il cui primo atto è proprio la promozione e la sottoscrizione della Carta stessa da parte dei Comuni. Il progetto proseguirà, quindi, attraverso una serie di tappe (azioni, progetti, iniziative) e interventi nelle scuole tesi a diffondere i valori di parità, integrazione, educazione e rispetto.

Lo scopo del progetto è, infatti, quello di attirare l’attenzione sui divari che ancora esistono anche nello sport affrontando temi legati alla gender equality, alla parità di trattamento di uomini e donne, al contrasto agli stereotipi e alle discriminazioni sia in ambito professionistico che amatoriale, agli aspetti legati alla prevenzione della violenza con un approccio inclusivo che consideri anche la disabilità.

I Comuni, sottoscrivendo il documento, si impegnano, perciò, a promuovere, anche in collaborazione con altri soggetti pubblici e privati, “l’abbattimento di ogni stereotipo e pregiudizio, incoraggiando in particolare le bambine e i bambini a interessarsi e praticare qualunque disciplina sportiva”, “in veste amatoriale o agonistica, dall’infanzia alla piena maturità, siano essi in condizioni di piena abilità o di disabilità”. Inoltre, i Comuni dovranno cercare di garantire la presenza sul proprio territorio di strutture e spazi idonei dove si possa esercitare attività sportiva da parte sia di maschi che di femmine. Mentre un’attenzione a parte dovranno riservarla alla prevenzione di molestie, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione, affiancando, per questo obiettivo, le Federazioni sportive nazionali, le Associazioni e le Società sportive dilettantistiche.