INTERVISTA A LUCIA CANZANO…PER LA SERIE ASL: NO SPONSOR? NO DIRITTI…

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   –   di Francesca Nardi   –                                                       

Se avessimo ancora necessità di una conferma, sul fatto che la stragrande maggioranza di assunzioni, oseremmo dire la totalità, di cui negli ultimi tempi si è gloriata l’Asl,  basterebbe dare un’occhiata al numero complessivo delle stesse, per rilevare automaticamente, la pesante influenza politica sulla sanità de noautri…e se soltanto perdessimo qualche minuto per riflettere su quel numero inverosimile di assunzioni, che l’Asl ha inglobato soprattutto nel settore amministrativo, prima ancora di stupirci per l’audacia creativa degli sponsor ispiratori e dei servili esecutori di tale manovra, verrebbe inevitabilmente da chiedersi, con una certa preoccupazione, come sia possibile che, sullo squallore di certe operazioni, ci si limiti soltanto a mormorare o magari, farsi venire inutili attacchi di bile e non si rifletta invece, con una certa giustificata apprensione, sul dato inquietante che, se nella nostra provincia si registra il maggior numero di utenti, che si rivolgono altrove per farsi curare, esisterà pure a monte, un motivo più che serio o no?, ci interroghiamo in maniera seriamente real-pessimista, sulla eventualità che la processione dei raccomandati non sia esattamente quella che intendiamo per una “processione di eccellenze”, ma esattamente quello che ci aspettiamo che sia, viste le origini doc dei loro curricula …persone inoltre, che al momento opportuno rivendicheranno una serie di diritti/benefici per le più svariate ragioni, ottenendoli nell’immediato…dalla depressione a singhiozzo, alle emicranie croniche a sbalzo, e via col tango…con relative adeguate agevolazioni…Di cosa parliamo dunque?, del fatto che se per un raccomandato, con tutto ciò che ruota attorno alla dimensione di un raccomandato, vale ogni diritto possibile ed oltre e per il dipendente che lavora seriamente e, non soltanto non ha uno sponsor, ma non lo cerca neppure, vale la regola del signor “nessuno” che non ha diritto di parola e talvolta neppure di respirare, o palesare la sua presenza, onde evitare che qualcuno lo scambi per un sacco di patate?, già! Ed è esattamente ciò che è successo a Lucia Canzano, dipendente Asl, ignorata fino al punto di essere finalmente notata, soltanto per scambiarla, appunto per un sacco di patate in cerca di destinazione, da parte di un cafone patentato con la qualifica di dirigente infermieristico. Eppure Lucia Canzano non era portatrice di alcuna depressione inventata, né di false nevrosi da stress, né di simulate vertigini …nulla di nulla…Lucia Canzano chiedeva timidamente un trasferimento di quelli di cui si fa uso e consumo immediato per i privilegiati…Lucia Canzano non chiedeva il trasferimento perché soffriva di mal d’auto o perché soffriva di qualche patologia che assolutamente le impediva di prestare servizio in quel determinato reparto, oppure in quel tale Comune…Lucia Canzano chiedeva un avvicinamento a casa…perché la sua bambina di 6 anni, portatrice di una patologia rara, aveva bisogno di lei. Ma non più tardi di qualche giorno fa, l’adamantina dottoressa Concetta Cosentino, una vera perla di saggezza e rarissima purezza di intenti e di atti, emergeva faticosamente dalla nebbia delle memorie dimenticate e le diceva no…Ed il diniego non arrivava dopo altri dinieghi, ma bensì dopo un glaciale silenzio che aveva fatto seguito alle altre e precedenti richieste di Lucia Canzano. Questa volta invece, la cara ed impermeabile Concetta Cosentino, ha voluto mettere la firma in calce al NO per dimostrare che se non hai uno sponsor, non puoi e non devi concederti il lusso di rivendicare alcun diritto…Hasta la verguenza!