LETTERA APERTA A CARLO MARINO, PRIMO CITTADINO CREATIVO

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   –   di Francesca Nardi   –                                                                            

IL CASERTANO IMBRUTTITO LETTERA APERTA A CARLO MARINO, PRIMO CITTADINO CREATIVOCaro Sindaco,

apprendiamo che, in qualità di presidente dell’Anci, hai stipulato una convenzione con MSC Crociere e non possiamo che rallegrarci infine, al pensiero di offrire una spiegazione ed un senso compiuto, al grigio abbandono che grava sulla Città, a partire dalle condizioni indecenti delle strade e ai marciapiedi sgarrupati, non ti pare, dolcezza?, finalmente, abbiamo scoperto che quella tua indifferenza, da noi scambiata (orrore!) per vergognosa strafottenza, era soltanto apparenza, una studiata apparenza ed il tuo silenzio sorridente, altro non era che l’atteggiamento furbetto e sornione, di un Sindaco ben provvisto di un gran senso dell’umorismo, che aspettava il momento in cui fossero maturate certe situazioni, per rintuzzare con bonaria soddisfazione e discreto orgoglio, peraltro mostrando i fatti, tutti i cattivi pensieri che avevano tormentato la serenità dei cittadini. Caro Sindaco dovrai ammettere però, che nessuno di noi avrebbe mai potuto immaginare, quale colossale progetto, avevi in mente per il futuro di Caserta e che soltanto oggi, dopo l’incontro con MSC Crociere di cui, non a caso, non hai fatto mistero alcuno, finalmente si delineano i contorni. Nulla faceva ipotizzare che nei tuoi segreti e reconditi pensieri, vi fosse nientedimeno che la realizzazione di una città lagunare…capperi!, per una volta che sei stato a Venezia… guarda cosa ti è venuto in mente di concepire e realizzare…e poi… dopo quel viaggio-premio in Olanda…nessuno ha potuto mettere un freno alla tua visione liquida del futuro! Ogni tanto però, hai rischiato di essere scoperto, come quella volta che si è aperta una voragine in Città e qualcuno ha giurato di vedere sul fondo scorrere un rivolo d’acqua impetuosa…Ma… il casertano come sai, è un distrattone e in breve tempo, tutto è stato dimenticato…Tu da tempo però, avevi dato il via al progetto di emersione delle acque, attraverso quella rete di canali sotterranei, già sogno proibito del Borbone, che, secondo i tuoi disegni, dopo avere sfondato con quattro colpi di piccone, quel che restava del fondo stradale cittadino, avrebbero invaso gli alvei ormai cavità naturali, rese tali da anni ed anni, di totale assenza di manutenzione ed ipotesi di rifacimento. Infatti…perché sprecare denaro per rappezzare ciò che può utilmente ed assai facilmente sprofondare, per consentire alle acque di salire fino al bordo stradale?….Tutto si potrà dire di te, caro Sindaco, tranne che tu non sia stato lungimirante ed assai avveduto nelle spese…Infatti, il terzo dissesto finanziario in arrivo, chissà a quali “refusi”  ed errori marchiani sarà dovuto! A noi, adesso, spetta infine, il diritto di sognare…Quale meraviglia pensare al Canale di Trieste e canaletti vari limitrofi, che la provvidenziale convenzione con MSC Crociere, ci consentirà di navigare a prezzi modici, per non parlare delle piccole imbarcazioni di seconda mano, provenienti dai cantieri che forniscono MSC Crociere e che acquisteremo per quattro spiccioli, sempre grazie al tuo senso degli affari! E poiché ti apprezziamo per ciò che fai, è appena il caso di metterti in guardia dalle tonnellate di monnezza che stazionano qua e là lungo bordi, spazi, piazze e marciapiedi della futura città lagunare, oggi ancora “rigida e in muratura”, perché potrebbero intralciare l’opera magna che ti è costata sudore e sonno perso. Infatti, sarebbe opportuno che nel momento delle quattro picconate di sfondamento di ciò che resta del suolo stradale, si facesse attenzione a non far precipitare la munnezza nelle acque sottostanti, onde evitare di trovare fetenzie, cartacce, scarti di coratella del macellaio all’angolo e lattine nella sala del trono della Reggia, sempre in virtù di quei canali sotterranei, orgoglio e sogno del Borbone…il quale buonanima, se solo si fosse immaginato, in un momento di delirio, cosa sarebbe successo a quattro passi dalla sua casa qualche secolo dopo, si sarebbe ritirato nell’ultima stanza del Palazzo, invocando il perdono di Dio per il suo insano, improvviso, incontrollabile proposito di suicidio…Caro Sindaco, hasta la suerte!

1 commento

  1. DIO: “Se è vero che acceca chi vuole rovinare, stavolta può riposarsi: i nostri governanti sono già tutti guerci”

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