POLITICA DE NOAUTRI, PREPARIAMOCI AL VOTO…

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   –   di Francesca Nardi   –                                                              

politici POLITICA DE NOAUTRI, PREPARIAMOCI AL VOTO...Una vigilia elettorale dai colori smorti, rassegnati…una vigilia di quelle che sei obbligato a vivere e ad assorbire, ma che non hanno più nulla dell’attesa curiosa e febbrile di un tempo…nulla che ricordi gli sbuffi improvvisi di calore che ti aggredivano dal collo in su, ogni qualvolta intercettavi la dose di veleno, con cui l’avversario infarciva gli annunci dell’ultimo giorno, incitandoti a reagire.  Quelli erano tempi!, lucidi e consapevoli, quelli erano tempi in cui, qualunque fosse stato il partito di appartenenza, al candidato si tributavano rispetto e considerazione, per la qualità della scuola di pensiero cui apparteneva…Oggi, a due mesi dalle Elezioni Europee, le idee inquinate da una informazione cialtrona e fuorviante, che ostinatamente subiamo e assorbiamo, senza emettere un fiato, risucchiati da una perniciosa corrente di regressione, sincopata dalla tendenza isterica e balbuziente al giudizio massificato, che la cultura social indica,  alcuni di noi, conservando a suo rischio e pericolo, sacche clandestine di ragione e pensiero autonomo conseguente, si chiedono se l’unica posizione politica, improntata alla saggezza, non sia per caso, quella di Michele Santoro, assolutamente slegata da infiltrazioni suddite di una convenienza, di cui noi Paese, siamo soltanto il mezzo e non il beneficiario. Se dalla nebulosa generale, attraversata da raffiche roventi di violenza primitiva, ci avviciniamo invece al cortile di casa nostra, in cui sgambettano portatori insani di logica e chiacchiere, capita che ci vergogniamo pesantemente e cominciamo seriamente a pensare che… votare sì è un obbligo morale e un dovere civile…ma che in questo caso specifico, sbranerà le viscere della nostra dignità, lasciandoci svuotati, privi di orgoglio ed in guerra permanente con quel che resta della nostra intelligenza.  Eppure voteremo…sì che voteremo, intruppati,  stretti uno all’altra dalle cinghie di un nulla scivoloso e bisunto, che assicura la sopravvivenza in questa democrazia farsesca, che sbattendo i ciglioni finti, ti consente una sola libertà, quella di pensarla come loro… gli illuminati delle eterne sinistre, oggi solo una crosta scura e asfittica, ma forti come sempre, grazie alla nostra friabilità ed agli automatismi del potere. Mai ignoranza fu più gretta e autenticamente improduttiva ed incapace di una qualsiasi forma di coerenza e armonia, di quella che caratterizza le suffragette in modalità terzo millennio, che popolano alcuni canali televisivi deputati alla ricerca della pulce nascosta, tra le pieghe dell’ultimo discorso della Meloni che, in verità, fa davvero di tutto per  accontentarle. Ma noi voteremo ugualmente, nonostante l’inutilità del gesto a parer nostro, che non cambierà di una virgola l’andazzo corrente…        Noi voteremo, voteremo perché nessuno di noi può consentirsi il lusso di non votare.  Evitiamo però di guardarci attorno…e soprattutto evitiamo accuratamente la riflessione, una pratica perniciosa che diventerebbe un harakiri pubblico …Riflettere equivale a denunciare se stessi nel bene e nel male per aver creduto ingenuamente ed essersi, quindi, crogiolati nell’incoscienza o per aver criticato ma non a sufficienza, da riuscire ad intaccare almeno i bordi della devastazione in progress… Cara Giorgia Meloni cosa dire ad una donna in gamba come te, che ogni giorno infligge una picconata “avvacante” alla sua indiscutibile intelligenza?, parlando sempre più del necessario quando sarebbe opportuno e sufficiente alzare un sopracciglio e tacendo come un piombo, quando sarebbe addirittura necessario gridare? Non aver sollevato dall’incarico “siliconato” la Santanché, e non avere freddamente e pubblicamente indicato, come inopportuna, la sua permanenza nel Consiglio dei Ministri, non è stato esattamente quello che si definisce un atteggiamento di “destra”, ed avere cincischiato con le mezze frasi ed il silenzio, ha rappresentato soltanto un pietoso continuum dello stile derisorio, con cui ogni tanto esordisci, perdendo 500 voti al minuto. Ma non preoccuparti, noi voteremo ugualmente, non sappiamo chi ma voteremo, perché votare è un dovere civile ed un obbligo morale, votare è “libertà”, esattamente quella cosa che consente a te di fare l’opera buffa e alla Piccolotti la moralista e alla Schlein di pagare la armocromista e farlo sapere a tutti indossando, per l’ennesima volta, la giacca sbagliata sul jeans troppo largo. Noi voteremo, civili e consapevoli come sempre, non sappiamo ancora chi e perché, ma voteremo. Questo è certo! Voteremo perché vogliamo illuderci che sia un atto di conquista e di libertà in un Paese che non perde occasione per farci sentire all’indice o addirittura schiavi di qualcosa…Un Paese che imbraccia la sua Libertà e nell’arco di mezza giornata, ha precipitato la professoressa Donatella De Cesare dal video in cui campeggiava una sera sì e l’altra pure, nel dimenticatoio, soltanto perché non ha partecipato alla condanna collettiva post mortem, di Barbara Balzerani, una ex terrorista, ma, pietosamente l’ha salutata con parole che gli Illuminati non hanno perduto tempo ad interpretare nella maniera giusta, giudicando più coreografico condannare… prendendo un ostrakon e gettandoglielo direttamente e pubblicamente in faccia. Hasta la vista!