(f.n.) – Domani scenderemo in piazza, per una volta uniti e compatti, almeno si spera, per salvare lo Stadio del Nuoto, cercando soprattutto, di fare emergere la “verità vera”, da un infame silenzio, che lambisce gradualmente una disperazione urlata ormai da troppo tempo, con l’intenzione chiara ed inequivocabile di fiaccare ogni residuo di volontà e resistenza. Un silenzio che cambia nome e volto, secondo le stagioni, che si traduce e si spoglia e si ricopre e si svende, ma continua a germogliare sul denominatore comune dello “scuorno” totale. Le ragioni della chiusura di oggi e del disagio conseguente, che si riversa con effetti disastrosi sulle società, sugli atleti, sulle famiglie e sui lavoratori, a fronte del silenzio disonesto di cui sopra, non avrebbero alcun motivo di essere. Per anni ed anni sono state denunciate le falle stratosferiche, di una gestione scellerata da parte di chi, oggi, osa persino ballare sulle punte del bluff, mostrandosi offeso da quella che è stata ed è, una verità inequivocabile: la distruzione sistematica dello Stadio del Nuoto. Ma, a latere delle ragioni ufficiali, che oggi dovrebbero giustificare il ritardo nella riapertura della struttura, esiste e persiste la continuità di un silenzio che, de facto, non si differenzia granché, da quello storico ed ostinato dell’ex presidente della Provincia, Giorgio Magliocca e dei suoi funzionari, colorandosi persino, in determinate occasioni, dell’atteggiamento di fastidio che alcuni funzionari di oggi, non si fanno alcuno scrupolo di mostrare. E ci riferiamo in particolar modo alla situazione particolare che vivono, cinque dei sette lavoratori regolarmente assunti per i servizi di pulizia, a seguito dell’avviso pubblico della società Terra di Lavoro Spa per il reclutamento del personale che, dal 1 settembre u.s. avrebbero dovuto prendere servizio allo Stadio del Nuoto. Poiché la struttura è ancora chiusa, i sette lavoratori assunti, avrebbero potuto alternarsi nel lavoro di pulizia al Palazzetto dello Sport, “privilegio” a quanto pare riservato esclusivamente a due lavoratori dei sette in questione. La domanda sorge spontanea…per quale motivo si impiegano due dei sette dipendenti regolarmente assunti e non si procede nella maniera più logica e paritaria organizzando il lavoro per tutti? Ce la va sans dire che quanto accade nella dimensione Agis da qualche anno a questa parte, non meraviglia affatto ma speravamo che dopo il disastro ufficialmente documentato, qualcosa si raddrizzasse. Ma… evidentemente non vi è alcuna differenza sostanziale, tra lo spirito che guidava le azioni dell’ex presidente Magliocca nei confronti dei problemi dei lavoratori dell’Agis e lo spirito guida dell’attuale presidente Colombiano. Altresì dicasi del funzionario Paolo Madonna che, a quanto si dice in giro, non si sarebbe limitato a disinteressarsi della posizione dei cinque addetti alle pulizie, ma lo avrebbe fatto anche con atteggiamento da principe di sangue reale. Complimenti…e per quanto riguarda invece il presidente Colombiano… pare che sia addirittura irraggiungibile…Davvero edificante l’ensemble! Un vero peccato che “tutti gli uomini del re” si adoperino per sminuire con i fatti, quanto va dimostrando con tanta passione il loro patron. Infatti… non è forse il consigliere Zannini il politico di riferimento del presidente Colombiano? E non è forse il consigliere Zannini che si adopera quotidianamente per seguire lavori, iniziative, progetti, aspirazioni e speranze del popolo di Terra di Lavoro?, e allora?, “passata la festa gabbato lu santu?” Sarebbe assai opportuno che, in prima persona, il Colombiano si desse una mossa adeguata, per sbloccare sia la situazione incresciosa, in cui si trovano cinque dipendenti di Terra di Lavoro che, fino a prova contraria è ancora una società controllata e coordinata dalla Provincia, sia per accelerare la riapertura dello Stadio del Nuoto. Per quanto riguarda invece il funzionario Madonna, una ripassata alle buone maniere, non ha mai fatto perdere la presunta nobiltà a nessuno, pertanto…resettiamo il recente passato!, la qual cosa potrebbe essere assai gratificante per tutti, o no? A proposito dei due lavoratori che stanno lavorando al Palazzetto…ma… tra i requisiti del bando per caso… vi era l’obbligo di essere originari della Valle di Suessola?…Chiediamo per un amico… Hasta la vista!