VILLA LITERNO – “Venerdi 25 agosto alle ore 17.00 ci ritroveremo come ogni anno al cimitero di Villa Literno, per commemorare Jerry Essan Masslo; seguirà la messa in sua memoria, promossa dalla Comunità di Sant’Egidio. La giornata si concluderà con un’importante iniziativa presso il Centro Fernandes di Castel Volturno, sostenuta dalle Piazze del Sapere, dalla Cgil, dall’Associazione Jerry Masslo, dalla comunità di Sant’Egidio e da tante altre realtà, sui temi dell’integrazione e dell’antirazzismo, per l’approvazione celere e definitiva della legge sullo Ius Solis. Durante tale iniziativa, sarà, inoltre, possibile sottoscrivere la petizione “Ero straniero”, una raccolta firme per la proposta di legge che modifichi finalmente la legge Bossi-Fini”. A presentare l’iniziativa della commemorazione di Jerry Masslo è stata Emanuela Borrelli, responsabile per le Politiche sociali della Cgil Caserta, che ha continuato: “Per noi ricordare il sacrificio di Masslo vuol dire continuare a combattere razzismo, caporalato e lavoro nero e senza sosta, in ogni luogo, chiamando tutti i cittadini, i lavoratori, le associazioni, la politica, a non abbassare mai la guardia, a restare uniti in un impegno comune per i diritti di tutti, contro le divisioni e contro la paura. Questa giornata di commemorazione assume per noi un valore universale. Ai fatti di Charlottesville, all’attentato di Barcellona, ai continui atti di terrorismo e di razzismo noi rispondiamo così, con la nostra voglia di stare insieme, di lottare uniti per i più deboli, per gli oppressi e gli sfruttati”. Sono passati ormai 28 anni da quando il sudafricano Jerry Essan Masslo fu massacrato, ma il ricordo di quel triste giorno è sempre vivo. Era la sera del 24 agosto del 1989. Jerry Essan Masslo, richiedente asilo e raccoglitore di pomodori, dopo essere stato a lungo accolto dalla comunità di Sant’Egidio, che gli aveva dato ospitalità e la possibilità di imparare l’italiano, era andato – come tanti altri migranti – a Villa Literno a cercare lavoro. Quella sera si era ritirato nel capannone di via Gallinelle, dove dormiva con altri 28 immigrati, sfruttati dai caporali della zona. Un gruppo di quattro persone, con i volti coperti, fece irruzione con armi e spranghe, chiedendo che venissero consegnati loro tutti i soldi che i poveri lavoratori avevano addosso. Masslo si rifiutò e fu ucciso. La morte di Jerry Essan Masslo rappresentò per l’Italia la presa d’atto della necessità di garantire adeguati diritti e doveri agli immigrati. Poco dopo la sua tragica scomparsa, ebbe luogo a Roma la prima manifestazione antirazzista mai organizzata in Italia sino ad allora, con la partecipazione di oltre 200.000 persone, italiani e stranieri ed a Masslo, su richiesta della Cgil, furono tributati i funerali di Stato. “Ma Jerry Masslo fu ucciso di fatto tre volte – ha ripreso Emanuela Borrelli – la prima quando gli fu negato dal Governo italiano l’asilo politico, così come continua ad accadere oggi a tanti, troppi, richiedenti asilo; la seconda quando, privo di status legale, egli fu vittima dei caporali che reclutavano gli immigrati clandestini in quella che veniva chiamata “la piazza degli schiavi” a Villa Literno; la terza per il clima di odio e razzismo che venne scientificamente alimentato con volantini e manifesti contro la presenza di immigrati nel liternese, per nulla differente rispetto al clima di odio razziale continuamente alimentato e manipolato ancora oggi in tutto il Paese. Ma a Villa Literno l’Amministrazione Comunale ha scelto di contrastare con grande impegno tutto ciò, e lo dimostra coi fatti, a partire dell’estrema cura riservata alla tomba di Jerry”.