CASAL DI PRINCIPE – Requisitoria stamattina del procuratore Giovanni Cilenti, in Corte di Assise di appello di Napoli, per il duplice delitto: Rodolfo Previdente e Aldo De Simone. Il processo riguarda due omicidi maturati all’interno del clan dei Casalesi 21 anni fa, quando si decise di procedere all’eliminazione dei familiari dei pentiti. Una vendetta trasversale maturata all’interno del potente gruppo camorristico per far tacere chi stava parlando.
Richiesta la conferma dell’ergastolo: per Antonio Fusco, Luigi De Vita e Giuseppe Cristofaro. Chiesta invece l’assoluzione per Francesco Schiavone detto Sandokan perché non considerata sufficiente l’unica accusa a suo carico fatta del pentito Giovanni Ferriero che parlava di una lettera scritta dal boss capoclan inviata dal carcere ad alcuni affiliati per autorizzare l’eliminazione del parente del pentito. La sentenza è prevista per mercoledì prossimo. Sono accusati di aver partecipato agli omicidi del commerciante di auto Aldo De Simone, fratello del noto collaboratore di giustizia (Dariuccio), consumato in pieno giorno nel centro di Trentola Ducenta il 7 agosto del ’96 e di Rodolfo Previdente, cognato dello stesso De Simone, ucciso a Lusciano nello stesso mese, nel corso di una giornata di sangue che vide anche la contemporanea eliminazione a Casal di Principe di Giuseppe Quadrano cugino dell’omonimo collaboratore di giustizia.
I tre delitti crearono un periodo di terrore nell’opinione pubblica dell’agro aversano perché rientravano nella strategia di colpire i familiari dei collaboratori stessi, per farli desistere dalla collaborazione e indurli alla ritrattazione delle dichiarazioni rese. Nel corso di lunghe indagini gli autori dei delitti sono stati tutti smascherati e condannati. Nel collegio difensivo gli avvocati: Carlo De Stavola, Mauro Valentino, Giovanni Cantelli, Paolo Caterino.
Tina Palomba