Razzano non ci sta…e vuole il governo della città

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razzano Razzano non ci sta...e vuole il governo della città«Non si può pensare di sostituire le sentenze alla volontà popolare, il 54% dei maddalonesi ha detto che la maggioranza del consiglio comunale deve essere della mia coalizione. Ci impegneremo in tutti i modi e in tutte le sedi per far rispettare questa volontà». Lo ha dichiarato l’ex candidato sindaco Giuseppe Razzano che aggiunge: «Di fronte ai numeri non ci sono interpretazioni o cavilli che tengano – ha detto – sommando, così come dice De Filippo, i voti dei due turni, io raccolgo più di tremila preferenze in più rispetto al mio avversario. Questi sono fatti rispetto ai quali chi ha a cuore la città dovrebbe fermarsi a riflettere e non dovrebbe solo produrre carteggi per ingolfare la commissione elettorale».

Razzano fa il verso allo slogan del suo avversario e rilancia. «Chi vince governa, certamente, ma con quali numeri? – ha sottolineatode filippo e1499004163358 300x269 Razzano non ci sta...e vuole il governo della città – s’invoca il buon senso, la responsabilità e, poi, si producono carteggi a raffica. Il Comune non è un tribunale, non si governa con le sentenze. Questa, chiaramente, è la nostra opinione, non quella del nostro avversario che, invece, ha tracciato un percorso chiaro su questo versante. Se le sentenze sono favorevoli, De Filippo ha fatto capire chiaramente che governerà da solo e non c’è bisogno di responsabilità, se le sentenze sono avverse, ha bisogno del senso civico, della responsabilità, della salute pubblica: tutti concetti nobili che, però, il sindaco intende con un solo ed unico significato, salvagente. Chiaramente, la coalizione che, con i numeri è stata premiata dall’elettorato, e sfido chiunque a dire il contrario, non può assolvere a questa funzione. Non lo può fare anche perché sino ad oggi si è pensato solo a produrre carteggi, sentenze, ad elaborare ricorsi, esposti, ma non è stato presentato alcun piano per la città intorno al quale far rinascere Maddaloni. Un piano che doveva essere presentato il lunedì dopo il ballottaggio, alla luce del sole, senza promiscuità, davanti alla città. Si è preferito, invece, ricorrere alla furbizia delle sentenze: bene, nel bene o nel male il futuro di De Filippo è legato a loro… ».