ILSILDE: MERCOLEDI’ L’INTERROGAZIONE DELLA SENATRICE CAPACCHIONE

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CAPACCHIONE ILSILDE: MERCOLEDI LINTERROGAZIONE DELLA SENATRICE CAPACCHIONE
           ROSARIA CAPACCHIONE – senatrice PD

Le donne del Pd si mobilitano in difesa del territorio e dei cittadini dell’area interessata dal disastroso incendio dell’Ilside di Bellona. Contemporaneamente alla deputata sammaritana Camilla Sgambato, la senatrice Dem Rosaria Capacchione presenta un’interrogazione parlamentare per chiedere spiegazioni in merito ai precedenti incendi, ai passaggi di proprietà, alla bonifica del sito dopo i due precedenti roghi ed alla verica dello stato d’inquinamento dell’area.

Riportiamo il testo integrale dell’interrogazione che l’onorevole Capacchione presenterà in Aula mercoledì 19 luglio

  • TESTO INTERROGAZIONE:

Ai ministri della Giustizia, dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, della salute

Premesso che:

per quanto risulta all’interrogante, a dicembre del 2007 la “Iacorossi Imprese S.p.A.” di Roma, d’intesa con il Commissariato Bonifiche in Campania, acquistava le quote sociali della Ilside srl, con sede a Bellona (Caserta), poiché necessitava di un impianto dove trattare i rifiuti provenienti dai siti da bonificare del litorale domizio e, più in generale, dell’intera provincia di Caserta, in ottemperanza al contratto stipulato con lo stesso Commissariato;

che, tempo dopo, la Jacorossi cambia la sua denominazione e diventa Gardenia Spa e che, con questa nuova denominazione, chiede di essere ammessa concordato preventivo e che vende all’asta la controllata Ilside srl, acquistata per 50.000,00 euro dalla società fiduciaria lussemburghese Kiko;

che il 17 aprile 2012 l’impianto Ilside di Bellona viene parzialmente distrutto da un incendio. In seguito a tale evento il sito viene sequestrato dall’autorità giudiziaria di Santa Maria Capua Vetere e affidato in custodia all’amministrazione comunale;

che nel 2013 il Comune di Bellona intimava alla Ilside srl di smaltire tutti i rifiuti giacenti nel sito, alla quale la ditta non ottemperava;

che nel novembre dello stesso anno il Comune a questo punto emetteva una nuova ordinanza in danno e incaricando la ditta Esogest di effettuare la bonifica;

che, per quanto risulta alla scrivente, la bonifica del sito non sarebbe mai stata effettuata ma che da esso sarebbero spariti rifiuti speciali stoccati (carta, plastica, vetro, legno, cartone e altro) e i mezzi scarrabili nei quali il materiale era depositato;

che il rifiuto combusto dell’incendio del 17 aprile 2012 non è mai stato rimosso e con esso anche gli scarti industriali la cui presenza era stata rilevata dall’Arpac di Caserta il 16 settembre 2014: 4.500 tonnellate di rifiuti, di cui 1.500 tonnellate di rifiuti urbani e rifiuti speciali pericolosi e non, e 3.000 tonnellate di rifiuti combusti nei precedenti incendi, miscelati a terra di spegnimento.

Considerato che:

l’11 luglio 2017 il sito Ilside è stato colpito da un secondo incendio che si è protratto per due giorni e che la combustione ha liberato nell’atmosfera, come segnalato dalla relazione dell’asp e dell’Arpac, benzene, formaldeide, acetaldeide e amianto;

Si chiede di sapere:

se il procedimento giudiziario instaurato a seguito del primo incendio abbia accertato le cause dello stesso e, se doloso, se sono stati individuati i responsabili;

se sono state effettuate verifiche circa i passaggi societari effettuati da Jacorossi Imprese prima e da Ilside srl poi e se, in conseguenza di questi, è nota la effettiva proprietà della ditta;

se sono state effettuate verifiche sulla effettiva bonifica del sito e se esso sia stato utilizzato per lo stoccaggio di rifiuti anche in tempi successivi al primo incendio e al successivo sequestro;

se sono previsti ulteriori accertamenti sui livelli di inquinamento dell’aria e del terreno circostante all’impianto sul quale sono ricaduti i fumi e le ceneri dell’incendio dell’11 luglio 2017.