SI ALL’ESTRADIZIONE DI BATTISTI… SI POTREBBE DEFINIRE “ESPROPRIO PROLETARIO” E METTERE TUTTI D’ACCORDO

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di Francesca Nardi

Ciò che resta della giustizia giusta di un “Paese per caso” è spalmato nell’indifferenzacon cui quella parte del popolo, che si identifica nel popolo –bue, mentre l’altra parte se ne frega, assiste e condivide la diversità indecente di giudizio, assurta a dato di fatto, nei confronti di delinquenti assassini che, nonostante i tentativi storicamente posti in essere, di affibbiare paternità ideologiche ad alcuni di essi, rimangono sempre e comunque soltanto degli “assassini”. Le cronache continuano infatti ad insultare le persone perbene, con il racconto delle gesta di Cesare Battisti, un discutibile personaggio, cui lo Stato italiano concede da anni,  il lusso di giocare a ping pong con la memoria degli altri, mentre contrabbanda il suo passato di giovane malfattore con le eroiche gesta di un patriota del comunismo, impegnato nell’ennesimo “esproprio proletario” che, per chi si fosse messo in ascolto solo negli ultimi anni, ha rappresentato per il Battisti, la parola chiave e di conseguenza la maniera utile e salvifica di occultare le azioni di un volgare rapinatore. Illuminato sulla via della rivoluzione, al momento giusto della elaborazione della sua tesi esistenziale, in cui dimostrava di essere più furbo degli altri, questo individuo, che si differenzia da uno dei tanti criminali comuni che infestano carceri e città, soltanto per la strafottente freddezza con cui sembra decidere in piena autonomia della sua vita e dei suoi movimenti, nonostante pendano sul suo capo quattro ergastoli, continua a prenderci per i fondelli, mollemente adagiato sulla sedia a sdraio, da una spiaggia di Cananeia, dopo  essersi satollato di ostriche…Ci si chiede quindi e si chiede agli illuminati guardiani della verità rivelata, quale sia la differenza tra uno come Cesare Battisti, che scrive un libro e viene citato ad otto colonne, come scrittore già appartenente a Lotta Continua, quasi fosse un titolo di merito, ed un qualsiasi affiliato ai Casalesi, Sacra Corona Unita, Ndrangheta e via col tango, che si sia reso responsabile di due delitti e corresponsabile di altri due e che decida di scrivere un libro  e che viene trattato come lo scarto della feccia umana. Quali sarebbero le differenze?, nessuna differenza…all’origine di una spregevole stortura del giudizio, vi è soltanto il fortunato incrocio della delinquenza con una ideologia che verrà sapientemente millantata e come tale utilizzata quasi a parziale giustifica di azioni criminali. La legge è uguale per tutti?, nel senso che siamo tutti uguali davanti alla legge?, ma mi faccia il piacere!…