MNS E LEGA: “LA REGGIA DI CASERTA NON SI MERCIFICA”

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MNS eLEGA ” La Reggia di Caserta non si mercifica”.

 

La cena di gala sfarzosa costata quasi cento mila euro che si celebrerà stasera nei saloni della Reggia di Caserta in gran segreto e nell’indifferenza dei più, impone una seria riflessione sulla gestione dei beni oggetto di interesse collettivo, o come in questo caso , patrimonio dell’umanità. Quest’episodio ci riporta al concetto della “dittatura del benessere”, analizzata da Marcuse nella sua opera “L’uomo ad una dimensione” che oggi a distanza di più di quarant’anni potremmo definire nell’evoluzione storica l’era del totalitarismo della felicità, in forza del quale , una determinata tendenza sociale fonda il suo imperativo categorico nel concetto di godimento, che fonda la sua pretesa sull’infinita potenza dei desideri che devono necessariamente essere soddisfatti anche con la complicità delle amministrazioni ove esse siano soggetti regolatori.

Se decliniamo questo concetto, applicabile ai tanti dibattiti odierni, dallo ius soli, all’adozione delle coppie gay o all’eutanasia, anche alla concessione di un luogo patrimonio dell’umanità concesso dietro lauto pagamento per sodisfare i desiderata di qualche eccentrico benestante , ne consegue che il bene stesso , che dovrebbe essere luogo di cultura, di arte, invidiatoci in tutto il mondo, diviene per espressa volontà del direttore sovrintendente merce di consumo al servizio di chiunque voglia e possa permettersi di pagare qualsiasi cifra per soddisfare i suoi desideri, che nulla hanno a che spartire con la vocazione del bene stesso, in spregio a qualsiasi a qualsiasi concetto di rispetto del luogo, del bene comune, dell’interesse collettivo.

“Con quest’azione, dichiara Marco Cerreto, componente dell’esecutivo nazionale di MNS, Felicori, del quale non abbiamo disconosciuto in passato meriti, candida di fatto La Reggia di Caserta, patrimonio mondiale dell’umanità nella sua interezza, ad uso dell’ “Homo consumens”, cosi come coniato da Bauman, ponendo alla mercè di chi può permetterselo, il fiore all’occhiello della nostra identità e della nostra comunità, incurante di preservare il concetto del primato della vocazione artistica e culturale di un bene immensamente prezioso coma La Reggia , che pur dovendo fare i conti con logiche di mercato, che pur appartengono alla dinamica della gestione dei beni culturali , dovrebbero comunque e sempre essere preservata da iniziative che ne snaturino l’essenza stessa”

Interviene sull’argomento anche Enrico Trapassi, coordinatore provinciale della Lega di Matteo Salvini : “Mi chiedo come si possano autorizzare cose del genere, dov’e’ il Ministro dei Beni Culturali? Dove sono tutti quelli pronti a fare sermoni per ogni alito di vento? Sono questi i brillanti risultati che doveva portare a Caserta il manager tanto osannato? Basta con queste assurdità, con le continue manie di protagonism,la Reggia va tutelata e rilanciata”