POLITICHE: CASERTA TERRA DI CONQUISTA, CON SPERANZA CHE FA ALLEANZE PER ANDARE A COMANDARE … DOMANI

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Una legge elettorale vergognosa, non poteva che dare la stura a delle liste che tutto sono tranne che l’espressione del territorio, o di quello che vorrebbe. Questo non accade solo nella nostra provincia di Caserta, ma in tutta la Nazione, perciò lamentiamoci, ma non poco … di più! Eclatante l’invasione del figliolo de O’ Presidente De Luca, che mette a frutto le schermaglie politiche avute con il Matteo nazionale, che hanno sortito sicuramente un successo, visto che è riuscito ad imporre il frutto della sua speme in più collegi “bloccati”, assicurandogli così un futuro roseo. Il PD locale ha subito passivamente, e si sta rendendo conto di non avere una base critica e decisionale, ma di essere composto, invece, da un numero indefinito di pacchetti di tessere che sono utili solo in occasione dei fantomatici congressi di mirabelliana memoria. Insomma, possiamo affermare che questo PD è stato più attento a farsi male da solo che a costruire una proposta credibile da presentare in questa occasione. La Fedeli a Caserta non si può sentire, il povero Stefano Graziano ha rischiato più volte il coccolone in queste ore, la sua continua esautorazione ha messo a dura prova il miocardio del consigliere teverolese, ma alla fine rimane la speranza che la ministra vinca nel collegio di Pisa, cosa molto probabile considerate le candele che Lucia Esposito, consigliera regionale a tempo determinato, sta accendendo nella chiesa della sua San Nicola la Strada. Chi se la ride sicuramente è la Picierno, che vede candidato all’uninominale proprio nel suo collegio quella macchina da voti di Gennaro Oliviero, e allo stesso tempo anche il suo collega europarlamentare Nicola Caputo è già operativo su quello di Caserta. I due aspiranti, accontentati adesso, dovranno garantire il prossimo giro sulla giostra di Bruxelles alla bella sessana, come dire minimo sforzo per massimo rendimento.

Clamorosa l’esclusione di Rosaria Capacchione, mentre Camilla Sgambato riesce a ricavarsi uno strapuntino che se tutto va bene la porterà a Roma. Grande assente, non perché facesse parte del gioco, anche se lui non ha mai nascosto tale velleità, tanto che gli è costata la presidenza della provincia, è il sindaco di Caserta Carlo Marino, che assiste laconicamente alla disfatta del suo partito illudendosi così di risorgere dalle ceneri come una fenice. E mentre si spalma di unguenti profumati e lenitivi per i forti bruciori derivanti dalla sconfitta provinciale, crede di avere la coscienza a posto dopo aver proposto astutamente nomi improbabili, intanto, però, e per non lasciare niente al caso, strizza un occhio al centrodestra suo naturale e originario credo politico. Su quella cosa strana delle “primarie” dei Cinque Stelle, stenderei un velo pietoso, lo ritengo solo un modo originale per far finta di scegliere, in un marasma virtuale che somiglia molto ad una sorta di democrazia monca. Alla fine gli uscenti, come l’evanescente Wilma Moronese, vengono garantiti, come sarà garantita la continuità dell’inconsistenza del
lavoro prodotto nella passata legislatura. Però, i Cinque Stelle incassano l’appoggio di Speranza per Caserta, che fino ad oggi ha recitato la parte di quelli duri e puri, rifiutando alleanze e non dialogando con nessuna forza politica, elevandosi su di un piedistallo che li ha portati a interpretare il ruolo degli oppositori ad oltranza, una sorta di sparring partner in bicicletta che comincia le battaglie e poi si dimentica di combatterle. Ma questo il guru del
gruppo Michele Miccolo lo ha capito, perciò apre ai pentastellati, per avviare un progetto completamente dedicato alla conquista di palazzo Castropignano, delle politiche loro se ne fregano … o no? Ma ogni progetto ha la sua epoca, e anche gli speranzini perdono pezzi per strada, non è la prima volta che accade, clamoroso fu l’addio del candidato sindaco Nicola Melone che abbandonò il movimento e la politica attiva a consiliatura in corso, lui così come tanti altri.
Adesso è il consigliere comunale Antonello Fabrocile a prendere le distanze da Speranza per Caserta, ha scelto di candidarsi all’uninominale al senato per Liberi e Uguali, scelta condivisa e apprezzata dalla base cittadina di quella sinistra insoddisfatta, che crede ancora nella politica e vuole ritornare a farla. Anche il centrodestra le sue cappellate le ha fatte, l’imposizione della candidata Pina Castiello per la Lega, nel collegio dell’agro aversano è stata presa con una levata di scudi da parte del gruppo dirigente del partito, questo potrebbe portare ad un collasso elettorale che andrebbe contro tutte le previsioni e i sondaggi prodotti. Ma le alleanze portano anche a scelte difficili e a volte pericolose. Sui nomi del centrodestra e di Forza Italia in particolare non ci sono state ancora fughe di notizie, ma manca poco a conoscerli definitivamente. Rimangono stabili Gianpiero Zinzi e Massimo Grimaldi per l’uninominale, così come Sarro, Antropoli e Del Gaudio sono ricorrenti nei rumors di partito. Per Fratelli d’Italia fissa la Petrenga e Cangiano, che rappresentano quello che il partito può offrire sul territorio.

Ancora poche ore è sarà svelato l’arcano, e poi …

Il Bagatto