OSPEDALE, PRIMAVERA E MONNEZZA… 

0

(f.n.) – E bravo Ferrante!…per dimostrare che siamo in grado di riconoscere le positività e non siamo assolutamente prevenuti…(the Big riesce persino ad essere simpatico, quando non tenta di fare il furbo), gli riconosciamo pubblicamente, il merito di aver firmato la convenzione con l’Università, che consente l’accesso all’Aorn degli studenti e degli specializzandi, così come succede in Svezia ed anche dietro l’angolo per la verità…Adesso…è necessario però offrire la possibilità ai tirocinanti, di respirare un’atmosfera di alta professionalità, a cominciare dalle cose elementari che distinguono una struttura “quasi svedese” da un agglomerato sanitario postbellico; consentire ai tirocinanti di cambiarsi agevolmente e di lavorare in un ambiente all’altezza e soprattutto sereno…onde scongiurare il solito pericolo che appena si laureano tagliano la corda, perché non ne possono più e le strutture sanitarie del Burundi diventano il miraggio della Norvegia applicata, al nostro confronto…Detto questo ed aggiungendo: bravo the Big vi comunichiamo che l’articolo non è finito… quindi leggete fino in fondo… prego. Notiamo con grande euforia che gli omini in tuta “arancio carico” si sono volatilizzati dalle scale del padiglione D assieme ai “muntoni” di cicche…ma sarebbe il caso, visto che i dipendenti della ditta Dusmann, si trovano a dare una ramazzata da quelle parti, che non ignorassero quel discreto accumulo di cicche che fa bella mostra di sé, dinanzi alla porta di fronte, per intenderci, quella che da sul parcheggio dei dipendenti…indovinate un po’…proprio sotto al cartello del divieto di fumo. Ma…poiché è ormai Primavera, forse è il caso di spostarci all’esterno e dare un’occhiata in giro…Misericordia!, non l’avessimo mai fatto! E’ vero che qualcuno ha sistemato i cestini lungo i viali ma evidentemente nessuno ha ordinato lo svuotamento!, e tutti gli extra buste di patatine, le lattine, le bottigliette e tutta la gamma dei contenitori dei passatempo “bucastomaco”, in assenza di fenomeni di subsidenza, finiscono nel giardinetto attiguo …e visto che siamo nel giardinetto, un lento ma inesorabile sguardo che dall’alto fotografa la realtà senza sconti, ci rimanda le immagini di rami cadenti e secchi da potare…come quel gentile alberello sul tetto del padiglione F, che ormai ha fatto la sua figura e se lo togliete evitate di fare la vostra…che sarebbe l’ennesima….Per non dilungarsi poi…ma è necessario farlo… sulla necessaria potatura dei rami che con una certa arborea, ma artistica prepotenza, invadono la prima stanza del reparto di gastroenterologia e che non possono, ahimé, fungere da attaccapanni perché gli interessati dovrebbero contendere il posto a sedere ai merli… E la palazzina A?, invasa lateralmente da erbacce che impediscono il rigoglioso e dovuto e spontaneo omaggio di violette e primule, a Santa Tetta della Rosa Canina e dell’Erba Gattina. E per finire…visto che vi trovate a manovrare la pala meccanica, è appena il caso che vi soffermiate sulla necessità di dare un’occhiata al parcheggio dei dipendenti, che si presenta costellato da buche profonde come voragini …finirci dentro e slogarsi una caviglia significa un dolore infernale per chi se la sloga e danni in carico ai contribuenti…se a pagare fosse la Sacra Trimurti parcheggi e giardini sarebbero al Valle dell’Eden…hasta la vista!