CITTA’ DI IDEE E MADDALONI POSITIVA AL SEGRETARIO DEL PD FORMATO: SI RICORDI CHE E’ UN ABUSIVO

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MADDALONI – Interveniamo sulle recenti elucubrazioni del segretario del PD Alfonso Formato, per chiarire un punto fondamentale della dialettica politica: se non si è in grado di gestire il pettegolezzo dai fatti politici sarebbe meglio tacere.

Intervenire, senza alcun titolo, per affermare che si è spaccata l’alleanza civica che ha sostenuto la candidatura del dott. Cortese è un’evidente manifestazione di un vizio che una certa politica non ha mai perso: guardare in casa d’altri per evitare di mettere mano ai problemi che esistono in casa propria.

Il Partito Democratico, erede della “grande tradizione” che ruota sempre intorno agli stessi nomi da 30 anni, continua a vivere un’emorragia di consensi. Ciò nonostante i suoi alterni rappresentanti continuano ad avere la spocchia da primo partito, pur non rappresentando nemmeno una minima parte dell’elettorato di Sinistra.

Invece di soffermarsi a discettare di travasi e trasformismi, con la solita e sterile autoproclamazione di forza politica in grado di controllare e vigilare per il “bene della Città”, utilizzando una fastidiosa autoreferenzialità tipica di un certo modo di fare politica, ci intrattenessero su altri più interessanti argomenti.

Per esempio il signor Formato ci spiegasse come è possibile pensare di continuare a fare il segretario del PD, visto che è stato eletto in un congresso dove sono state decisive le scelte dei militanti di Calatia Libera, oggi sostenitori di De Filippo? Uno che si evince a paladino della legalità, dimentica che è stato eletto con il voto di persone che al momento del congresso erano all’estero e vuole parlare degli altri? Oppure ci spiegasse come mai la loro proposta politica è stata posta nelle retroguardie delle scelte degli elettori?

E magari, se gli avanzano cinque minuti, ci spieghi pure quale titolo ha, magari spiegando quali criteri intendono adottare, per stabilire quali sono le forze sane e quali non lo sono.

La politica è consapevolezza dei propri mezzi, dedizione e passione.

Ma soprattutto è rispetto: mancando questo non è possibile ergersi su nessun pulpito a fare prediche che risultano mal riposte e persino sguaiate.

Pertanto rimandiamo al mittente le illazioni che ci riguardano. Per il resto speriamo che un poco di umiltà consenta a ciascuno di fare le opportune riflessioni. Soprattutto prima di dare fiato alle trombe per altre apodittiche esternazioni.