ASL, ILLEGITTIMITÀ NEI CONCORSI: L’INTERPELLANZA DEL SENATORE BARBARO (LEGA)

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CLAUDIO BARBARO (MSN)

ROMA – Il senatore Claudio Barbaro (Lega) ha presentato un’interpellanza parlamentare avente per oggetto GRAVI E REITERATI PROFILI DI SOSPETTA ILLEGITTIMITÀ NELLE PROCEDURE CONCORSUALI SVOLTE DALL’ASL CASERTA.

Più volte anche noi abbiamo evidenziato le anomalie e favoritismi relativi al conferimento di incarichi all’interno dell’Asl di Caserta. Oggi l’interrogazione del senatore Barbaro lascia intravedere una nuova dimensione politica improntata alla trasparenza ed alla meritocrazia.

L’INTERPELLANZA PARLAMENTARE

Urgente

Il sottoscritto sen. Claudio BARBARO,

PREMESSO CHE:

–              Le ASL della Regione Campania soggiacciono al cosiddetto “Piano di Rientro” e, pertanto, anche in applicazione delle disposizioni del Commissario Straordinario, sono tenute, in primis, ad ottimizzare le risorse e ad economizzare le spese;

–              nell’ASL Caserta, tuttavia, le disposizioni commissariali hanno determinato un aumento dei costi, fondamentalmente imputabile:

  1. a) all’affidamento di consulenze legali – previa adozione di deliberazioni aventi ad oggetto la creazione di “short list” per avvocati – che, apparendo del tutto inconferenti, ai fini aziendali, sembrerebbero esclusivamente dettate dalla logica del favoritismo;
  2. b) ad una gestione discutibile degli incarichi, un esempio tipico delle quali è dato dai numerosi Dipartimenti – tra cui quello “di Prevenzione” – che continuano ad avere Direttori Responsabili con contratto scaduto – ciò che vizia di nullità tutti gli atti da essi prodotti – e che, purtuttavia, vengono pagati come Direttori di “Macro Strutture”;
  3. c) ad “Avvisi Pubblici” che hanno dato luogo ad una graduatoria che lascia il sospetto del clientelismo e del favoritismo in favore di congiunti dei funzionari dell’ASL (si veda, giusto a titolo di esempio, quello più recente, relativo a Dirigenti Veterinari “area A”, oggetto di esposti all’A.G.);
  4. d) a bandi per co.co.pro. che appaiono ispirati alle stesse logiche;

CONSIDERATO CHE:

–              l’Atto Aziendale 2017 dell’ASL Caserta ripropone un’organizzazione che ignora totalmente i rilievi formulati dall’Ente Regionale nella nota prot. n°2726/C del 13/06/2014 e nella nota prot. n°2766 del 2016, reiterando una strutturazione dell’Azienda Sanitaria che ha del tutto trascurato nell’ambito della “medicina del territorio”, quella “preventiva”;

–              ciò appare in netto contrasto con le direttive nazionali, fornite dal competente Dicastero, le quali, da anni, sollecitano un potenziamento delle attività territoriali, con una concreta presa in carico del cittadino/utente, disattendendo completamente la “mission” di quel ruolo di filtro che il territorio deve assumere, al fine soprattutto di potenziare la prevenzione;

–              in Europa, il concetto di “sicurezza alimentare” è diventato una priorità, atteso che la salubrità degli alimenti rappresenta la caratteristica fondamentale, prodromica, in qualsivoglia valutazione della loro “qualità”;

–              nell’ambito dell’ASL Caserta sono presenti e, quindi, annoverati:

  • n. 107 STABILIMENTI RICONOSCIUTI CON BOLLO CE (macelli, laboratori di sezionamento, centri imballaggio uova, centri spedizione molluschi, ecc.), abilitati ad esportare in tutti i Paesi della Comunità Europea ed in tutti i Paesi extra-UE;
  • n.140 STRUTTURE CASEARIE RICONOSCIUTE CON BOLLO CE, stabilimenti abilitati ad esportare Paesi della Comunità Europea ed in tutti i Paesi extra-UE;
  • n. 13.952 IMPRESE REGISTRATE (macellerie, pescherie, caseifici artigianali, supermercati, ecc.), che commercializzano in ambito locale e/o regionale;
  • n. 851 ALLEVAMENTI BUFALINI (per un totale di n. 193.698 capi bufalini);
  • n. 1704 ALLEVAMENTI BOVINI (per un totale di n. 39.568 capi bovini);
  • n. 761 ALLEVAMENTI OVINI (per un totale di n. 42.399 capi ovini);

–              n. 257 ALLEVAMENTI CAPRINI (per un totale di n. 6.314 capi caprini);

–              queste strutture richiedono interventi di prevenzione distinti per aree funzionali (sanità animale, ispezione degli alimenti di o.a., igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche), ciascuna delle quali dotata di un proprio “Direttore di Strutture Complessa”;

–              nell’ASL Caserta non sono presenti, nell’ambito del Servizio Veterinario, i “Responsabili dei Servizi Centrali” (Igiene degli Alimenti di Origine Animale; Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche e Sanità Animale);

–              per attribuire tale qualifica, anziché avviare le procedure per l’allestimento di un regolare concorso nazionale – ciò che rappresenta la via maestra – si è proceduto, all’incirca un anno e mezzo fa, a mezzo di un “bando interno”, ex art. 18 del Contratto per la Dirigenza Medica Veterinaria 98-01;

–              la Commissione Esaminatrice, tuttavia, appare illegittima sotto vari profili, uno per tutti, la presenza di uno Psichiatra (sic!) che non si comprende quali competenze abbia nell’ambito del “Servizio Veterinario”;

–              detta Commissione ha redatto una graduatoria MAI PUBBLICATA, eccezion fatta per quella relativa al Servizio “Sanità Animale”, resa pubblica, tuttavia, solo il giorno in cui le Forze dell’Ordine varcarono gli uffici dell’ASL per l’acquisizione delle documentazione riguardante un avviso pubblico, risalente a Settembre – Ottobre 2017, per n°49 Medici Veterinari, espletato a tempo di record (tre giorni), nonostante la presenza di ben cinquecento candidati, alcuni dei quali, ammessi pur non possedendo i requisiti richiesti, risultarono, in seguito, vincitori;

–              solo all’esito delle predette procedure, con deliberazione del Direttore Generale dell’ASL Caserta l’incarico di Responsabile del Servizio “Sanità Animale” è stato conferito per “incarico diretto” al Dirigente collocatosi al primo posto della graduatoria del predetto “bando interno” ex art. 18 del Contratto per la Dirigenza Medica Veterinaria 98-01, il quale, in precedenza, aveva fatto parte della Commissione giudicatrice del richiamato avviso pubblico per n°49 Medici Veterinari, pur non avendone titolo;

–              successivamente, detta nomina è stata revocata – sempre con atto monocratico del Direttore Generale dell’ASL Caserta – e l’incarico è stato conferito, autoritativamente, ad un Dirigente Veterinario addirittura non presente in graduatoria, il tutto in apparente spregio di qualsivoglia forma di trasparenza e legalità;

–              l’atto aziendale e quelli ad esso consequenziali hanno completamente disatteso quanto stabilito dal c.d. Decreto “BALDUZZI”, convertito nella Legge n° 189/2012. Invero, non viene rispettato il principio secondo cui le strutture organizzative devono essere distinte in rapporto all’omogeneità della disciplina di riferimento e alle funzioni attribuite;

–              le stesse disposizioni fornite dal Commissario ad Acta della Regione Campania, con propria nota n°2766 del 05/05/2016, e quelle date dal Ministero della Salute, con nota 1144-P-27/02/2013, vengono completamente disapplicate;

–              con Deliberazione del Direttore Generale dell’ASL Caserta n° 667 del 23/05/2018 è stato pubblicato un nuovo “avviso interno” per il conferimento degli incarichi di dirigente di Struttura Semplice e Struttura Semplice Dipartimentale;

–              con ulteriore Deliberazione del Direttore Generale dell’ASL Caserta n° 933 del 13/07/2018 si è provveduto a confermare nel ruolo per ulteriori otto mesi i professionisti assunti con il richiamato avviso pubblico per n°49 Medici Veterinari, perpetuando una politica, in atto oramai da anni, di sospetto favoritismo.

RITENUTO CHE

–              con riferimento al predetto “avviso interno”, di cui alla Delib. Dir. Gen. ASL Caserta n° 667/2018, esso presenti numerosi profili di probabile illegittimità – che certamente produrranno un considerevole numero di ricorsi, con ulteriore aggravio di spese legali per l’ASL, a maggior ragione in caso di prevedibili soccombenze – tra i quali certamente emergono quelli qui di seguito elencati:

1)            i Direttori di Strutture Complesse che dovranno valutare i curricula dei candidati e proporre le nomine al Direttore Generale o non hanno le competenze necessarie, oppure hanno il mandato scaduto da tempo, o, ancora, risultano nominati in maniera impropria;

2)            a tenore della Deliberazione n°667/2018, testé richiamata, la procedura seguita per la valutazione dei concorrenti è la seguente: i Direttori di Strutture Complesse facenti parte della Commissione dianzi detta, valutati i curricula ricevuti, stileranno un elenco di idonei da cui estrarranno i nominativi da trasmettere al D.G., il quale formalizzerà l’incarico. Sennonché non è dato di conoscere i criteri di valutazione, in contrasto a norme di Legge, con riferimento alle procedure concorsuali;

3)            nel bando non sono definiti i requisiti di accesso alle varie posizioni funzionali, ciò che certamente ingenererà nei candidati errori nella scelta della struttura per cui è possibile concorrere, alla luce dei requisiti professionali posseduti;

4)            le Strutture Semplici Dipartimentali erano già state attribuite a Dirigenti prima ancora che l’atto aziendale le individuasse e gli stessi dirigenti venivano già pagati per il ruolo ricoperto;

5)            all’“avviso interno” in parola possono partecipare anche i predetti Dirigenti che non hanno i requisiti, in quanto pur essendo formalmente titolari di “Strutture Semplici” – sia pur conferite loro con procedure che appaiono illegittime – non hanno MAI gestito personale – mentre ciò rappresenta la conditio sine qua non che definisce una “Struttura Semplice” – essendo, a loro volta, incardinati in ulteriori Strutture Semplici, con tanto di “Responsabile” che percepisce un’indennità accessoria, in ragione del ruolo svolto;

–              avuto riguardo, invece, alla Deliberazione del Direttore Generale dell’ASL Caserta n°933 del 13/07/2018 essa presenti due gravissimi vulnus, che espongono l’ASL, nuovamente, ad un pregiudizio concreto ed attuale, in quanto:

  1. la continuità del rapporto lavorativo, senza interruzioni, comporterà, de iure, un’assunzione d’ufficio, in taluni casi addirittura di persone che non hanno i requisiti di Legge;
  2. la proposta del rinnovo è a firma del Responsabile dell’UOC Veterinaria, nominato, intuitu personae, dal Direttore Generale in totale spregio della graduatoria ex art. 18 del Contratto per la Dirigenza Medica Veterinaria 98-01, tutt’ora vigente,

INTERPELLA

il Sig. Ministro per la Salute, e, rispettivamente, il Signor Ministro per l’Economia e le Finanze domandando Loro, in ragione delle specifiche competenze ed attribuzioni, ai sensi dell’art. 146 del “Regolamento del Senato della Repubblica”:

1)            quali iniziative, congiuntamente o disgiuntamente, essi intendano intraprendere al fine di verificare i fatti e le circostanze sopra esposti, ponendo un argine alle gravi situazioni di illegalità e di nepotismo rappresentate;

2)            se ritengano opportuno, se non necessario, l’invio immediato di Ispettori Ministeriali, già in questo mese d’Agosto, al fine di tutelare l’ASL Caserta e i Cittadini tutti delle cui esigenze sanitarie la predetta Azienza è esponenziale, prima che le Deliberazioni del Direttore Generale n° 667 del 23/05/2018 e, rispettivamente, n°933 del 13/07/2018 possano produrre i loro effetti, valutando, contestualmente la presenza di elementi di illegittimità, se non di illiceità nelle procedure di assunzione di personale, concorsuali o ad affido diretto, a tempo indeterminato o determinato, svoltesi nell’ultimo quinquennio nella predetta struttura;

3)            se intendano richiedere un contestuale intervento della Corte dei Conti, al fine di valutare, sotto i profili contabili, le recenti condotte della Direzione Generale della predetta ASL, già assoggettata al c.d. “Piano di Rientro”, a causa della dissennata gestione dei fondi di dotazione che si è realizzata negli ultimi anni.

4 Commenti

  1. Vi sono altre notevoli evidenze del malcostume, arroganza e presunzione di onnipotenza degli operatori della ASL di Caserta, che nel loro operato quotidiano oltraggiano gli operatori oggetto di controllo. Alcuni servizi Medici del territorio non hanno neanche idea delle normative da applicare e delle metodiche necessarie al loro operato, con gravi disagi a quanti impiegati nelle attività produttive e notevole sofferenza nelle fasi di controllo che appaiano, di frequente, inutili, privi di riscontri ufficiali e dispendiosi per la collettività tutta. Spero in una azione di ripulitura generale.

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