CAPORALATO, SCATTANO CONTROLLI DEI CARABINIERI SU TUTTO IL TERRITORIO DELLA PROVINCIA MOLISANA

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controllo caporalato 1 CAPORALATO, SCATTANO CONTROLLI DEI CARABINIERI SU TUTTO IL TERRITORIO DELLA PROVINCIA MOLISANAISERNIA – Il Comando Provinciale Carabinieri di Isernia ha predisposto una serie di controlli finalizzati a prevenire e contrastare il fenomeno del “caporalato”,  vale a dire l’intermediazione illecita, e lo sfruttamento dei braccianti agricoli. In queste ultime ore un mirato servizio è stato eseguito nella zona di Sesto Campano (IS),  dove in un fondo agricolo sono state controllate 18 persone,  tutte di nazionalità Bulgara,  e residenti in territorio Casertano,  intente alla raccolta di fagiolini borlotti. Gli operai sono risultati tutti regolarmente assunti a tempo determinato, e anche un furgone con il quale si erano recati sul posto di lavoro è risultato in regola con i documenti di circolazione. Ulteriori accertamenti sono comunque in corso anche con la preziosa collaborazione di personale dell’Ispettorato del Lavoro di Isernia. Lo sfruttamento del lavoro in genere è un fenomeno che si caratterizza per le patologiche manifestazioni delle relazioni di lavoro, agevolato dalla condizione di disagio e di vulnerabilità di uno degli attori del rapporto, solitamente, ma non esclusivamente, migrante ovvero proveniente da altri paesi europei. Il fenomeno ha coinvolto e colpisce anche cittadini italiani appartenenti a particolari fasce sociali che vivono in condizioni di indigenza. L’emersione di queste forme di grave sfruttamento è piuttosto ardua per la vulnerabilità e il timore delle vittime e anche per la difficoltà di monitorare per intero il problema. La nuova norma penale in materia  è stata calibrata non solo sul “caporalato” ma riguarda anche il datore di lavoro che utilizza, assume o impiega manodopera reclutata mediante l’attività di intermediazione, sfruttando i lavoratori e approfittando del loro stato di bisogno. Si tratta di una legge alquanto articolata e innovativa poiché ricomprende tutte le condizioni ritenute indice di sfruttamento dei lavoratori (per esempio, la retribuzione palesemente difforme dai contratti collettivi nazionali o territoriali di categoria, comunque sproporzionata rispetto alla quantità e qualità di lavoro prestato; la violazione della normativa relativa all’orario di lavoro, al riposo,  all’aspettativa, alle ferie; le violazioni delle norme in materia di sicurezza e igiene sui luoghi di lavoro). La normativa prevede anche la confisca obbligatoria di beni, denaro o altre utilità degli autori del reato e l’obbligo di arresto in flagranza.