OSPEDALE, IL MEMORIALE DELLA DOMENICA… 9

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ospedale OSPEDALE, IL MEMORIALE DELLA DOMENICA... 9(f.n.) – Articolo 9…nonostante il percorso della verità sia sempre e comunque difficoltoso ed accidentato e l’istinto di conservazione, a tutela del sistema nervoso, spesso rivendichi attenzione e suggerisca di lasciar perdere, riteniamo che questo “grosso grasso bluff”, che  in nome del diritto e della salvaguardia dei lavoratori, sta umiliando l’intelligenza e mortificando la buona fede di molte persone dal 2011, debba essere raccontato nei minimi particolari, affinché non vi siano ombre e tutti possano comprendere a fondo la verità delle cose, ma soprattutto la natura delle persone.  Nonostante la nostra inchiesta si avvalga di documenti inconfutabili e di pareri prestigiosi, qualcuno, in perfetta malafede, continua a vendere lucciole per lanterne, costringendoci a ripercorrere alcuni passaggi che evidentemente si sono voluti ignorare…anzi, la nostra pazienza va ben oltre il previsto…e allora … ammettiamo che il “sindacato ispiratore” avesse avviato nel 2010 la battaglia per ottenere i benefici presumibilmente previsti dall’articolo 9, convinto di essere nel giusto…ebbene… è appena il caso di precisare che, tale convinzione avrebbe dovuto traballare già all’inizio del 2011, per crollare definitivamente qualche mese dopo, quando il parere inequivocabile dell’Aran e conseguente delibera 459 del 5 dicembre 2011 a firma dell’allora direttore generale Francesco Bottino, avrebbero definitivamente messo la parola fine alla vicenda, avviando le disposizioni  per il recupero delle somme indebitamente erogate. Ma…se sbagliare è umano, perseverare talvolta è …diabolico? …macché…è addirittura “conveniente”, sia dal punto di vista sindacale che dal punto di vista economico. Non vi era margine di discussione, le somme erano state indebitamente erogate e sarebbe stato onesto, chiamare gli iscritti e spiegare la vicenda e salvare il salvabile, ma soprattutto la faccia… Ma la “friabilità” dei soggetti manageriali a cominciare da Bottino che, prima firma la delibera e poi strizza l’occhio al sindacato per non avere problemi, per finire alle compiacenti chiusure ermetiche dei cassetti e della memoria  ad opera di qualcun altro..il nostro sindacato ispiratore ha pensato bene di fare il furbo… qualcuno dice: giocare sporco… e gioca oggi gioca domani, quando arriva un direttore che se ne infischia delle minacce del tipo “non sai chi sono io, adesso ti faccio vedere”, comincia la guerra. E siamo arrivati al punto in cui il direttore  Giovanni De Masi, dopo un attacco violento del sindacato è costretto a dare spiegazioni ad uno “stupetiato” e paziente ufficio regionale, mettendo a figura di niente il sindacato…E ciò che il sindacato  non ha ritenuto di riferire a tutti coloro che, ancora oggi, continuano ad essere illusi e circuiti, con  la favola della causa vinta, è che il direttore De Masi scrisse una lettera al presidente regionale del sindacato ispiratore, informandolo del comportamento scorretto del provinciale…ma le cose taciute sono appena iniziate…Infatti…nel caso che qualcuno, sempre il solito/a dell’ultima fila a destra, dovesse eccepire che il presidente regionale del sindacato, non è stato informato, vi comunichiamo che  nel corso di una riunione ufficiale, del marzo 2017, alla quale avevano partecipato tra gli altri, il direttore generale Giovanni  De Masi, il direttore sanitario Giulio Liberatore ed il presidente regionale del sindacato ispiratore, quest’ultimo intervenne per “elogiare l’Azienda e l’operato del direttore De Masi e per proporre di non guardare più agli anni passati”….Il direttore De Masi in quella occasione, ringraziando il rappresentante regionale del “sindacato ispiratore”, rilevò una “incongruenza all’interno del sindacato, se da un lato la segreteria regionale apprezzava la sua attività,  dall’altro, nella persona del segretario provinciale, il sindacato, aveva prodotto un esposto al presidente della giunta regionale, in cui si contestava la validità della sua delega…” Il tutto si svolgeva dinanzi ai rappresentanti della Cisl, Cgil e Fials…che si dichiaravano peraltro all’oscuro di tutto…  Abbiamo ritenuto doverosa la digressione, per raccontare fino in fondo i retroscena della vicenda e ci chiediamo, quale sia la posizione sulla vicenda dell’articolo 9, del rappresentante regionale del sindacato…al momento…Bene…in attesa di… proseguiremo dalla prossima settimana su percorsi pratici…visto che sono in molti a chiederci e a chiedersi chi rimborserà loro il denaro versato in nero… Hasta el domingo!

4 Commenti

  1. I sindacati sono piegati per questo motivo, la.moglie di un rsu lavora al chet, il figlio di un altro al laboratorio analisi, il figlio di un altro ancora in nefrologia, il figlio di un altro al CUP, la figlia di uno è oss, l elenco è lungo.tutti agenzia interinale. Ma che devono dire, se appena solo si permettono di alzare la testa li ricattano in 20 secondi. Hanno sempre pensato ai fatti loro, TUTTI, nessuno escluso.succede dappertutto ma a Caserta hanno proprio esagerato.quasi fatto schifo

  2. Poveri illusi dell’Aorn di Caserta, vi è stato detto, avete avuto le prove, state restituendo i soldi eppure continuate a chiedere chi vi deve rimborsare i soldi pagati a nero per l’avvocato imposto dal sindacato, li avete persi, e non li avrete più indietro.su 5000 euro ricevuti per art 9, avete versato una quota all’ avvocato, un altra quota in tasse e forse la metà è stata il netto, al momento di restituire vanno tirati fuori i 5000 euro più interessi e rivalutazione monetaria, quindi questa operazione danneggia ogni dipendente per circa 2500 euro.oltre ai 1600 euro circa che già state restituendo. Fatevi i conti e rendetevi conto su chi sono gli unici che ci hanno guadagnato in questa operazione. E adesso lo sa anche il sig. M.V.F. il quale se non interviene è complice di un reato.

  3. Mi domando dove sono i sindacati dopo la delibera degli investigatori. Abbiamo le telecamere,abbiamo le ronde della vigilanza e della direzione sanitaria e la domanda è :andiamo al lavoro o in carcere. I nostri sindacati poiché sono venduti e ricattabili si sono messi proni al volere dei dirigenti. E noi pecore subiamo e continuiamo a pagare le tessere

  4. Sarebbe auspicabile una intervista al presidente regionale o anche al nazionale per mettere fine a questa telenovelas. E già che ci siete consegnate cortesemente il plico alla finanza. Pagamenti in nero e bilancio del sindacato mai presentato agli iscritti visto che gestiscono tutto solo tre persone.

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