CASERTANA ANCORA KO. CI VUOLE UNA SCOSSONE, NON UN TERREMOTO

0

CASERTANA VS CAVESE3884 300x200 CASERTANA ANCORA KO. CI VUOLE UNA SCOSSONE, NON UN TERREMOTOdi Alessandro Aita

CASERTA – Ancora senza identità e con tanta confusione. Questa è l’immagine che ha dato finora la Casertana nelle prime tre partite del campionato di serie C girone C. Dopo il debutto in pompa magna al Pinto nel derby contro la Cavese, la squadra di Gaetano Fontana è incappata in due ko consecutivi con Rieti e Bisceglie, due squadre che sono candidate a lottare nei bassifondi della classifica. Soprattutto la sconfitta di ieri per 2-1 ha destato tanta preoccupazione, con l’undici rossoblu che non è stato capace di mettere sul piatto quel maggiore tasso tecnico di cui era dotato rispetto agli avversari, non riuscendo a sovvertire il destino del match. C’è sicuramente un po’ di sfortuna da mettere in conto, con l’autorete di Rainone degna di un film comico e il rigore sbagliato da Castaldo, ma la Casertana non ha avuto quella reazione che ci si aspettava, permettendo al Bisceglie di amministrare la gara e poter lucrare sulle ingenuità rossoblu. Come l’espulsione di Lorenzini: il numero 13, già autore di una frittata che rischiava di tramutarsi in 2-0 durante il primo tempo, ha visto il rosso sventolare sotto il suo naso per un fallo da ultimo uomo, in un’azione partita da una punizione a centrocampo battuta rapidamente in cui tutti i falchetti hanno dato le spalle al pallone, mettendo il centrale casertano in una situazione parecchio complicata. Lo stesso secondo gol subito è una palla semplice da amministrare in una situazione classica. C’è confusione nella Casertana, ma sono passate soltanto tre giornate di campionato. Fontana non ha ancora trovato la giusta quadratura e gli uomini su cui fare necessario affidamento: ad esempio, in attacco solo Castaldo sembra inamovibile, con Alfageme, Floro Flores e Padovan che si sono finora suddivisi i minuti per fargli da partner, mentre nemmeno a centrocampo le gerarchie sembrano essere definite, con la scelta di Mancino dietro le punte in luogo di Romano come regista che non ha dato i suoi frutti. Dopo soli 270 minuti non si deve già gridare allo scandalo e chiedere la testa di qualcuno: la squadra deve lavorare in un ambiente calmo e soprattutto che gli dia forza. A patto di una netta inversione a U: sabato, con una difesa da reinventare per le squalifiche di Blondett e Lorenzini e l’infortunio di Pasqualoni, c’è il Catanzaro al Pinto, e bisognerà dimostrare al proprio pubblico che lo staff e i giocatori meritano fiducia.