CO.RE.COM, DI LUCENTE SI SCHIERA CON MICONE: NELL’OMBRA UN BURATTINAIO CONTRO GLI INTERESSI DEI CITTADINI

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CAMPOBASSO – Le nomine Co.re.com sono ancora al centro del dibattito politico in Molise. Il presidente del Consiglio regionale Salvatore Micone ha dovuto incassare in  questi giorni una serie di durissimi attacchi sferrati da più parti contro la sua decisione. Il consigliere regionale Andrea Di Lucente interviene a favore del presidente e delle decisioni assunte.
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Andrea Di Lucente

“La vicenda delle nomine al Co.re.com sta sfuggendo di mano. Gli attacchi e la campagna denigratoria da più fronti che sta colpendo il presidente del consiglio Salvatore Micone è preoccupante, oltre che carica di un odio che non riesco a spiegarmi. Quale grave colpa può aver commesso? Ha scelto delle figure da nominare dopo un’attenta analisi e dopo aver valutato le singole candidature. Non si tratta di pregiudicati, non sono figure scomode ma solamente professionisti che vengono giudicati prima ancora di aver operato. È un processo preventivo a loro e al presidente Micone che non possiamo accettare.

Diciamo piuttosto come stanno le cose: semplicemente qualcuno non ha gradito di non essere stato scelto a ricoprire quel ruolo. Tutto qui. Altro che battaglie di civiltà e nell’interesse dell’informazione: è solamente tornaconto personale.
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Salvatore Micone

A sostenere questo chiasso mediatico sulle nomine c’è pure un burattinaio all’interno della maggioranza che tira le fila di una crociata che, anche in questo caso, non è affatto nell’interesse dei cittadini.

Ancora. Mi fa specie vedere come il deputato grillino Antonio Federico si stia prodigando per portare all’attenzione dei palazzi romani la piccola vicenda del Co.re.com molisano. Peccato che poi, sempre a Roma, abbia votato a favore delle misure che stanno affossando la stampa della sua regione: una schizofrenia politica che davvero non riusciamo a capire. Gradiremmo, invece, che aiutasse a sbloccare la questione del commissario ad acta per la sanità, visto che da cinque mesi siamo appesi a questo filo. Quella sarebbe una vera battaglia nell’interesse dei molisani”.