Di Costantino Beltrami
Una tre giorni dedicata alla storia della Provincia di Caserta negli anni 1918-2018 è stata organizzata per fine ottobre dalla Soprintendenza Archivistica della Regione Campania e dall’Archivio di Stato di Napoli, diretto dal Dottor Paolo Franzese, casertano, che è molto attivo a promuovere l’Archivio di Stato di Napoli, molto meno a tutelare quello di Casertaper quelle che sono le sue competenze istituzionali. L’evento vede la collaborazione della Università della Campania Luigi Vanvitelli e la presenza di docenti della Federico II e dell’Università del Molise. Fin qui nulla di strano, ma a leggere bene la roboante locandina, agli occhi finanche dello sprovveduto di turno, la domanda sorge spontanea: scusate parlate della storia di Caserta senza l’Archivio di Stato di Caserta? Se non era disponibile il DGA dottor Famiglietti nonché Direttore dell’Archivio di Stato di Caserta perché non coinvolgere il suo referente, dottor Raffaele Traettino o un dipendente dell’Archivio di Stato di Caserta? A vedere cosa sta accadendo nell’era della gestione Famiglietti, si capisce che l’assenza dell’Archivio di Stato di Caserta dalla kermesse storica è voluta: il fine è far dimenticare che esiste un Archivio di Stato a Caserta, perché come abbiamo già detto, l’obiettivo di Famiglietti è distruggerlo, per coprire le decennali malefatte ed avere mano libera su una gestione che di legale non ha più nulla. Poi ci chiediamo perché i giovani fuggono? Quale futuro gli prospettiamo?E’ il caso di porre una domanda alla Professoressa Rosanna Cioffi, Pro rettrice alla cultura della Luigi Vanvitelli: perché le iniziative in sostegno dell’Archivio di Stato di Caserta da lei annunciate non si sono mai tenute?. Intanto dalle pagine della Reggia di Caserta , apprendiamo che ” A partire dal mese di maggio 2018, l’archivio ha intrapreso, in collaborazione con l’Archivio di Stato di Napoli, la schedatura della serie citata allargando la sua offerta documentaria. In sede si possono consultare, tramite la piattaforma digitale degli archivi X-DAMS i documenti risalenti agli anni 1905-1906-1907”e in questi giorni la Reggia comunica che è in rete la digitalizzazione dell’ Archivio storico della Reggia a cura del COSME-unicampania, progetto finanziato dalla Regione Campania con fondi UE la cui durata è fissata al 2020, in collaborazione con la SUN!!! Almeno aggiornate il logo! Il povero Archivio di Caserta, che è l’unico soggetto istituzionale competente a gestire l’Archivio della Reggia, sezione dell’ Archivio di Stato di Stato di Caserta e lo dice il DGA dottor Gino Famiglietti non noi, non serve ai potenti, ma è solo un fastidio. Intorno alla sua gestione si sono consolidati negli anni interessi, intrecci, affari che nulla hanno a che vedere con la cultura e la conoscenza, ma molto con gli interessi privati e spesso non leciti di tanti. A voler risolvere la vicenda ci vogliono tre mesi, ma Famiglietti non vuole, e al Ministro Bonisoli avrà raccontato un mucchio di frottole. Speriamo che il Ministro apra gli occhi e si ravveda. Sono scaduti i termini per l’affidamento dell’Archivio in outsourcing, Famiglietti sta giocando le ultime carte, con l’arroganza e la spavalderia di chi protetto dal potere si sente impunito ed invincibile. In questi giorni si vedrà se il M5S passata l’euforia del successo elettorale, metterà i piedi su questa terra, in cui i burocrati è vero sono una brutta razza, ma quando trovano politici informati e competenti sono soccombenti. Dunque cari grillinibattete un colpo, ricordandovi che i casertani vi hanno votato proprio perché dei “Famiglietti” di turno e dei politici obbedienti non ne possono più. Caserta ha eletto 9 parlamentari del M5S , non muovetevi in ordine sparso, ma almeno su questa vicenda fatela “una rivoluzione”, viceversa vi trovereste annoverati in pessima compagnia. Sul Sindaco di Caserta, partiti di opposizione, intellettuale, storici, non nutriamo più alcuna flebile speranza.