NON C’È PACE PER L’ARCHIVIO DI STATO…

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– di Costantino Beltrami –

Il sito dell’Archivio di Stato di Caserta in coerenza alla scandalosa vicenda, lungi dal fornire informazioni agli utenti riporta una sequenza di palesi “fesserie”. Come già da noi anticipato, i lavori di adeguamento di una sala studio provvisoria, negli spazi in Reggia ex aeronautica la cui consegna era fissata entro il 27 marzo 2019 non sono conclusi. Se non fossimo a Caserta, dove tutto è possibile e dove il rispetto delle leggi è un optional, ci saremmo aspettati di leggere una nota ufficiale a firma del Direttore dell’Archivio di Stato di Caserta, dottor Raffaele Traettino e dei tecnici del Mibac. Invece tre righe omertose, ci dicono che i lavori “termineranno tra circa un mese, con qualche settimana di ritardo rispetto al cronoprogramma”.  Dottor Traettino, queste due righe scritte in politichese, significano solo una cosa e cioè che lei ed I suoi collaboratori, non garantite alcun servizio all’utenza e pare che in taluni casi vi rechiate nella sede di Via Bersaglieri chiusa, quindi vi intrufolate di nascosto per prelevare i documenti all’amico di turno. Interruzione di servizio, danno erariale e chi più ne ha ne metta. Sta per scadere il primo semestre del contratto di deposito con la Italarchivi con sede in Pastorano dove si trovano poche carte in quanto il trasferimento è stato bloccato dalla proprietaria di Via Bersaglieri cui paghiamo il fitto per intero (circa 200.000 euro anni, più 80.000 alla Italarchivi, siamo a 300.000 euro annui di fitti senza alcun servizio!). I lavori all’Emiciclo sono bloccati, perché è intervenuta la Corte dei Conti a seguito di una variante in corso d’opera non autorizzata a favore della Marsal srl aggiudicataria dei lavori con 67% di ribasso. I lavori in Reggia non sono ultimati, la vicenda Archivio storico della Reggia è sparita finanche dal sito, i documenti non sono consultabili e la biblioteca è ancora a Benevento. Caro dottor Traettino, tutto questo accade mentre lei festeggia la sua elezione in un organismo nazionale del Mibac. Cosa vuole fare per l’Archivio di Stato di Caserta? Ricordiamo che il solo motivo per cui, nel periodo settembre-ottobre 2018, ci si sia dati da fare per lo spostamento del patrimonio bibliografico e archivistico da Via Bersaglieri a Pastorano sia stata un’ingiunzione dei VVFF per il ripristino in tempi brevi delle condizioni di sicurezza che non erano più assicurate: vuoi per le scatole con i libri della biblioteca che ingombravano il passaggio nei depositi, vuoi per il CPI scaduto a febbraio e mai più rinnovato.

Ci domandiamo: quando sono state collocate in una posizione di ingombro quelle scatole? Non era possibile conservarle, senza ingombrare, per pochi giorni ancora, senza separarne le sorti da quelle dell’archivio?

Quanto al Certificato Prevenzione Incendi, eravamo certi di assumerne informazioni   andando a leggere il rigo successivo “Rinnovo C.P.I”: abbiamo trovato due note la cui pubblicazione è davvero simbolo di trasparenza di amministrazione, visto che in tempi normali necessiterebbe quanto meno di una richiesta di accesso (se non il ricorso alle vie legali), ma che qui abbiamo potuto leggere con ricchezza di particolari…

Purtroppo abbiamo dovuto ricrederci: le informazioni sono parziali e insufficienti.

Se si voleva dare trasparenza all’attività amministrativa si sarebbero dovuti pubblicare TUTTI gli allegati alla nota indirizzata alla DGA e al Segretariato Generale e, ci saremmo aspettati, la risposta data a quella richiesta di intervento. Tra l’altro si tratta anche di corrispondenza con i VVFF di Caserta.

Perché non pubblicare anche tutto il resto? Un errore? Una scelta?

A Traettino l’ardua risposta chiedendo lumi anche per il trasferimento dei documenti nei locali della ditta Italiarchivi a Pastorano.  Ricordiamo un’intervista del neo direttore che comunicava trionfalmente che seguiva personalmente tutta l’operazione, garantendone personalmente la perfetta riuscita e assicurando personalmente che sarebbero stati immediatamente consultabili.