IN TAVOLA … LA CUCINA

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rubrica a cura di Enzo Falco  –MOZZARELLA IN TAVOLA … LA CUCINALa cucina casertana è caratterizzata dai suoi grandi prodotti agricoli. La provincia di Caserta, già “Terra di Lavoro”, è a forte vocazione agricola giacchè, a differenza della altre province per le quali l’agricoltura incide in termini di ricchezza mediamente per il 5%, qui incide per il 15%. Merito innanzitutto della mozzarella di bufala campana, anche qui per una felice intuizione dei Borboni che a Carditello avevano individuato la zona migliore per l’allevamento bufalino e la trasformazione del latte di bufala. Ma i prodotti tipici casertani spaziano dai magnifici prodotti orticoli (pomodori, zucchine, peperoni, cipolle, fagioli) ai frutteti tra i più belli della Campania, soprattutto nell’Alto casertano dove c’è anche una importantissima presenza di uliveti che danno oli particolarmente pregiati. Se i prodotti sono ottimi, non manca la capacità di conservare antiche tradizioni come la frittata delle 100 uova, le grandi zuppe fatte con prodotti “poveri”, come è povero il  pane raffermo con i broccoli e le mille sfumature in cui si contraddistinguono nelle differenze con la cucina più strettamente napoletana. Non dimentichiamo che la provincia di Caserta ha, nonostante sia stato rovinato dal dopo terremoto, uno dei litorali più belli al mondo. La “Domitiana”, a differenza delle strade consiliari che erano le strade strategiche per Roma Antica, era la strada della villeggiatura, la strada delle vacanze che da Roma arrivava fino a Napoli lungo la costa. Dove c’è il mare c’è anche la presenza di pescatori e quindi una cucina di mare molto interessante e viva, a partire dal pesce azzurro, in particolare le alici, in una zona di mare in corrispondenza di Castel Volturno classificata triple “A”.

Ottima la presenza di pizzerie, tra le quali spiccano “Pepe in grani” a Caiazzo con Franzo Pepe e “I Masanielli” a Caserta di Francesco Martucci , Caserta annovera anche due ristoranti con una stella Michelin, “Le Colonne” a Caserta di Rosanna Marziale e “Il Vairo del Volturno” a Vairano Patenora di Renato Martino.