VERGOGNA: I LAVORATORI DEL CUB SONO RIDOTTI ALLA FAME

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ventriglia VERGOGNA: I LAVORATORI DEL CUB SONO RIDOTTI ALLA FAME

Di Federico Grimaldi

I dipendenti al commissario liquidatore Francescopaolo Ventriglia : “Dove sono finiti i nostri soldi?”La situazione per i dipendenti del Consorzio Unico di Bacino delle province di Napoli e Caserta è sempre più disperata, mancano pochi giorni alle festività natalizie e al maturare della terza mensilità ancora non percepita, ma vige un silenzio assordante. Per rendere giustizia a questi sfortunati dobbiamo ricordare a chi legge, che buona parte di questi vanta anni di stipendi arretrati e sopravvive solo grazie ai palliativi messi in essere dalla Regione Campania. Dagli uffici del CUB non arrivano voci incoraggianti, tra promesse e smentite i lavoratori continuano a partecipare, anche se demotivati e sempre più abbandonati dalle istituzioni, al Programma Straordinario ex legge art. 45 della L.R. 14/2016 e s.m.i.. Come se non bastasse, come un fulmine a ciel sereno, qualche giorno fa, è arrivata una nota dalla Direzione Generale del Ciclo Integrato delle Acque e dei Rifiuti, Valutazioni Autorizzazioni Ambientali che ha sortito il suo effetto deflagrante, tanto da costringere il commissario liquidatore Francescopaolo Ventriglia all’immediata sospensione del servizio sui siti, gettando così nello sconforto più assoluto i lavoratori che vi operavano, che vedevano così sfumare quella piccola forma di sostentamento in attesa dell’effettiva entrata in vigore di quanto disposto dalla L.R. 14/2016. Fortunatamente tutto è rientrato in queste ore, ma rimane il dubbio su come la Regione Campania troverà le risorse finanziarie per sostenere ancora questa specie di “mazzetta”. Il clima è teso, la Regione è seduta su di una bomba sociale pronta a scoppiare. Ma mentre il governatore De Luca prende le buste di monnezza in testa, il suo vice Bonavitacola vive una sorta di idillio con il commissario del CUB, a cui permette tutto e anche più di tutto. Talmente è saldo il legame e la fiducia tra i due, che oramai sono più di cinque anni che il commercialista sammaritano è alla guida del CUB, e mai c’è stata una verifica da parte della provincia o della regione per valutarne l’operato, a questo punto dobbiamo constatare che il commissario liquidatore è uno che sa come si lavora e sa come farsi volere bene. Anche se, il suo rodato modus operandi, non sempre incontra il gusto di qualche amministratore più attento alla gestione del denaro pubblico, così come si evince dai trascorsi da amministratore unico delle Terme di Stabia, partecipata comunale dalla quale fu costretto a rimettere le dimissioni. Per carità nulla contro lo stimato e stimabile dott. Francescopaolo Ventriglia, ma non ci spieghiamo ancora come mai i dipendenti del Consorzio Unico continuano a vivere condizioni di precarietà e indigenza, pur vantando, ognuno di loro, un gruzzolo più che sostanzioso dalle casse dell’ente. Forse abbiamo esagerato, perché da indiscrezioni parrebbe che ce ne siano alcuni (e non sono pochi) che per inspiegabili meriti si sono visti riconoscere quasi tutti gli emolumenti pregressi e anche il TFR. Ma noi a queste maldicenze non ci

crediamo! Però, al fatto che ad oggi, i dipendenti impegnati, loro malgrado, nel progetto regionale, non hanno ancora ricevuto i due, anzi quasi tre, stipendi, che da protocollo gli sarebbero stati dovuti ogni 18 del mese, a questo purtroppo dobbiamo credere! Come al fatto che non si ha contezza della quota relativa agli oneri previdenziali, corrisposta e riconosciuta sempre dalla Regione, per ogni dipendente impegnato nei suddetti progetti, e che a quanto pare non si è ancora trasformata in contributi versati presso l’INPS, … a questo perché non dovremmo crederci? La domanda che sorge spontanea all’uomo qualunque è: ma questi soldi che fine hanno fatto? Sicuramente saranno stati utilizzati per qualcosa, ma cosa? Esono stati rispettati i diritti di prelazione previsti per legge in caso di liquidazione?Ha agito il commissario liquidatore come un buon padre di famiglia? Sono domande più che legittime, considerato il flusso di denari che inevitabilmente arriva ed esce dalle casse del CUB, e delle quali dispone in maniera esclusiva il commissario liquidatore Francescopaolo Ventriglia. In quello che potremmo definire un “Paese Normale” ci saremmo aspettati, visti i fatti, l’intervento forte dei sindacati, impegnati ad evidenziare o eventualmente denunciare una poco trasparente gestione dell’amministrazione del Consorzio Unico di Bacino, invocando per questo l’intervento degli organi preposti al controllo della correttezza e alla trasparenza degli atti e delle procedure amministrative, fino ad arrivare in extremis al coinvolgimento della Magistratura. A quanto pare, i deputati alla difesa dei lavoratori, sembrano dormienti e nel loro mondo onirico sono convinti che tutto proceda per il meglio e le rimostranze dei loro iscritti sono solo una eco lontana, quasi irriconoscibile. Si producono in interventi sporadici, come le inutili convocazioni in Prefettura, per far rispettare la prelazione per l’assunzione dei dipendenti del CUB presso le ditte operanti nei comuni o anche nell’organico del comune stesso, questa viene disattesa sistematicamente, perché le amministrazioni si rifugiano nel burocratese pur di garantirsi quelle assunzioni clientelari, magari già promesse nel periodo elettorale, anche se a volte accade il miracolo e qualcuno di questi, si sveglia improvvisamente dal sonno, e riesce, in barba a chi ne aveva diritto, a farsi assumere di “stramacchio”. Per far valere i propri diritti, alcuni dipendenti del Consorzio hanno provato ieri, addirittura ad occupare le stanze del comune di Caserta, per poter parlare con il sindaco Carlo Marino, ma questi hanno trovato palazzo Castropignano già presidiato dalla Digos… che li aspettava per invitarli ad andare via … chiaroveggenza? Caserta come Aversa sono due delle amministrazioni dove molti degli sfortunati lavoratori ambiscono a ricollocarsi, anche perché le aziende che svolgono presso questi comuni il servizio di raccolta dei rifiuti, hanno carenze in organico ormai certificate. Per gli amministrativi, a parte i fortunati che sono già inseriti nel nucleo di liquidazione capeggiato sempre dal commissario Ventriglia, gli scenari sono altrettanto difficili, la partenza dell’ATO è quanto mai in alto mare, così come quella degli ETA, e per questo il passaggio naturale di questi dipendenti negli uffici del neo istituito ente è ancora incerto, anzi su quella che dovrebbe essere una formalità girano voci sempre “strane” e sempre più preoccupanti. La

legge regionale 14 del 2016 si sta rivelando un flop, gli escamotage dei corsi di formazione e dei progetti si sono trasformati in una eutanasia lavorativa, questo perché la classe politica attuale non riesce a resistere alla tentazione di utilizzare quei posti di lavoro, che sono dedicati per legge, in maniera politica e clientelare. E allora, visto che nessuno si cura più di questi poveri “disgraziati”, che hanno avuto solo la sfortuna di lavorare nell’ente pubblico più politicizzato d’Italia, per carità cristiana e considerato l’avvicinarsi delle festività natalizie, la domanda la facciamo noi all’assessore Fulvio Bonavitacola: Caro assessore Bonavitacola, per cortesia vuole fare chiarezza sulla gestione finanziaria del CUB e su quale sarà il reale futuro delle sue maestranze? Aspettiamo una sua risposta