ARIENZO…E LA GENTE MUORE

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(f.n.) – Quando si muore in solitudine, lontano dal mondo e dai suoni scomposti della civiltà, la notizia scavalca i silenzi e ravviva improvvisamente l’ispirazione, drammaticamente impoverita dalle untuose pennellate del nulla ragionato, oggi materia di dibattito, in sostituzione di ciò che fu la politica… e sfiliamo con fantasia maestosa, racconti di vite sofferte, di esilii volontari e di drammi esistenziali consumati magari…in un dorato eremitaggio. Poi… una donna muore improvvisamente, all’interno della cucina della sua casa …buia e fredda …l’assenza di coreografia ispiratrice, è assoluta e la desolazione, sincopata dall’abbaiare dei cani impauriti, non riesce a cucire neppure l’orlo di una storia sdrucita…Dietro le quinte, si fa il pari e dispari su ciò che sarà opportuno dichiarare…per sottrarsi alle responsabilità, ma, quando qualcuno se ne va dopo essere stato “niente” tra di noi, forse siamo tutti colpevoli. Antonietta è morta così e non si sa come…aveva due sorelle… una è stata ricoverata per grave denutrizione e l’altra ha trascorso le ore della prima notte orfana delle sue sorelle, sul balcone della sua casa…forse non si è accorta del freddo…forse il freddo della notte è lo stesso freddo di dentro che alimenta le distanze e l’indifferenza… La  casa di quelle tre sorelle solitarie, affaccia sulla piazza nel centro di Arienzo…e tutti sapevano tutto o forse no,  ma sicuramente le condizioni delle donne erano note al Sindaco e alla sua Giunta ed agli assistenti sociali e farebbe addirittura “senso” ascoltare le tiritere tradizionali, che si sciorinano ufficialmente, in questi casi…”abbiamo detto e abbiamo fatto ed è tutto registrato”…Noi riteniamo che non sia stato fatto assolutamente nulla e se la descrizione dello stato in cui versava quella casa e il disagio orrendo in cui vivevano le tre donne, non è una invenzione scenica, l’unica cosa che è stata fatta si “arravoglia” nel nulla di fatto…Del resto… se il sindaco di Arienzo, per caso,  fosse lo stesso sindaco che voleva “abbattere” 50 galline “per sfizio”, ce la va sans dire, che non avrebbe molto tempo da dedicare ai problemi seri… e mentre la piccola comunità di Arienzo si indignava per la sorte delle povere sorelle, e qualcuno si adoperava per promuovere un’azione collettiva ed altri riservatamente provvedevano a fornire generi di prima necessità alla sorella che, al momento è rimasta sola, il caro sindaco celebrava su fb la sua vecchia amicizia con Pino Daniele nell’anniversario delle sua scomparsa….una questione di stile ma soprattutto di opportunità…