OSPEDALE, CARDIOLOGIA, CARENZE DI PERSONALE & GENIALATE 

4

PUNTURA DEL CALABRO 29.01.20 scaled OSPEDALE, CARDIOLOGIA, CARENZE DI PERSONALE & GENIALATE (f.n.) – Quando Mario Ferrante, già manager dell’Aorn di Caserta e…“stupor mundi”, sfregiava la logica ed il giusto confronto meritocratico, modificando ad uso e consumo dei suoi protectors, l’atto aziendale approvato dalla Regione, nominando il giovane Paolo Calabrò (delibera 282 del 29/11/ 2017) direttore della Uoc di Cardiologia, noi rilevammo che il genio indiscusso del figlio del potentissimo, a prescindere dalle stagioni politiche,  Raffaele Calabrò, avrebbe dovuto manifestarsi, secondo le regole del gioco…concorso pulito, intemerato e trasparente…uno di quei concorsi in cui il genio, se c’è,  emerge senza problemi. In quella occasione, per generosità e rispetto per gli entusiasmi giovanili, scacciammo con forza. il sospetto che il giovane Calabrò, non avendo trovato collocazione adeguata al Policlinico, avesse usufruito della via asfaltata da Ferrante, che, come “asfaltista” in nome e per conto altrui, meriterebbe il Nobel. E siamo stati ad osservare, in silenzio, dal muro di cinta… quella che appariva “calma piatta”… nel senso che evidentemente, il giovane direttore, sapeva che, per procedere senza scosse all’interno della giungla Aorn, bastava non inciampare nelle trappole “dell’autonomia a tutti i costi” e se vi fossero stati problemi bastava rivolgersi a chi, per anzianità di servizio e di potere, glieli avrebbe risolti all’istante…Ma la strategia del “risolviamo zittu zittu” non basta e nel tempo si rivela, evidenziando limiti “drammaticamente” umani. E noi che avevamo sperato, oggi siamo delusi perché il giorno del “limite” è arrivato, forse in anticipo sui tempi previsti… Dopo tre riunioni praticamente inutili, in cui il commissario Mariano ed il giovane Calabrò, oggi capo dipartimento delle Scienze Cardiologiche e Vascolari, si sono rimbalzati la palla della carenza di personale, senza tirar fuori un ragno dal buco, manifestando appunto i limiti organizzativi di entrambi, ieri sera, il Calabrò, avendo preso nuovamente atto, che la Cardiologia era a corto di personale, in diretta dal divano di casa sua, ordinava di spostare personale dalla terapia cardiochirurgica al reparto. Se non si trattasse del professore Calabrò, stimato professionista e figlio d’arte, dal quale ti aspetti che mangi “pane ed emergenza”, dovremmo sospettare che non abbia contezza alcuna, delle problematiche della terapia intensiva, e forse non ce l’ha davvero… visto che consente il ricovero a pazienti, non soltanto cardiochirurgici ma anche neurochirurgici, vascolari, con traumi ed altro…il tutto nel dispregio più assoluto del rischio di infezione, sempre in agguato…Con questi chiari di luna, il professore Calabrò cosa fa?, invece di attingere personale reperibile dalle sale operatorie, depaupera un reparto “sensibile” in cui proprio ieri sera si è verificato un altro decesso. E per concludere questa sagra dell’approssimazione, paludata nell’arroganza, ricordiamo che giunti al 29 gennaio i turni non sono stati ancora ufficialmente completati semplicemente perché …non è possibile completarli. Hasta la suerte!

4 Commenti

  1. Infermiere non iscritto…non solo non sei iscritto ma a mio parere neanche lo fai l’infermiere..visto che dalla tua risposta si deduce che di terapia intensiva non ne capisci nulla..e guarda non sto neanche a spiegartela perche’ perderei solo tempo con te…! Prima di parlare informati ! Spero per te che non avrai mai modo di conoscerla! Buona gionata! A quanto le vendi le patate?

  2. Se un tuo parente ha bisogno di un posto urgente, a qualsiasi ora, in terapia intensiva e non ci sono infermieri perché qualcuno li ha spostati. Con chi te la prendi, con il primario? Con i sindacalisti? O con chi ti suggerisce di scrivere cose senza senso.
    Vieni a lavorare in Terapia Inensiva e vedrai che il sindacato non esiste e capisci, ma dubito, in che condizioni lavoriamo.

  3. Poveri sindacalisti, vogliono difendere “l’indifendibile”. Ieri sera in terapia intensiva cardiochirurgica vi erano ricoverati solo 4 pazienti a fronte degli 8 posti disponibili, con un’equipe infermieristica al completo: nello stesso dipartimento e, precisamente, in Utic mancava un infermiere. Un bravo Direttore di Dipartimento cosa deve fare per garantire la migliore assistenza ai pazienti? Correttamente spostare l’infermiere da una terapia intensiva all’altra. Dove ha sbagliato il Direttore?
    Poveri sindacalisti in cerca di visibilità!!!

    • Gentile infermiere non iscritto, con la stessa fantasia con cui lei mi attribuisce un intento sindacalista, (non si comprende poi finalizzato a cosa)…io potrei avanzare l’ipotesi che lei non sia un infermiere…perché se lo fosse, dovrebbe essere consapevole del fatto che un’area aperta all’emergenza, non può essere sguarnita…Inoltre avrebbe dovuto evitare di giocare sui numeri per abbattere le responsabilità. I pazienti erano “diventati” quattro a causa del decesso del quinto. E’appena il caso di sottolineare che più che di ricerca di visibilità si tratta di elementare buon senso non le pare?….e… a proposito se lei è un infermiere saprà certo che anche questa mattina il direttore Calabrò ha intenzione di togliere personale dalla terapia intensiva per coprire i vuoti del suo reparto. Hasta la suerte!

Comments are closed.