CAMBIA”MENTI”… SOGNO O SON DESTO?

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Cari amici in quarantena, non so voi ma io anziché vedere balconi pieni di italiani con un microfono in mano a cantar (che avranno da cantare non si sa), vorrei poter vedere ad emergenza finita (chissà quando) una rivolta di giovani eccellenti italiani: dottorandi in fisica, in biologia, in medicina, in ingegneria, in informatica. Vivere e materializzarsi in Italia e non scappare più all’estero per lavorare.

Spero, vista la terribile situazione che agli italiani sia chiaro definitivamente che l’unica vera salvezza è nelle Scienze, nella Ricerca scientifica, ascoltare sempre e comunque la comunità scientifica. Il vero progresso insomma.

Sogno un futuro nel quale mai più nessuna religione o spiritualità campata in aria prenda più il sopravvento. Zero illusioni dunque, se non ora quando!

Vorrei poter credere a tutte le vostre meravigliose parole di solidarietà e ringraziamento agli Scienziati, ai Medici in prima linea, agli Infermieri e a tutto il personale sanitario. Per il loro coraggio innanzitutto.

Vorrei poter credere a questi giorni, alle molte parole al vento dovute solo alle emozioni del momento storico che tragicamente stiamo vivendo rinchiusi in casa. Vorrei dunque innalzarli a veri e propri supereroi. Reali, fortunatamente.

Voglio rivedere tutti nelle piazze e non da sardine sia chiaro, perché allora sarebbe meglio andarsene per sempre all’estero

È cambiata questa Italia? Sta cambiando? Prima dei 10.000 e più morti, da noi nelle piazze sono sempre andate diverse tipologie di persone che o inneggiavano a Salvini con un rosario in mano o a cantare Bella Ciao. Come appunto le sardine, ma questa è un’altra storia.

La realtà è orrenda, accendi la tv e ti ritrovi in onda l’Eterno riposo di Salvini e della D’Urso, e subito ti viene da pensare che il virus non basta, ci vorrà forse un asteroide? O almeno due missili, di quelli intelligenti? Perché illudersi ancora con le religioni?  Mischiarla alla politica poi non è solo osceno ma è da scemi.

Non voglio più sentire anacronisticamente cantare Bella Ciao. Ma com’è che ogni volta che gli italiani si ritrovano devono cantare Bella Ciao? Possibile non ci sia nessun’altra canzone? Possibile vedere dei giovani che cantano una mattina mi sono alzato, o bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao ciao ciao come degli scemi? Non ne posso più di Bella Ciao, davvero, la sento cantare da quando ero piccolo e trovo sia una delle canzoni più tristi e più deprimenti mai scritte. Per carità, con tutto il rispetto per i partigiani, ma anche no. Anche loro hanno commesso delle atrocità. A dirla tutta, cantarla ora risulta perfino sessista, con quell’ideologia della donna che sta a casa in cucina e l’eroe partigiano parte a combattere.

Insomma, non è questo il momento di farne una questione ideologica visto che a me fa vomitare pure l’inno nazionale, che piacerà tanto a Salvini e alla Meloni, e più qualcosa piace a loro ancor meno piace a me, con l’Italia che s’è cinta la testa con l’elmo di Scipio e tutte quelle cose ammuffite lì. Gli inni andrebbero svecchiati. Meglio cingersi la testa con un foulard di Gucci, che ne so.

Non voglio credere che i giovani di oggi si identifichino in una canzone come Bella Ciao. Dei giovani cresciuti con Facebook, Instagram, l’iPhone, Netflix, la Playstation, che appena si ritrovano insieme, uomini o sardine che siano, si mettano a cantare Bella Ciao (ma magari stanno cantando solo la colonna sonora de La casa di carta, chi lo sa). Con il partigiano che se muore da partigiano lei, la donna del partigiano, lo deve seppellir. Ovvio penso io, mica può lasciarlo a marcire in un prato. Però il partigiano vuole proprio che lo seppellisca lei, deve scavare una fossa con le sue mani da casalinga e seppellirlo. Oggi invece si muore di Coronavirus, c’è poco da cantare e fare i finti eroi.

È dunque arrivato il momento storico dove si metteranno da parte tali anacronistiche scemenze? Lo spero.

Il Mondo sta cambiando, la situazione clinica del Mondo cambierà tutti gli assetti socio economici e non è detto sia un male…vedremo la capacità di adattamento e di potenziamento del sistema. Soprattutto dei cervelli italiani. Forse sognando un inno nazionale scientifico. Forse…

PepPe Røck SupPa